Djokovic non sbaglia niente. Sinner si arrende dopo un torneo da applausi
Nella finale contro il campione serbo l’italiano si arrende perdendo 6-3, 6-3, ma il bilancio del suo torneo resta largamente positivo. Nole è Maestro per la settima volta
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I cori e gli applausi per Jannik Sinner, alle Atp Finals di Torino, ci sono anche quando esce sconfitto in finale, al cospetto di un Novak Djokovic vicino alla perfezione: un doppio 6-3, 6-3 incorona il serbo “Maestro dei maestri” del tennis per la settima volta e gli consente il sorpasso su Federer a quota sei. Ma il PalaAlpitour non ha mancato di far sentire il suo grazie a Sinner, che ha ceduto solo al serbo in edizione “ingiocabile” (un po’ come nella semifinale con Alcaraz e come tante volte lo abbiamo visto nel corso degli anni), per il grande torneo di questa settimana. Il numero 1 del mondo chiude magnificamente un 2023 che si era aperto con la vittoria agli Australian Open, è proseguito con quella di altri due Slam (Roland Garros e Us Open), e di due Masters 1000 (Cincinnati e Bercy).
Il primo set è stato deciso da un unico break figlio di una chiamata sbagliata ai danni di Sinner (per la quale rimane il rimpianto... come sarebbe andata se si fosse rigiocato il punto?) su cui Jannik non ha chiesto il falco e il team probabilmente era troppo lontano per segnalarglielo. Così quel 40 pari sul 2-1 e Sinner alla battuta è diventato un break point che Djokovic ha trasformato portandosi 3-1. Da quel momento il serbo ha gestito il vantaggio, facendo muro sui propri turni di servizio con percentuali da capogiro (alla fine della partita, pur con un calo nella seconda parte del secondo set, siamo al 70% di prime e 91% di punti vinti, 13 ace). Il set scivola via in 38 minuti. Il secondo parziale è stato più combattuto, anche se purtroppo Sinner subisce il break in apertura, con Nole che sul 2-0 rischia di prendere il largo. Ma Jannik sventa tre palle break rimanendo attaccato al match, poi sul 3-2 con Djokovic al servizio non riesce a sfruttare due possibilità di rimettere le cose in pari (due risposte sbagliate su altrettante prime). Non si ripresenteranno più, sul 4-2 il serbo tenta il colpo di grazia ma Jannik resiste e vince un game che supera il quarto d’ora di gioco. Si arriva così al 6-3, finito con l’unico doppio fallo del tennista azzurro, dopo 1 ora e 43 minuti.
In generale, posta la solita implacabilità di Djokovic al servizio e da fondo (non a rete, dove ha buttato fuori due volée), forse Sinner ha patito la tensione ed è stato più falloso, sbagliando colpi che normalmente gli portano il punto quasi in automatico (due schiaffi di dritto al volo, un dritto semplice sul 4-3, 40 pari e Nole al servizio). In conferenza stampa ha poi detto che si sentiva fisicamente più scarico, meno concentrato, e che questa volta non è riuscito a far girare la partita dalla sua quando si è presentato il momento.
Durante la premiazione Jannik, nel ringraziare il team, ha però ricordato la bellissima stagione vissuta quest’anno: «Negli ultimi tre mesi abbiamo fatto tanti progressi e abbiamo avuto la fortuna di giocare contro i migliori del mondo. Anche oggi si è visto che possiamo migliorare tante cose ma dobbiamo innanzitutto guardare le tante positive fatte. A inizio anno ero un giocatore, adesso sono completamente un altro».
Binaghi: impatto economico di 300 milioni
«Abbiamo vissuto una manifestazione di livello tecnico straordinario, confermiamo che nella storia dello sport italiano, con 15 sessioni continue di sold out, questa è la manifestazione indoor di più grande successo dello sport italiano». Così, nella conferenza stampa finale delle Nitto Atp Finals, il presidente della Fitp Angelo Binaghi, che poi ha snocciolato i dati: «Abbiamo avuto 174mila biglietti venduti, 125mila spettatori unici, il 40,9% stranieri provenienti da 95 Paesi, il 59,1% italiani di cui 66,5% fuori dal Piemonte. Il pernottamento medio è stato di tre giorni e l’ impatto economico totale di oltre 300 milioni di euro (il triplo rispetto alla prima edizione) di cui circa 66 milioni versati allo Stato con le tasse. Gli occupati - ha concluso - sfiorano le duemila unità».
Binaghi: «In Italia Atp Finals non finiscono nel 2025»
«Non so dove, non so per quanto ma le Atp Finals in Italia non finiscono nel 2025, statene certi. Io parto da Torino, e vinco», ha annunciato Binaghi. «Quanti anni e dove non lo so - ha precisato -, questo è il momento della responsabilità e credo ci siano tutte le condizioni per cui iniziamo a muoverci per presentare una proposta credibile. Io questa partita la vinco, io come consiglio federale. Partiremo da Torino - ha concluso - perché la riconoscenza per noi è un valore fondamentale».
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