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Lavoro, riforma ammortizzatori sociali e politiche attive: la partita sui costi

Verso il superamento della cig in deroga. Obiettivo della riforma: assicurare trattamenti ordinari e straordinari per tutti i lavoratori, ma differenziati per settori e entità, tenendo conto anche delle dinamiche dei diversi settori produttivi

di Cl.T.

Per Draghi la mediazione sul blocco licenziamenti è passo avanti

2' di lettura

Dopo la mediazione sui licenziamenti contenuta nel decreto Sostegni bis, la partita sul lavoro si accende sulla riforma degli ammortizzatori sociali, con il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, che si è impegnato a produrre una prima bozza di articolato per luglio. Il governo sta procedendo a una serie di incontri con le parti sociali; l’obiettivo è quello di assicurare trattamenti ordinari e straordinari per tutti i lavoratori, ma differenziati per settori e entità, tenendo conto anche delle dinamiche dei diversi settori produttivi. Superando così gli strumenti emergenziali messi in campo in questi mesi di pandemia.

Verso il superamento della cig in deroga

La riforma degli ammortizzatori dovrebbe prevedere il superamento della cassa in deroga. Si starebbe pensando di valorizzare i fondi bilaterali, puntando, è il ragionamento dei giorni scorsi del ministro Orlando, anche ad un salto di qualità in senso solidaristico. Da qui l’idea di ampliare la platea dei Fondi esistenti vincolando a questo scopo il rilascio del Durc all’iscrizione ad un Fondo. Sullo sfondo anche un primo allargamento degli ammortizzatori ai lavoratori autonomi, dopo l’Iscro, la cassa integrazione per i collaboratori della gestione separata Inps.

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Partita sui costi

Il tema costi è cruciali. Da settimane è iniziata una interlocuzione con il ministero dell’Economia. La precedente bozza di riforma dei sussidi messa a punto dai tecnici nominati da Nunzia Catalfo prevedeva una mega sforzo economico iniziale. Per questo, anche in vista delle nuove regole allo studio del ministro Orlando, si guarda soprattutto alla legge di Bilancio che dovrà appostare i primi miliardi sul nuovo progetto.

L’urgenza di riforma ammortizzatori e politiche attive

A chiedere un’accelerazione sulla riforma degli ammortizzatori e delle politiche attive sono un pò tutte le parti sociali. I sindacati sono preoccupati per la fine delle misure emergenziali. Le imprese invece chiedono un cambio di passo su formazione, competenze e servizi per il lavoro. Confindustria, per esempio, è da un anno che ha presentato una organica proposta di riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive. A oggi non è ancora stata discussa nel merito con il governo.

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