Distinguersi anche al volante, tra personalizzazioni e cromie brevettate
Rosso velocità. Verde ecologia. Scegliere le sfumature di interni e carrozzeria non è mai stato così identitario nel mondo delle quattro ruote.
di Giulia Paganoni
7' di lettura
“Potete sceglierla di qualsiasi colore purché sia nera”. Agli albori della motorizzazione di massa, oltre cento anni fa, Henry Ford illustrava così la sua Ford T, la prima auto prodotta in serie, quella che accese sia la rivoluzione dei motori sia la rivoluzione industriale della catena di montaggio. Dal 1915 al 1925 la vettura, ribattezzata affettuosamente Tin Lizzie, rimase rigorosamente nera, dato che la produzione in serie non era sufficientemente flessibile per poter aggiungere altre nuance. Le cose, però, cambiarono rapidamente, tanto che il colore iniziò a essere elemento distintivo di un marchio o di un modello. Ad esempio, negli anni Trenta, in una Germania che andava verso il baratro del nazionalsocialismo, correvano le Silberpfeil, le frecce d'argento, le auto da corsa Mercedes . L'argento fu poi utilizzato su diversi altri modelli, tra cui la 300 SL, una vettura sportiva di lusso prodotta tra il 1954 e il 1957, nota anche con il soprannome di Gullwing, ovvero ali di gabbiano, per sottolineare l'apertura alare delle porte. La svolta arrivò nel secondo dopoguerra con i progressi della chimica. Il rosso Ferrari , scelto come omaggio all'Italia, contrapposto al british race green di Lotus e al giallo di Porsche .
Orhan Pamuk, nel suo libro capolavoro Il mio nome è Rosso, scrive: “Sento che vi domandate: cosa vuol dire essere un colore? Il colore è il tocco dell'occhio, la musica dei sordi, un grido nel buio”. Dietro ogni colore si nasconde una storia e un significato profondo che va oltre la vista, come dimostra la pop art di Andy Warhol art.daimler.com , che accorda serialità e metamorfosi cromatica. Anche nel caso della Bmw , arte e automotive s'incontrano in un risultato dal profilo iconico. La M3 GT2 , disegnata da Jeff Koons, fa parte del progetto Bmw Art Car , proprio come la 525i del 1991, disegnata da Esther Mahlangu (sarà in mostra presso il Bmw Milano Urban Store, dal 29/6 al 9/7 durante la Milanesiana , ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi). Qui la carrozzeria diventa come una grande tela dipinta e concentra tutta la gamma colori.
Ma torniamo ancora al rosso, il primo colore creato dall'uomo grazie alla pietra ocra macinata con acqua. Dal punto di vista scientifico, potrebbe non essere altro che la luce con una lunghezza d'onda di 600-780 nm riflessa da una superficie. Il resto lo descrive bene Pamuk: “Ero e sono ovunque. Ero sull'abito della bella, sulle bandiere dell'esercito, che assediavano le fortezze, sulle tovaglie dei banchetti, e ovunque. Sono stato steso con pennelli, sui fogli di carta, sono lo sguardo di apprendisti dai begli oc chi, di maestri, ero sui tappeti, sulle decorazioni dei muri (...)”.
Non c'è da stupirsi se nel mondo automobilistico il colore rosso si sia storicamente prestato al segmento delle auto sportive che promettono brividi ed emozioni. Le auto rosse sono associate all'idea di velocità e alla guida di piloti audaci. Ma non c'è solo il rosso. L'applicazione del colore ha fatto progressi enormi da un punto di vista tecnico: prima il multistrato, poi il metallizzato e infine il metallizzato con tinte brevettate.
È il caso del Soul Red di Mazda che, con l'introduzione del Kodo Design nel 2012, ha voluto creare un colore che rendesse merito alle linee: i tecnici sono partiti con l'ambizioso obiettivo di creare il rosso più bello del mondo. Un rosso che apparisse brillante dove la luce lo colpisce e ricco e scuro nell'ombra; un rosso che trasportasse un'intensità di colore tale da sembrare quasi traslucido. «Voglio una profonda tonalità come il rubino e il cristallo rosso», ha dichiarato Okamoto, capo designer creativo, e la sua squadra si è messa al lavoro. Il risultato è stato presentato nel 2017: la sua particolarità sta sì nel colore, ma anche nella tecnica utilizzata. Viene applicato con un processo a tre fasi.
Il primo strato di vernice colorata comprende due diversi tipi di scaglie di alluminio: uno altamente riflettente, l'altro che assorbe la luce. La distribuzione di queste scaglie viene meticolosamente controllata per ottenere la dispersione ideale della luce e dell'oscurità su tutto il corpo dell'auto. Il secondo strato traslucido include un pigmento con un croma elevato che aggiunge profondità di colore senza impedire alla luce di colpire le scaglie di alluminio sottostanti. Un terzo strato superiore trasparente aggiunge ulteriore lucentezza e protegge la vernice della carrozzeria dalle influenze ambientali. Il risultato è una superficie vivida e seducente con il 20 per cento di saturazione del colore in più e il 50 per cento di profondità in più rispetto al Soul Red Metallic originale. Un colore, il Soul Red, che ha portato al debutto la quarta generazione di Mx-5, la spider più venduta al mondo, con cerchi in lega da 17”, l'hard top ad apertura rapida, completamente automatico e gruppi ottici posteriori a Led (nella pagina accanto, in alto, da 31.800 euro).
