ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLa conversione

Dl cessioni in Gazzetta: ora lo spalmacrediti è in attesa di attuazione

di Gi.L.

2' di lettura

Proroga per le unifamiliari, fino al prossimo 30 settembre. Possibilità di spalmare il superbonus in dieci rate, sia per i committenti che per i cessionari dei crediti. E remissione in bonis, fino al 30 novembre, per chi voglia cedere un credito relativo a spese 2022 (o rate residue del 2020 e 2021), ma a fine marzo non abbia firmato un contratto con una banca. E, ancora, chiarimenti sullo stop a cessione del credito e sconto in fattura, con l’introduzione di diverse deroghe (a partire da quella per Iacp e Onlus) e varie norme interpretative su Sal, sismabonus, obbligo di attestazione Soa.

La legge di conversione del decreto cessioni (legge n. 38/2023 e decreto legge n. 11/2023) approda in Gazzetta Ufficiale (n. 85 dell’11 aprile), dopo che ieri il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha firmato il testo uscito dal Senato, alla fine di un passaggio alla Camera nel corso del quale sono state portate molte modifiche al provvedimento.

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Anche se arrivano parecchie novità, viene confermata la chiusura della fase nella quale cessione del credito e sconto in fattura sono stati strumenti accessibili in modo indiscriminato a tutti i contribuenti e per tutte le agevolazioni. A partire dal 17 febbraio 2023 e per il futuro, restano eccezioni piuttosto limitate (come quella per i lavori di rimozione delle barriere architettoniche), ma il principio generale è che gli sconti fiscali non sono più cedibili. In questo modo, l’impatto delle agevolazioni sui conti pubblici dovrebbe diventare più sopportabile. E non è escluso che Istat ed Eurostat per l’anno in corso riclassifichino, proprio per effetto del decreto, i crediti come non pagabili, tornando di fatto all’assetto precedente.

Con la pubblicazione in Gazzetta si apre anche la partita dell’attuazione, che nel caso della legge di conversione partirà dal cosiddetto “spalmacrediti”, l’opzione per utilizzare il credito fiscale relativo al superbonus in dieci anni. La norma deriva dall’Aiuti quater: l’agenzia delle Entrate, prima delle modifiche della legge di conversione (che ne allargano il perimetro a sismabonus e bonus barriere architettoniche e ai crediti comunicati entro il 31 marzo), aveva già messo a terra un’ipotesi di attuazione che adesso va solo limata. Questa opzione, allora, non sarà disponibile solo nelle prime fasi di vita del credito; anche chi ha già utilizzato una o più rate potrà scegliere di spalmare il residuo su dieci anni.

Anche la norma che introduce la convertibilità dei crediti in Btp andrà integrata «con appositi provvedimenti di natura direttoriale dell’agenzia delle Entrate e del ministero dell’Economia e delle Finanze, sentita la Banca d’Italia». L’utilizzo pratico di questo strumento, però, partirà nel 2028. E l’attuazione, presumibilmente, prenderà tempi lunghi.

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