Dopo il Conte bis, la battaglia per le regionali: in un anno al voto in 23 milioni
Si parte con l’Umbria il 27 ottobre, per proseguire tra fine 2019 e inizio 2020 con Emilia Romagna e Calabria; nella primavera del 2020 toccherà a Veneto, Toscana, Campania, Puglia, Marche e Liguria.
di Andrea Gagliardi e Andrea Marini
3' di lettura
Partito il governo Conte 2 e l’allenza M5S-Pd a livello nazionale, ora la battaglia tra le forze politiche si sposta sulle Regionali. Si parte con l’Umbria i prossimo 27 ottobre, per proseguire tra fine 2019 e inizio 2020 con Emilia Romagna e Calabria; nella primavera del 2020 toccherà poi a Veneto, Toscana, Campania, Puglia, Marche e Liguria. Una maratona che coinvolgerà 23 milioni di elettori (circa la metà del corpo elettorale).
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Si parte con l’Umbria
Le regionali in Umbria il 27 ottobre saranno il primo stress test elettorale per il Governo nazionale sostenuto da Pd e M5s. Un territorio storicamente governato dalla sinistra nel quale nelle ultime consultazioni politiche e amministrative il centrodestra ha però preso il sopravvento (oltre ad avere fatto il pieno di parlamentari guida i principali Comuni, come Perugia, Terni, Foligno e Spoleto). Dopo lo scandalo dei concorsi truccati nella sanità, che ha portato alle dimissioni della presidente della Regione, Catiuscia Marini, le elezioni europee hanno visto la Lega dilagare con il 38,2%. Un'eventuale alleanza o desistenza Pd-M5s verrà decisa dai vertici romani. Il Partito democratico ha intanto deciso di non presentare un proprio nome per la guida dell'Umbria e di affidarsi al civico Andrea Fora. Il M5s non ha ancora un suo candidato. Mentre il centrodestra ha schierato la senatrice della Lega Donatella Tesei.
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Emilia Romagna senza più egemonia del centrosinistra
Tra fine 2019 e inizio 2020 saranno chiamati alle urne anche i cittadini dell’Emilia Romagna. L’egemonia del centrosinistra è seriamente minacciata dal centrodestra a traino leghista, che ha scavalcato Pd e alleati sia elle politiche del 2018 che alle ultime europee. I dem sono compatti dietro il governatore uscente Stefano Bonaccini, e sperano in una sorta di desistenza del M5S dopo l’intesa stretta per il governo nazionale. Anche perché i 5s ancora non hanno scelto il proprio candidato. Tuttavia in regione è forte l’anima pentastellata contraria all’intesa con i dem. Nel centrodestra appare scontata la candidatura della ex sottosegretaria leghista Lucia Borgonzoni (fedelissima di Salvini).
Calabria nel risiko delle alleanze
In Calabria, dove si dovrebbe votare tra fine 2019 e inizio 2020, il Pd ha chiesto un passo indietro al governatore uscente Mario Oliverio. Alle europee i dem si sono piazzati dietro sia ai 5 stelle che alla Lega. Nel caso in cui i 5 stelle decidessero in Umbria e/o in Emilia Romagna di stringere un accordo di desistenza a favore dei Dem, questi ultimi potrebbero contraccambiare appoggiando un candidato civico sostenuto dal M5S. Nel centrodestra ancora non si è trovato un candidato, che, in base alle intese fra Lega, Fi e Fdi, potrebbe essere un uomo del partito di Giorgia Meloni.
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In Toscana il nodo del governatore uscente
Per le altre regioni in cui si voterà in primavera, la situazione è ancora fluida. In Veneto appare scontata la ricandidatura, per il terzo mandato del leghista, Luca Zaia. La regione sia alle politiche che alle regionali si è confermata saldamente in mano al centrodestra . In Toscana c’è il nodo del governatore uscente Enrico Rossi: prima Pd, poi passato a Leu e ora ritornato al nel Pd, è in dubbio la sua corsa per il terzo mandato. Nella regione feudo dei renziani, tuttavia, l’eurodeputata Simona Bonafè ha già detto no al pressing per una sua discesa in campo. Per il centrodestra sembra scontata invece la candidatura dell’eurodeputata leghista ed ex sindaco di Cascina (Pisa) Susanna Ceccardi (fedelissima di Salvini).
In Liguria resistenze di Fi alla ricandidatura Toti
Giochi ancora apertissimi anche in Liguria, dove nel centrodestra la ricandidatura di Giovanni Toti, ex pupillo di Silvio Berlusconi, incontra le resistenze di Fi. Tutta da definire anche in Campania: il governatore dem Vincenzo De Luca punta alla ricandidatura, mentre il centrodestra dovrebbe presentare un candidato di Fi (si è parlato di Mara Carfagna). Anche nelle Marche il dem Luca Ceriscioli punta alla riconferma, mentre nel centrodestra è ancora tutto in fieri. Come pure in Puglia, dove il centrodestra dovrebbe presentare un candidato in quota Lega, per sfidare il governatore dem Michele Emiliano, che va verso la ricandidatura.
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