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In una giornata in tono minore per la Borsa milanese (segui qui l'andamento dei listini), brilla Dobank, tra i titoli migliori di oggi con un aumento vicino al 9% e la capitalizzazione che sale oltre gli 804 milioni. La società, che si occupa della gestione e del recupero di crediti deteriorati per conto di banche e industrie, ha siglato il 31 dicembre scorso un accordo per rilevare l'85% di Altamira Asset Management, gruppo spagnolo attivo nel business del servicing e del real estate con 55 miliardi di masse gestite e con attività in Spagna, Cipro, Portogallo e Grecia. Secondo gli analisti, l'operazione è interessante dal punto di vista strategico e finanziario. L'accordo prevede la valutazione del 100% di Altamira per 412 milioni in termini di enterprise value, che corrisponde a un Ev/Ebitda di 4.3 volte, il riconoscimento di un earn-out massimo di 48 milioni, l'acquisto del 100% di Altamira nel caso in cui Santander, attuale controllante del rimanente 15%, decida di cedere la propria quota, e finanziamento dell'operazione tramite cassa e ricorso al debito bancario.
E' previsto che nel 2018 Altamira realizzi ricavi per circa 255 milioni, un Ebitda di 95 milioni e una generazione di cassa operativa intorno ai 90 milioni. «In attesa di maggiori dettagli dalla conference dell'8 gennaio, stimiamo un impatto positivo sull'utile per azione 2020 tra il 20% e il 25% pre sinergie, che prudentemente non abbiamo incluso nelle nostre stime», hanno detto gli analisti di Equita, che hanno alzato la valutazione a «buy». L'idea è che «l'acquisizione di Altamira abbia senso dal punto di vista industriale e finanziario in quanto permette alla società di entrare, con una market share rilevante, in nuovi mercati e di estendere le relazioni con clienti propri e nuovi. Vengono acquisite competenze nel business real estate che potrebbero offrire opportunità di integrazione e cross selling con le attività di servicing. A una prima analisi i termini dell'operazione sembrano molto interessanti. Permette di levereggiare la struttura di capitale». Anche secondo Banca Akros l'aggregazione «consente di creare un operatore leader nella gestione del credito e nei servizi real estate per banche e investitori in Europa» e permette alla società di «avere un portafoglio diversificato in termini di asset in gestione, aumentando la resilienza ai cicli macroeconomici in ogni singolo Paese».
(Il Sole 24 Ore Radiocor)
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