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Dopo anni di boom la domanda interna subisce un arresto

Messina (Flou): «Forte rallentamento degli ordinativi ma anche della clientela che entra nei negozi a chiedere informazioni»

di Giovanna Mancini

Libreria Radice, design Sebastiano Tosi per Natuzzi Italia

3' di lettura

È stata la grande sorpresa degli ultimi due anni. Trainato soprattutto (qualcuno dice “drogato”) dai numerosi e ricchi incentivi fiscali all’edilizia e dal bonus mobili, il mercato italiano ha registrato per l’industria dell’arredamento crescite a doppia cifra che non si vedevano da anni. Basti pensare che nel 2022 le vendite nel nostro Paese hanno raggiunto i 13,6 miliardi di euro (in aumento del 9,2% rispetto al 2021), contro gli 11,1 miliardi del 2019 (dati FederlegnoArredo). E se è vero che i mercati esteri rappresentano ormai più della metà del fatturato per il settore nel suo complesso, è giusto precisare che per alcuni comparti (ad esempio il bagno e le cucine) e per le aziende più piccole l’Italia resta il mercato preponderante.

Da qui la preoccupazione per un probabile rallentamento nel 2023, dovuto sia all’assestamento fisiologico che segue due anni di domanda molto sostenuta, sia alla rimodulazione degli incentivi fiscali, che in molti casi sono stati depotenziati, sia, forse soprattutto, all’inflazione galoppante che sta frenando i consumi degli italiani, soprattutto quelli orientati verso i beni durevoli. E se in termini di ricavi i primi mesi dell’anno non rilevano ancora questo rallentamento – grazie alla scia di commesse e contratti firmati nei due anni passati – gli ordini iniziano a evidenziare questa inversione di rotta.

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«L’Italia è stata nel biennio 2021-2022 un motore di crescita effervescente, con un aumento del 30% dei ricavi in due anni. Purtroppo, non posso dire lo stesso dei primi mesi del 2023», conferma Massimiliano Messina, presidente di Flou, azienda brianzola specializzata in sistemi per la camera da letto e imbottiti, che sul mercato interno genera il 70% del fatturato complessivo. «Registriamo un forte rallentamento, non ancora nelle consegne e nei fatturati, ma negli ordinativi e prima ancora nel numero di persone che entrano nei nostri negozi a chiedere informazioni», aggiunge l’imprenditore. Un rallentamento che Messina attribuisce in parte alle politiche del governo, quindi al venir meno dei bonus fiscali, ma anche all’effetto di un anno di guerra, che ha generato incertezza nei cittadini, ma anche a livello finanziario, in Italia e in tutta Europa. «Abbiamo un tesoretto di ordini accumulati negli anni scorsi, che sosterrà in parte i ricavi anche quest’anno – dice Messina –. Ma penso che quest’anno segnerà il ritorno alla normalità. Quanto poi il rallentamento dell’Italia e presumibilmente dell’Europa sarà compensato da un’accelerazione della Cina e dei mercati emergenti lo capiremo più avanti: dipende molto da eventi ed elementi internazionali che non possiamo prevedere. Invece, per quanto riguarda l’Italia, non vedo prospettive di miglioramento a breve».

Più ottimista Paolo Castelli, imprenditore bolognese che ha sempre avuto nei mercati esteri il principale sbocco (il 95%), ma che negli ultimi due anni ha investito molto per aumentare la presenza sul mercato italiano, con collezioni mirate, pensate per intercettare il gusto dei clienti italiani. «Nulla avviene per caso – dice Castelli –: ci stiamo lavorando da due anni. Sono convinto che per essere un buon esportatore Ci aspettiamo che l’Italia cresca molto quest’anno e possa raggiungere il 50% totale del fatturato, che lo scorso anno è stato di 26 milioni e nel 2023 potrebbe raggiungere i 35 milioni». Merito anche di alcuni importanti progetti destinati al contract alberghiero: «Stiamo lavorando moltissimo con catene di hotel a cinque stelle», spiega l’imprenditore.

Gli incentivi all’edilizia hanno avuto sicuramente ripercussioni anche sul segmento del contract, tradizionalmente meno sviluppato in Italia rispetto ai mercati esteri, soprattutto quelli anglosassoni e cinese. Un progetto importante è stato siglato di recente a Milano da Linea Light Group, gruppo veneto dell’illuminazione, che quest’anno inaugura anche il primo monomarca italiano, a Milano: tre piani in cui presenterà le proprie proposte sia in ambito decorativo, sia in ambito tecnico-professionale.

Importante progetto contract anche per Colombini Group Contract, la struttura specializzata nella progettazione e realizzazione di soluzioni chiavi in mano in ambito residenziale, hôtellerie e uffici del gruppo Colombini, che ha avviato importanti progetti, tra cui la partnership con AbitareIn per la realizzazione di arredi per circa 500 appartamenti a Milano.

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