Dolce&Gabbana, l’eterno ritorno in Sicilia per 10 anni d’alta moda
Ospiti da tutto il mondo per le sfilate delle creazioni più esclusive da donna e da uomo: quattro giorni per capire le tradizionali artigianali dell’isola e l’influenza che ha avuto su ogni forma di arte
di Giulia Crivelli
3' di lettura
«L’Italia, senza la Sicilia, non lascia nello spirito immagine alcuna. È in Sicilia che si trova la chiave di tutto. […] La purezza dei contorni, la morbidezza di ogni cosa, la cedevole scambievolezza delle tinte, l’unità armonica del cielo col mare e del mare con la terra. […] Chi li ha visti una sola volta, li possederà per tutta la vita». Così Goethe nel Viaggio in Italia, scritto tra il 1813 e il 1817, forse la più importante e suggestiva dichiarazione d’amore per il nostro Paese – e per la Sicilia in particolare – di un autore tedesco. Non tutti, oggi come due secoli fa, hanno la fortuna di assaporare la Sicilia nella sua essenza.
Sicuramente è capitato agli ospiti, arrivati da tutto il mondo nello scorso fine settimana per la grande festa – così possiamo chiamarla – ideata da Domenico Dolce e Stefano Gabbana per i dieci anni dal debutto nell’alta moda, pezzi unici che per qualunque maison, almeno idealmente, rappresentano la massima espressione di creatività e artigianalità. Per quella prima volta, nel 2012, i due stilisti-imprenditori non smentirono la vocazione a fare a modo loro, unendo ragione e cuore, senza seguire (o copiare) l’esempio di altre maison: non chiesero ospitalità a Parigi, dove due volte all’anno ci sono le sfilate di haute couture, né a Roma, bensì scelsero proprio la Sicilia, allestendo lo show a Taormina. Nel 2022 hanno scelto Siracusa e dintorni: l’alta moda (abiti e accessori da donna) ha sfilato al calar della sera nella piazza del Duomo dell’isola di Ortigia, l’alta sartoria (per gli uomini) nella vicina Marzamemi. Lunedì scorso i quattro giorni di eventi si sono chiusi con una festa nella festa al Castello Maniace.
Lunghissimo l’elenco di attrici e cantanti, da Sharon Stone a Monica Bellucci e Mariah Carey, con una “spruzzata” di uomini, come Robert Lewandowski, attaccante del Bayern Monaco. Non modelle o celebrity per una sera o magari per una stagione, bensì donne dalla forte personalità, a loro volta fuori dagli schemi, che – non è un caso – hanno rapporti di lunghissima data con Domenico Dolce e Stefano Gabbana. Ortigia e Marzamemi sono palcoscenici della storia e della cultura, potremmo dire, ma Dolce&Gabbana sono riusciti, con gli spettacolari allestimenti serali, a renderli ancora più teatrali.
Difficilmente, come sosteneva Goethe, chi ha partecipato agli eventi dimenticherà le sfilate, gli abiti e accessori in sé. Ma soprattutto avrà percepito e sentirà forse per sempre l’eco di tutta la creatività, il saper fare artigianale, la capacità di trovare infiniti e sempre nuovi legami tra passato più o meno lontano e glorioso della Sicilia e un presente universale. «Dopo quasi 40 anni sentiamo di avere dentro di noi esperienze ed esercizi stilistici di ogni tipo ed è proprio la consapevolezza di dominare, a nostro modo, gli strumenti del mestiere, ad averci portato all’alta moda – raccontano Domenico Dolce e Stefano Gabbana –. Un abito di alta moda o sartoria è la sfida delle sfide e per noi si rinnova due volte all’anno. Non ci diamo limiti, lasciamo che ogni idea, anche la più complicata, apparentemente impossibile da realizzare, prenda forma. È così che siamo passati all’alta sartoria e all’alta gioielleria e orologeria».
Collane, anelli, bracciali, orecchini che l’anno scorso era stati presentati a Venezia, a Palazzo Ducale, ma la scelta per il lungo week end siciliano è forse ancora più suggestiva: la Grotta dei Cordari, così chiamata – non sfugga il legame con la tradizione tessile, che è sempre specchio di una società – perché a partire dal XVII secolo alcuni artigiani lavoravano al suo interno la canapa e producevano corde di ogni tipo, favoriti dalla naturale umidità. Dieci anni di sfide con se stessi e – ricordiamolo – di indipendenza creativa e non solo: Dolce&Gabbana è una delle pochissime aziende italiane della moda con fatturato (ben) superiore al miliardo che non ha ceduto alle lusinghe dei grandi gruppi o di soci esterni. Per descrivere nel dettagli abiti, accessori e gioielli ci vorrebbero dei libri (che in effetti i due stilisti creano sempre, come dono e ricordo per i clienti), ma per avere accesso al mondo magico di Domenico Dolce e Stefano Gabbana c’è un altro modo: ascoltare il podcast (quattro, per ora, gli episodi) Molto italiano (Chora Media), disponibile dal 7 luglio sulle principali piattaforme. Un viaggio narrato da Isabella Rosselini nell’immaginario creativo dei due stilisti che, con la loro visione, hanno contribuito a fare conoscere nel mondo cultura e tradizioni italiane. Non è come passare quattro giorni tra le meraviglie di Siracusa, ma sicuramente è un modo per sognare o imparare a farlo.
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