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Donne e sofferenza in un’Italia d’altri tempi

In libreria il romanzo “Per sempre, altrove” di Barbara Cagni

Marco Onnembo

2' di lettura

“Con la neve ci facevamo i pupazzi, ce la tiravamo oppure ci scivolavamo sopra con lo slittino, appena fuori dal paese, dove c'erano le discese più ripide. Faceva parte della nostra vita, un po' come le montagne, il Piave e i boschi. Non potevi fare a meno di amarla, la neve, ma a volte la odiavi”.

“Per sempre, altrove”, opera prima della scrittrice Barbara Cagni, è in questo virgolettato. Vi è presente il senso di un'Italia semplice e ottimista che, nonostante tutto, cerca di andare avanti scrivendo un futuro migliore del passato, tra ricostruzione e ricerca di identità che significa “modernità”.

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Alto Cadore

Nell'alto Cadore, un posto in cui vivere nell'Italia del secondo dopoguerra non è sempre facile, un gruppo di donne forti e coraggiose diventa il simbolo di una realtà che oscilla tra grandi dolori e semplicità. In questo romanzo, il dramma dell'emigrazione forzata e della nostalgia per i luoghi natii diventano a metafora di una illusoria caccia alla felicità. Il piccolo borgo di montagna del bellunese nel quale Barbara Cagni ambienta questa storia è, dunque, il punto di partenza di un viaggio esistenziale nel quale l'unico modo per sopravvivere è andare via. Ma, invece di trovare il paradiso promesso, si finisce col cadere in un limbo in cui si oscilla tra nostalgia e impossibilità di integrarsi pienamente nella nuova patria. Che, in realtà, è una sorta di disagio permanente e ineluttabile, una nuova sofferenza – che somiglia di più ad una disperata e paradossale via di fuga – e che assume il nome di malattia mentale.

Berta

È la storia di Berta, sorella della voce narrante della vicenda, una ragazza che non ancora ventenne – dopo una delusione amorosa che l'ha segnata profondamente, rendendola fragile – prova a uscire dalla sua solitudine emigrando in un paese della Svizzera. Ma qui, in un contesto chiuso e ostile verso “i forestieri”, finisce per essere travolta dal proprio dolore che si trasforma in autentico “mal di vivere”. Col tempo, riuscirà a trovare un po’ di conforto e un po’ di speranza solo nell'amorevolezza della madre, della sorella e delle altre donne che fanno parte del vissuto della sua casa. Le persone protagoniste della quotidianità di quel borgo. Saranno proprio quei buoni sentimenti e il coraggio della solidarietà il motore della storia. La madre della protagonista e le amiche che gravitano intorno a casa sua alimentano la speranza in un futuro migliore. E, in qualche modo, il destino di chi è partito e di chi è rimasto si intrecciano dando vita ad una storia amara dove per andare avanti bisogna necessariamente rimanere insieme.

“Per sempre, altrove”, Barbara Cagni, Fazi Editore, 250 pagine, 17 euro

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