Distributori automatici sempre più smart e connessi
di Carlo Andrea Finotto
3' di lettura
«Ci vediamo alle macchinette» è una frase tipica tra i dipendenti delle aziende nei momenti di pausa. Ma anche all’interno di scuole, ospedali e altri luoghi pubblici. Tanto che nel corso del 2016 le “macchinette” hanno erogato 5 miliardi di prodotti. Ovviamente solo in Italia. Più della metà – 2,7 miliardi – sotto forma di caffè. Confida, l’associazione italiana distribuzione automatica, ha diffuso in questi giorni i dati dello studio sul settore realizzato da Accenture: cosa consumano i clienti del settore vending? Nel 65% dei casi prodotti caldi, nel 19% bevande fredde e per il 16% snack. Le bottigliette d’acqua erogate sono state 722 milioni, secondo il report di Accenture.
Lo spaccato fornito da Confida si arricchisce con l’identikit del consumatore, grazie, questa v olta, a uno studio Censis commissionato dalla multinazionale Nestlè. Lo scorso anno hanno fatto acquisti al distributore automatico 25,3 milioni gli italiani e di questi 5,2 milioni sono utilizzatori regolari. Fidelizzazione differente a seconda anche delle fasce d’età: utilizzano il vending, infatti, il 73,5% dei cosiddetti Millennials (di cui quasi il 20% in modo regolare), il 54,8% dei baby boomers e il 20% dei longevi. Lo studio Censis, approfondendo poi le singole voci, rivela che tra i Millennials che si servono ai distributori, il 27% li utilizza quotidianamente e il 30% da una a tre volte a settimana.
Forse non tutti lo sanno, ma l’associazione delle aziende che si occupano di distribuzione automatica rivela poi come il comparto rappresenti una quota importante della meccanica made in Italy : oltre il 65% delle vending machine presenti nel mondo sono prodotte in Italia e lungo la Penisola se ne trovano installate 800mila: un record a livello europeo. «Il settore è in espansione –fanno notare da Confida – anche grazie alla quota crescente – oggi intorno al 4,5% del totale – nell’ambito dei consumi fuori casa degli italiani.
Una serie di numeri che complessivamente si traducono in margini di crescita importanti e in due particolari strategie da parte delle aziende del settore.
La prima riguarda un progressivo orientamento verso prodotti tipici del made in Italy – dai taralli pugliesi ai cantucci toscani – prodotti salutistici e prodotti dedicati alle intolleranze alimentari. Cresce anche il numero di piatti pronti così come, uscendo dall’alimentare, la diversificazione dei prodotti erogati, che ora comprendono anche il segmento degli indumenti intimi.
La seconda strategia è quella di una sempre maggiore evoluzione tecnologica delle “macchinette”, che grazie anche all’Iot (internet of things) sono sempre più intelligenti. «Il 10% dei distributori automatici – sottolineano da Confida – sono “smart vending machine”: dispositivi che integrano schermi touch in grado di comunicare in modo dettagliato informazioni sul prodotto (schede nutrizionali, ingredienti e origine), personalizzare il prodotto (il cliente può aggiungere o meno i diversi ingredienti) e proporre combinazioni di prodotti in promozione (cibo e bevanda a prezzo scontato)».
Le macchine intelligenti, inoltre, «sono in grado di veicolare messaggi di servizio o pubblicitari e di gestire l’acquisto multiplo creando un paniere di prodotti acquistabile con un’unica transazione». Alcuni distributori sono dotati anche di sistemi di telemetria per gestire da remoto guasti, prodotti bloccati o esauriti e per monitorare i tecnici sul territorio e le attività dei caricatori. Sempre più frequente è poi l'adozione di sistemi di pagamento elettronico/mobile – tramite carta di credito, cellulari e App.
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