D'altronde, una delle ultime novità, poco invasive, per cambiare completamente look alla propria auto è il wrapping, ovvero una tecnica che consiste nell'applicare speciali pellicole adesive alla carrozzeria. Oltre all'effetto visivo, la creatività ha libero sfogo anche nel battezzare i colori: oggi, leggendo i listini, è necessario far riferimento al quadro pantone. Non si parla più di grigio, bensì di polvere di luna. Audi , ultimamente, sta includendo nella gamma un color puffo molto particolare, che crea un contrasto interessante con l'eleganza dei modelli dei quattro anelli. La Volkswagen Golf 8 è stata presentata in un giallo ocra, o ancora, restando a Wolfsburg, come non ricordare il colore azzurro pastello dell'elettrica ID.3 ?
Lo studio del colore dei materiali è parte integrante del processo creativo di Garage Italia , che spazia dalla verniciatura totale o parziale - seguendo sempre procedimenti artigianali - fino alla possibilità di effettuare lavori di aerografia o di laseratura su alcune parti della carrozzeria. L'hub milanese si è distinto negli ultimi anni come uno dei principali players in ambito restomod (restauro non conservativo) grazie al progetto Icon-e, che prevede il restauro e l'elettrificazione di auto d'epoca. Come nel caso della Fiat 500 Jolly Icon-e, a cui sono stati tolti il tetto e il vano porte, mantenendo la rigidità torsionale della vettura grazie all'inserimento di una cellula di sicurezza. I sedili sono realizzati interamente a mano intrecciando corda naturale e il motore termico è stato sostituito con una power unit elettrica sviluppata da Newtron Group. A proposito di elettrico, la trasformazione alla spina sta investendo anche la scelta cromatica. Infatti, da un lato l'elettrificazione ha un impatto sullo stile dell'automobile, come l'abbandono della griglia anteriore che non ha più la funzione di raffreddamento del radiatore, dall'altro fa del colore un'insegna di riconoscimento. In casa Porsche l'elettrico è marcato dalla presenza del verde, in Mercedes-EQ è rappresentato dall'azzurro – la nuova EQS garantisce 770 km di autonomia in modalità puramente elettrica e presenta 385 kW di potenza (nella pagina accanto, in alto e in basso a sinistra, prezzo su richiesta).
In casa Fiat, nella gamma della nuova 500 elettrica, i colori disponibili sono pochi e precisi. Il segno di un ritorno al passato con una strategia simile a quelle di Ford? Forse. Pensando a Brembo le pinze dei freni delle auto sportive sono generalmente rossi, mentre quelle elettrificate (dotate anche del recupero di energia) sono di colore verde. Attenzione però: il verde non è solo elettrico. La Porsche 911 Gt3 Rs (da 176.855 euro), con 510 cv, velocità massima 318 km e accelerazione da 0 a 100 km/h in 3,4 secondi, ne è un esempio. Verde lucertola è il nome del suo abito, scelto per esprimere sportività, agilità e manovrabilità. Chi la guida non passerà certo inosservato. Il compito del colore, specie nelle sue nuance più spregiudicate e atipiche, non è piacere a tutti. Se mai sottolineare la straordinarietà e l'unicità di una scelta. Alcune case automobilistiche invece restano sul classico, come Maserati che solo per alcuni modelli speciali ha deciso di introdurre colorazioni particolari. Viceversa, modelli come Levante, sono popolari in grigio, nero o bianco.
Eppure la multinazionale americana Ppg (leader nel comparto colori per l'automotive che in Italia vanta sei stabilimenti produttivi, due centri di ricerca e un rapporto storico con Fiat Chrysler) ha presentato un progetto che apre nuove frontiere al colore, affidandogli il ruolo di elemento tecnologico. Vernici smart in grado di catturare dati, in ottica di guida autonoma, e pigmenti speciali sviluppati per Ferrari, adatti a cicli di verniciatura delle scocche a bassa temperatura, da 130 a 90 gradi. Sono 128 proposte di colore, racchiuse in sette ambienti cromatici, quelle sviluppate nell'ambito del progetto Human Icon. Una ricerca ispirata da quattro principi base, Engagement (la consapevolezza delle scelte del consumatore), Durability (la capacità di sopravvivere nel tempo, grazie alla qualità), Diversity (creatività come elemento distintivo), Experience (capacità di emozionare).
Se l'estetica esterna è importante, anche all'interno dell'abitacolo luci e cromie sono studiate con cura estrema. In questo Mercedes ha fatto scuola. Si chiamano ambient light e sono a Led: ormai è difficile trovare un'auto che non abbia l'intera lunghezza del cruscotto illuminata e che, dal sistema di infotainment, non possa essere personalizzata, magari scegliendo sfumature diverse a seconda della zona (plancia, area piedi, portiera). I sedili non sono da meno. Qui, insieme all'effetto ottico, conta l'effetto tattile. Sulla Classe S, basta il comando vocale “Ehi, Mercedes” per attivare sui sedili anteriori ben quattro motori che gonfiano e sgonfiano i cuscini, riattivando piacevolmente la circolazione e sciogliendo i muscoli di cosce e schiena.
Con una visione fortemente improntata alla crossmedialità, Garage Italia fonde stili e linguaggi differenti, superando le barriere fra settori differenti. Recentemente ha mosso i primi passi nel campo della blockchain con una serie di NFT legata alle proprie auto, spostando il focus dalla vettura fisica verso il suo corrispettivo digitale e studiando una declinazione funzionale del NFT nel settore dell'automobile. Al momento dell'acquisto di una vettura o di una personalizzazione realizzata da Garage Italia, il cliente riceve una sua versione digitale: il token rappresenta così un certificato digitale di autenticità per convalidare l'originalità e l'unicità della vettura e del progetto creativo.
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