Senato approva Dl migranti, ora passa alla Camera. Ok a nuovo reato anti scafisti
Palazzo Chigi ha frenato la Lega: saltato l’emendamento che per restringere la protezione speciale cancellava il richiamo al rispetto dei trattai internazionali
I punti chiave
2' di lettura
Il Senato ha approvato il decreto Cutro con 92 voti favorevoli e 64 contrari. Il provvedimento del governo passa ora alla Camera, che lo deve convertire entro il 10 maggio. In mattinata l’aula ha dato il via libera a due emendamenti del governo all’articolo 7 riguardanti i permessi speciali. Il primo è stato approvato con 89 sì e 64 sì, il secondo con 89 voti favorevoli e 65 contrari.
Via libera a nuovo reato anti-scafisti
Il Senato ha approvato senza modifiche l’articolo 8 al decreto Cutro che ha, tra le altre cose, introdotto un nuovo reato nel codice penale, vale a dire quello di morte o lesioni procurate da parte di chi organizza il traffico illegale di migranti. L’articolo del decreto prevede che «chiunque, in violazione delle disposizioni» del testo unico sull’immigrazione «promuove, dirige, organizza, finanzia o effettua il trasporto di stranieri nel territorio dello Stato» in modo irregolare, e in modo pericoloso per la vita dei migranti, è punito con pene da 20 a 30 anni, se da tale azione deriva la morte. La seconda particolarità è che il reato è universale, vale a dire la nostra magistratura dovrebbe aprire una procedura penale anche per i trafficanti che organizzano la tratta verso altri Stati. Bocciati gli emendamenti delle opposizioni che chiedevano di eliminare questo articolo, o di precisarlo. Infatti, hanno sottolineato Ivan Scalfarotto di Iv e Anna Rossomando del Pd, la norma penale introdotta col decreto non è sufficientemente tipizzata.
Sì alla nuova norma per potenziare la rete dei Cpr
Il Senato ha approvato l’articolo 10 decreto Cutro che consente al governo di derogare ad una serie di norme per poter costruire nuovi Centri di permanenza per il rimpatrio dei migranti irregolari.
Palazzo Chigi ha frenato la Lega
L’accordo raggiunto mercoledì 20 aprile ha tenuto. L'emendamento di maggioranza sulla protezione speciale, a prima firma Maurizio Gasparri (Fi), ha agitato gli animi e rallentato la tabella di marcia. In corsa è stata presentata una riformulazione che ha salvato la stretta che impedisce la conversione in permessi di soggiorno per lavoro dei permessi per protezione speciale, cure mediche e calamità, ma ha soppresso il comma voluto dalla Lega che cancellava dalla legge quadro sull'immigrazione i riferimenti alla legislazione internazionale sulla tutela dei diritti umani, relativamente alle richieste di permesso da parte dei migranti. È evidente che nei giorni scorsi ci sono stati scambi con l'Ufficio giuridico del Quirinale in cui è stata fatta notare l'esigenza di non violare trattati internazionali di cui il Colle è garante.
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