Dopo il blackout, Facebook vuole connettere più di un miliardo di persone
Nuove tecnologie e soluzioni per l’iniziativa Facebook Connectivity che dal 2013 ha portato internet a più di 300 milioni di persone
di Luca Tremolada
I punti chiave
4' di lettura
A pochi giorni dal backout di sette ore che sarebbe costato a Facebook 6 miliardi di dollari i ricercatori di Mark Zuckerberg rilanciano prodotti e tecnologie per aumentare la capacità di connessione. Parliamo di nuovi cavi in fibra ottica, robot che abbattono i costi di installazioni e di una soluzione senza fili che proietta la connessione tramite l’aria. Una offensiva, verrebbe da dire, per aria, per terra e per mare che, come è stato ribadito nel corso di un incontro online con la stampa, punta a portare internet laddove non c’è ancora. «Il nostro impegno per la connettività ha contribuito a fornire a più di 300 milioni di persone una rete Internet più veloce - ha dichiarato Dan Rabinovitsj, VP di Facebook Connectivity - siamo impazienti di offrire la stessa opportunità a un altro miliardo di utenti». Chi è impaziente di connettere il mondo è anche Google che proprio oggi ha annunciato che investirà un miliardo di dollari nei prossimi cinque anni per consentire un accesso più rapido e abbordabile in Africa, supportandone l’imprenditoria.
L’affidabilità di Internet è un problema nel continente in cui meno di un terzo dei suoi abitanti - pari in complesso a circa 1,3 miliardi - sono connessi alla banda larga, secondo la Banca mondiale. Ma vediamo le tecnologie presentate da Facebook.
Cosa è Facebook Connectivity
Una premessa: in certi casi la tempistica è tutto e il rilancio di Facebook Connectivity arriva mentre il Wsj da settimane pubblica documenti interni dai quali emerge come Zuckerberg e i suoi sapessero benissimo di certi effetti nocivi del funzionamento del loro social. Questa iniziativa al contrario nasce dalla più buonista delle idee buoniste di Zuck: connettere il mondo. Era il 2014 quando Zuckerberg a sopresa salì sul palco del Mobile World Congress di Barcellona lanciando davanti ai big delle tlc (in prima fila c’era anche Vittorio Colao allora a.d. di Vodafone) la sua idea di connettività a costo zero per i Paesi in via di sviluppo. Il progetto non convinse chi di mestiere appunto vende connettività ma Zuckerberg andò avanti. Facebook Connectivity è in qualche modo figlio di quell’idea. Il programma ha permesso di connettersi a Internet più velocemente a oltre 300 milioni di persone, inclusi coloro che hanno potuto beneficiare di altri vantaggi, dai miglioramenti alle prestazioni di rete, basati su innovative tecnologie di accesso, backhaul e dati statistici sulla rete, nonché sui modelli aziendali. Ma vediamo le novità annunciate.
Novità per il sistema di cavi sottomarini
I cavi sottomarini transoceanici erano composti da 2 a 8 paia di fibre. Il sistema di cavo sottomarino transatlantico di Facebook è dotato di 24 paia di fibre connetterà l’Europa agli Stati Uniti. Un unico cavo di fibra può connettere fino a 1000 case. Di conseguenza, 24 fibre sono sufficienti per tutte le abitazioni e le aziende servite da ogni alimentatore della linea elettrica. Questo nuovo cavo fornisce una capacità 200 volte superiore rispetto a quelli transatlantici degli anni 2000 e si basa sulle nostre ultime novità riguardanti 2Africa Pearls, il cavo sottomarino che connette Africa, Asia ed Europa e fa del sistema di cavi 2Africa il più lungo al mondo, garantendo connettività a fino 3 miliardi di persone. Le dorsali di Internet globali sono i cavi sottomarini che connettono i continenti. Facebook ha realizzato più di 150.000 km e hanno annunciato di essere al lavoro su nuove tecnologie che consentiranno a boe alimentate a energia solare che galleggiano nell’oceano di aiutare questi cavi a trasmettere volumi di dati decisamente superiori. Questa soluzione promette di passare da ½ petabit a 5 petabit al secondo, una capacità 10 volte superiore.
Il robot che posa il cavo sopra le nostre teste
Bombyx è il nome di un robot per l’installazione aerea della fibra che ne rende più rapida ed economica la diffusione. Invece di scavare e fare passare i cavi sottoterra Bombyx si arrampica sui tralicci e avvolge la fibra per esempio ai fili elettrici. Il robot oggi è più leggero, più veloce e più agile rispetto al progetto di prima generazione e presto, dicono, diventerà autonomo nel senso che eseguirà il lavoro senza la supervisione costante dell’uomo. Ogni robot sarà in grado di installare più di un chilometro di fibra e superare autonomamente decine di ostacoli in un’ora e mezza circa.
La connessione della fibra wireless.
Terragraph è la più interessante delle soluzione presentate. È una tecnologia senza fili che proietta la connessione tipo fibra tramite l’aria e che ha già fornito l’accesso a Internet a più di 6.500 case ad Anchorage, in Alaska, e ne è cominciata l’installazione a Perth, in Australia. Facebook ha detto che intende fornire gratuitamente la licenza di Terragraph ai produttori di apparecchiature originali (OEM). In pratica hanno sviluppato una tecnologia chiamata che copre l’ultimo chilometro in modalità over-the-air, consentendo agli edifici di avere connessioni a velocità della fibra in modalità wireless a un costo decisamente inferiore a quello degli approcci tradizionali. Il funzionamento è quello della tecnologia Fixed Wireless Access (FWA), ma le antenne più piccole possono essere direzionate e sono poste all’altezza dei semafori e quindi teoricamente a ogni angolo della strada. L’idea non è sbagliata perché la connessione può raggiungere più facilmente le case senza incontrare muri o altri ostacoli. Promette inoltre di fornire velocità di download pari a 1 gigabit e di upload pari a 100 Mbps. Ricordiamo che nonostante l’incredibile potenziale della fibra in termini di miglioramento della connettività, nel 2019 più del 70% del mondo viveva ancora a oltre 10 km di distanza da essa. In Italia solo una persona su quattro ha la banda ultra-larga queste soluzione studiate per i Paesi in via di sviluppo ci farebbero comodo.
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