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Doping, la Gran Bretagna si arrende e restituisce al Cio le medaglie della 4x100

Definito il procedimento per la positività ai controlli antidoping di uno degli staffettisti, Chijindu Ujah. Doppia beffa per Londra dopo le accuse infondate dei media inglesi a Jacobs

di Marco Bellinazzo

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3' di lettura

L’argento della staffetta britannica torna al Cio. Il Comitato Olimpico della Gran Bretagna ha consegnato le medaglie del quartetto inglese, giunto secondo alle spalle del team italiano composto da Lorenzo Patta, Marcell Jacobs, Eseosa Desalu e Filippo Tortu ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020. Un atto dovuto, a seguito della squalifica per positività ai controlli antidoping di uno degli staffettisti, Chijindu Ujah, risultato positivo a due sostanze: ostarina e S-23.

Doppia beffa

Una vera beffa per la squadra della Gran Bretagna, giunta seconda per un solo centesimo e privata del piazzamento sul podio per l’irregolarità di uno dei suoi quattro componenti. L’argento passerà al Canada, giunto terzo con una gran rimonta nel finale e “promosso” così al secondo posto, mentre sul gradino più basso del podio è stata ripescata la Cina. Andy Anson, il Ceo del Comitato Olimpico britannico, non ha negato la propria delusione per quanto accaduto: «È con vera tristezza che abbiamo dovuto restituire medaglie, certificati e spille, specialmente per i tre atleti che sono stati colpiti nonostante non avessero colpe proprie. Comunque, questa è la decisione del Cas e dobbiamo rispettarla, così come siamo stati chiari che deve accadere anche ad altre nazioni i cui atleti hanno infranto le regole sul doping».

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Le “accuse” a Jacobs

E dire che, proprio nei giorni in cui l’Italia festeggiava l’ennesima impresa dell’atletica leggera ai Giochi Olimpici estivi, dall’Inghilterra adombravano dubbi su presunti casi di doping nella squadra azzurra. Puntando il dito neppure velatamente proprio su Jacobs, oro nei 100 metri maschili individuali e nella staffetta, il cui ex nutrizionista effettivamente è stato coinvolto in passato in un’indagine relativa ad un traffico di sostanze dopanti. Sia Jacobs (che nel 2021 si è sottoposto a 18 controlli, tutti negativi), sia il nutrizionista (con cui i rapporti si sono conclusi mesi prima di partire per Tokyo) hanno smentito ogni tipo di accusa.

Scontro sportivo Londra-Roma

La riconsegna delle medaglie è l’ultimo atto di una battaglia sportiva a distanza tra Italia e Inghilterra, o Gran Bretagna se si parla di Olimpiadi. Dal rigore di Saka a Wembley, parato da Donnarumma e decisivo per consegnare l’Europeo agli azzurri di Mancini, fino appunto all’atletica leggera, il 2021 è stato un anno d’oro per lo sport italiano, con gli inglesi spesso spettatori. La “rivincita”, seppur a distanza, se la sono presa nelle qualificazioni al Mondiale del 2022 in Qatar, centrate senza passare dai play-off dalla nazionale dei Tre Leoni e mancate, per la seconda volta consecutiva, dall’Italia campione d’Europa in carica.

Il tribunale dello sport

Rivalità a parte, la Gran Bretagna non ha potuto far altro che prendere atto della decisione della Corte arbitrale dello sport di Losanna, restituendo le medaglie e gli onori di un secondo posto che già aveva il sapore della beffa. L’ufficialità della squalifica da parte del Tas è arrivata a febbraio 2022. Ujah si è sempre difeso sostenendo di essere risultato positivo a causa di “un integratore contaminato”. A febbraio appresa la notizia del verdetto del Tas, si ero però scusato con i suoi compagni Zharnel Hughes, Nethaneel Mitchell-Blake e Richard Kilt: «Mi scuso ancora con i miei compagni, mi dispiace moltissimo che a causa di questa situazione debbano restituire le medaglie, e mi scuso anche con le loro famiglie e con i tifosi. Mi porterò dietro questo rimorso per il resto della vita».

Danno economico

Almeno, sul piano economico, questo non inciderà più di tanto sugli altri componenti della staffetta britannica (Nethaneel Mitchell-Blake, Zharnel Hughes e Richard Kilty): il Comitato Olimpico britannico non prevede infatti premi extra per le medaglie, in quanto stipendiati annualmente da UK Sport tramite finanziamenti governativi (per 125 milioni di sterline, circa 150 milioni di euro). L’oro di Tokyo 2020, invece, ha portato 180 mila euro lordi a testa per ognuno dei quattro staffettisti italiani. Il Coni ha infatti aumentato del 20% il compenso per i vincitori di medaglie Olimpiche nell’edizione disputata nel 2021 dopo il rinvio causato dalla pandemia di Covid-19.

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