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Diversity, nessuna iniziativa in un’azienda su tre. Per il 20% dei lavoratori impatto negativo sul clima aziendale

Una ricerca di The Adecco group evidenzia che poco più della metà delle aziende si dichiara impegnato nella DE&I. Il 59% non prevede alcuna strategia e il 57% non ha un budget dedicato

di Cristina Casadei

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3' di lettura

Diversity, Equity & Inclusion sono temi di cui si parla sempre di più nelle aziende, anche alla luce di quanto promosso dall’Agenda Onu 2030. Per molte aziende, secondo quanto emerge dalla ricerca “Diversity, Equity & Inclusion: creare valore per il mondo del lavoro e per la società” di The Adecco Group Italia, che ha coinvolto 500 aziende e 5mila candidati, è anche una questione di competitività, oltre che di dovere etico: il 94% dice infatti che le iniziative sul tema portano benefici a livello di innovazione, attraction, retention e reddittività.

Il cambiamento culturale

Dalle risposte di lavoratori e aziende emerge però che serve un importante lavoro culturale sul tema. Più di 1 un italiano su 5 (22%), infatti, ritiene che le attività di DE&I impattino negativamente sull’azienda. Per Monica Magri, HR & Organization Director di The Adecco Group Italia «è fondamentale che venga avviata una collaborazione sinergica tra istituzioni, cittadini e aziende, per sviluppare consapevolezza sul tema e contribuire a un cambiamento culturale, affinché la DE&I diventi un elemento sempre più fondante delle strategie aziendali e sociali». Tra coloro che sostengono che le attività di DE&I abbiano un impatto negativo, il 45% afferma che compromettono il clima aziendale, il 34% che complicano i processi in azienda, il 21% che comportano una dispersione di risorse finanziarie. Alla base di questa percezione negativa c’è un gap culturale, dovuto alla scarsa consapevolezza, informazione e formazione delle persone su questi temi. A partire dall’aspetto lessicale. Il 42% degli italiani dice di non conosce il significato dell’espressione “Diversity, Equity & Inclusion”, ma il 77% afferma di non avere ricevuto alcuna formazione in azienda rispetto a questo tema, mentre il 67% non viene informato sulle attività specifiche.

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Migliora l’attrattività

Lo studio però evidenzia che in azienda l’impatto di iniziative di DE&I è positivo. Per il 35% delle aziende sulla talent retention, per il 27% sui processi decisionali e sull’innovazione attraverso lo scambio di idee, punti di vista ed esperienze e per il 13% per i migliori risultati finanziari e di reddittività che genera. Un italiano su 2 considera infatti la DE&I un fattore determinante nella scelta dell’azienda per cui lavorare.

L’investimento delle aziende

Più della metà delle imprese, il 51,7%, è “molto” o “abbastanza” impegnato su questo fronte: di queste, il 39% promuove attività presso i dipendenti e la comunità in cui opera, il 36% si rivolge unicamente ai dipendenti e il 16% si impegna solamente in attività di comunicazione. Tra gli ambiti di intervento più frequenti vi sono la parità di genere (26%), seguita dall’attenzione alle condizioni di salute (22%), dall’intercultura (18%) e dall’apertura nei confronti di orientamenti sessuali differenti (12%). Particolare attenzione viene poi dedicata al principio di equità: se, infatti, il 36% delle medie imprese (50-250 dipendenti) garantisce pari risorse e opportunità di crescita professionale, il 32% delle grandi aziende si impegna a favorire un equo trattamento nei processi di selezione a candidati con background differenti. A loro volta, il 33% delle piccole si assicura che tutti i dipendenti abbiano le stesse opportunità di retribuzione a parità di competenze.

Chi non investe

Nonostante il quadro generale sia piuttosto positivo ci sono però aziende che non stanno facendo nulla sui temi DE&l. Il 30% delle aziende intervistate non organizza alcuna attività, ma tra quelle che affermano di impegnarsi, il 59% non prevede in realtà alcuna strategia specifica, per implementare e intensificare le iniziative in essere, e il 57% non ha stanziato un budget dedicato. Di queste, la maggioranza è rappresentata dalle piccole imprese che solo nel 17% dei casi hanno definito un piano di azione e nel 7% prevedono un budget dedicato.In questo contesto, non può sorprendere che il 67% delle aziende impegnate nella Diversity, Equity & Inclusion dichiari di non disporre di strumenti necessari per misurare le performance e gli effetti sul proprio operato. Per accelerare questo processo, Claudio Soldà, CSR & Public Affairs Director di The Adecco Group Italia, ritiene « necessario supportare le imprese nella diffusione di una cultura della DE&I più capillare al proprio interno e aiutarle ad acquisire tutti gli strumenti necessari per misurare gli effetti positivi di queste iniziative sull’intero sistema aziendale».

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