Distretti, primo calo delle vendite dopo il boom
Secondo il report di Intesa Sanpaolo la frenata (-1,1%) non è uguale nei territori: il Veneto conferma i livelli di fine 2022 grazie a moda e macchinari
di Barbara Ganz
4' di lettura
Quello registrato nel secondo trimestre 2023 - dati Monitor Intesa Sanpaolo - è per i distretti del Triveneto il primo, leggero calo - pari a -1,1% - dell’export dopo un periodo di crescita ininterrotta iniziato dal 2021.
Un dato che riflette un contesto di generale rallentamento della domanda internazionale, ma su cui pesano andamenti regionali contrapposti. Se i distretti del Veneto hanno confermato i livelli eccezionali delle esportazioni toccati nel secondo trimestre del 2022, quelli del Trentino-Alto Adige li hanno addirittura superati del 2,7%.
I distretti del Friuli-Venezia Giulia hanno invece registrato una diminuzione significativa del 17,4%. Nella lettura dei numeri va comunque tenuto presente anche il confronto con l’exploit seguito alla ripresa dopo il periodo peggiore della pandemia: per lo stesso Friuli VG un “effetto di rimbalzo” si evidenzia dal periodo record del 2022, che aveva segnato un aumento delle esportazioni del 24,6% sull’anno precedente, fino all’attuale calo. In valore i distretti del NordEst hanno superato i 10,7 miliardi di euro. Se si allarga lo sguardo all’intero primo semestre del 2023 il calo scompare e il risultato è positivo, con un progresso tendenziale pari al +2,9%.
Sono tre i distretti del settore moda posizionati nei beni di fascia alta di prezzo che hanno tirato la volata nel primo semestre: l’Occhialeria di Belluno si è classificata al primo posto per l’incremento in valore delle esportazioni tra gennaio e giugno, seguita da Calzature del Brenta (quinto posto) e Tessile e abbigliamento di Treviso (decimo posto).
Inoltre, sei distretti del settore Metalmeccanica hanno registrato incrementi a doppia cifra, con la Meccanica strumentale di Vicenza al secondo posto e la Meccatronica di Trento al terzo posto, seguite da Termomeccanica scaligera, Termomeccanica di Padova, Macchine agricole di Padova e Vicenza e Meccatronica dell’Alto Adige.
In Veneto perde sprint
Nella regione sono alcuni dei distretti che durante la ripresa post pandemica avevano registrato le crescite più brillanti cominciano a mostrare un rallentamento.
Si tratta in particolare dei prodotti intermedi (Materie plastiche di Treviso, Vicenza, Padova e Grafico-Cartario veronese), quelli legati al sistema casa (Legno e arredo di Treviso e Marmo e granito di Valpolicella) e all’attività sportiva (Biciclette di Padova e Vicenza), che stanno mostrando una diminuzione ritenuta in qualche modo fisiologica delle esportazioni.
Pesa, in ogni caso, il contesto di inflazione (seppure gli ultimi dati siano sotto controllo) e di minor capacità di spesa delle famiglie. Il primo semestre 2023 ci è chiuso con oltre 17 miliardi di esportazioni, in crescita di 561 milioni sullo stesso periodo del 2022 (+3,4%). Prodotti in vetro di Venezia e Padova, Mobile del bassanese e Sistemi per l’illuminazione di Treviso e Venezia sono gli unici distretti del sistema casa a crescere ancora, mentre sono in contrazione i restanti a cominciare dal Mobile di Bovolone (-6,2%) che non ha ancora recuperato il calo del mercato russo, ha segnato un rimbalzo negativo in Qatar dopo l’eccezionale crescita nel 2022, ed è arretrato anche nei mercati di sbocco di riferimento tradizionale (Germania e Stati Uniti). La sintesi dei mercati di sbocco che hanno maggiormente sostenuto le esportazioni dei distretti del Veneto riporta ai primi posti della classifica la Francia (+10%), importante partner produttivo del sistema moda di fascia alta, e la Germania (+5,1%) che nonostante le difficoltà congiunturali si è confermato come il principale sbocco per le produzioni meccaniche, per l’agroalimentare e l’occhialeria. Salgono accanto a questi mercati la Turchia (+61%) come hub per i prodotti della filiera del lusso (Occhialeria, Oreficeria e Concia) e come sbocco commerciale per il comparto dei macchinari e della termomeccanica, e Hong Kong (+5,1%) soprattutto nell’ambito dei prodotti del sistema moda veneto. Stati Uniti, Cina, Canada e Russia sono i mercati al contrario che hanno registrato le contrazioni più forti.
Exploit Trentino Alto Adige
Nel 1° semestre 2023 i distretti del Trentino-Alto Adige sfiorano i 2,9 miliardi di esportazioni (+6,8% sul 1° semestre 2022) e, pur segnando un rallentamento tra aprile e giugno, mantengono un profilo di crescita (+2,7%) in controtendenza rispetto all’andamento degli altri distretti italiani (-2,1 la media italiana). In particolare la Meccatronica di Trento con 886 milioni di euro di export nel semestre segna il miglior risultato di sempre, in crescita del +15,7% (pari a +120 milioni di euro) grazie alla componentistica auto e alle macchine di impiego generale le cui vendite sono cresciute in Germania, negli Stati Uniti, in Messico e in Francia. La Meccatronica dell’Alto Adige chiude il semestre con un buon risultato di crescita (+10,0% pari a +69,9 milioni di euro); nonostante il calo nel mercato tedesco, sono risultati trainanti le vendite di macchine per impieghi speciali in Svizzera, Turchia e Austria e la componentistica auto in Messico.
Friuli VG, frena il sistema casa
Nel 1° semestre 2023 i distretti del Friuli-Venezia Giulia sfiorano 1,5 miliardi di esportazioni: il risultato segna -9%, pari a –147,8 milioni di euro, in parte legato all’effetto rimbalzo sul 1° semestre 2022 e in parte al raffreddamento della domanda globale. L’arresto è più evidente nel periodo tra aprile e giugno 2023, in cui le esportazioni hanno segnato un calo del -17,4%, con i Vini e distillati del Friuli unico distretto a mantenere un profilo di crescita (+5,4%). Il risultato del 1° semestre 2023 è influenzato dal peso predominante del sistema casa tra i distretti monitorati da Intesa Sanpaolo, tutti in contrazione: dalle Sedie e complementi di arredo di Udine (-11,3%), agli Elettrodomestici di Pordenone (-21), al Mobile e pannelli di Pordenone (-9,9%). Per Sedie e complementi di arredo il calo è diffuso a tutte le principali destinazioni, mentre per gli Elettrodomestici di Pordenone la battuta d’arresto più importante è in Francia (-54%), il mercato più rilevante in valore. I Vini e distillati del Friuli e il Caffè di Trieste sono i distretti che - pur rallentando il ritmo di crescita delle esportazioni nel secondo trimestre -, chiudono il 1° semestre 2023 in positivo: brillante per i Vini (+15% pari a +15,6 milioni) grazie agli incrementi rilevanti registrati in Germania (+30%) e Paesi Bassi (60%) e al balzo di ripresa nel mercato russo (+210%). Il Caffè di Trieste continua a investire nelle strategie di medio lungo periodo che tendono a diffondere il consumo nell’Est asiatico: ne danno riscontro il balzo di vendite nella Repubblica di Corea (+28%) e ad Hong Kong (+121%), mentre si rafforza ulteriormente il mercato di sbocco greco (+18%), secondo per dimensione dopo gli Stati Uniti.
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