Doppietta Red Bull a Spa: Leclerc retrocede al terzo posto con 98 punti da Verstappen
di Alex D'Agosta
5' di lettura
Verstappen, Perez, Sainz, l’ordine di arrivo di Spa 2022. Subito dietro, sul traguardo: Russell, Leclerc e Alonso. Niente di nuovo, insomma, dopo la pausa estiva. Anzi. Questa pista ha mostrato nuovamente valori in campo disarmanti, con una superiorità forse eccessiva a favore di un solo team. La Red Bull come monoposto va bene, senza dubbio un po' meglio degli altri. Ma Verstappen sta dimostrando tutto il suo gigantesco valore. E così, agli altri non restano che le briciole, oltre che la fine dei sogni mondiali in rosso ormai quasi matematica.
Verstappen, rimonta da record
Con i punti persi prima della pausa di agosto, e la gara di oggi, Verstappen guida tranquillo. Ha così tanti punti di vantaggio che può avere la mente serena, può andare più veloce perché è meno teso dei colleghi. Può rischiare di più. E potrebbe permettersi anche uno o due gran premi a zero punti senza perdere troppo il sonno. Che dire: l'olandese – anzi, oggi è bene ricordare che possiede pure il passaporto belga, nazione dove peraltro è nato - è innanzitutto risalito in testa al gran premio nonostante fosse partito dal 14mo posto, dopo solo 12 giri: una rimonta da record per questo sport. Con queste premesse, un ottimo passo gara e strategie impeccabili, la sua gara è stata praticamente “in discesa”.
Non si può dire lo stesso per le rosse. Nonostante la penalità condivisa da Leclerc e Verstappen per il cambio motore, quindi entrambi retrocessi nelle retrovie sulla griglia di partenza, non è successo alcun miracolo. Certo, bisogna ammettere che in questo fine settimana Sainz ha alzato un po’ il tiro, ma Leclerc non ha saputo fare il suo gioco, perché non è riuscito a fare alcun passo avanti. Volendone trovare una con un po' di impegno, si identifica una buona notizia, per quanto si è visto in pista, sul passo gara Ferrari: tolto il confronto con la Red Bull, almeno ha saputo girare sui 7.004 km del rinnovato circuito di Spa più velocemente della Mercedes. O meglio: quel tanto che basta per mettere un pilota sul podio.
Leclerc in difficoltà
Leclerc, in affanno dall'inizio per essere stato costretto a un primissimo pit stop imprevisto dopo un giro, si è ritrovato alla fine in una situazione tesa e paradossale: uno spiacevole inconveniente che purtroppo sarebbe ancora da additare al muretto di Maranello. In sostanza, mentre si avviava a concludere al quinto posto con un margine su Alonso superiore a 18 secondi, è stato chiamato per tentare di fare il giro veloce in gara: un prestigio per le statistiche e anche un prezioso punto in più per il mondiale. Tuttavia, superando il limite in pitlane, per una sola sgasata, piena di nervosismo, Charles ottiene una penalità di 5 secondi. E così, dopo aver sudato e faticato per provare a segnare il giro veloce all'ultimo, non senza rischiare di non ripassare più Alonso, si è visto annullare il beneficio del punto in più a causa di una retrocessione di una posizione. E quindi, anche se gli onori di molti altri “cronometri viola” sono stati tolti a Max Verstappen, nessuno ha tolto al campione in carica la tranquillità che ormai ha saputo conquistarsi grazie al vantaggio confortevole: per lui, anche all'ultimo pit stop, tempo super veloce nel cambio di gomme medie e posizione di uscita esattamente uguale a quella dove era entrato. Da leader. Senza problemi di inseguitori, perché c'era Perez a guardargli le spalle.
E così, mentre Max Verstappen ha guadagnato 13 posizioni oggi, Charles Leclerc si deve accontentare di 10. Ma quel secondo in più pagato nelle qualifiche, in gara ha significato non poter mai arrivare a giocarsela per le posizioni che contano.
Vecchia ruggine tra Alonso e Hamilton
A fronte poi di una gara sostanzialmente molto piatta, nemmeno l'unico ”colpo di scena” iniziale ha avuto grandi effetti sui risultati. C'è stata una rapida safety car proprio all'inizio, perché in tre piloti hanno avuto contatto: Latifi e Bottas, in un pasticcio già visto molte altre volte, ma a tal provvedimento hanno contribuito anche Alonso ed Hamilton, in un contatto con il sapore di vecchissimi rancori. La gara di Alonso è stata come un fulmine a ciel sereno sin dall'inizio: innanzitutto uno start pazzesco dove per un attimo supera anche Perez. E, sempre al primo giro, una lotta con Hamilton dove si permette, via radio, di dargli del pilota scarso (episodio subito sotto investigazione) perché non gli avrebbe dato spazio in partenza. Così la sua ruota ha urtato l'inglese, ma la Mercedes ha avuto la peggio, tanto da non poter raggiungere nemmeno i box in sicurezza. Un episodio senza conseguenze e strascichi. Addirittura Lewis Hamilton afferma che Fernando Alonso si trovava nel suo angolo cieco e non ha potuto vederlo quando i due si sono scontrati. «Mi dispiace molto per il team», aggiunge il sette volte campione.
Red Bull già imprendibile
Se il mondiale è quindi sempre più segnato da un vantaggio idealmente ben poco colmabile della Red Bull, non c'era dubbio che al ritorno dalla pausa estiva, l’attenzione si concentrasse sui principali sviluppi avvenuti fuori dalla pista. Una grossa querelle di mercato arriverà a concludersi probabilmente domani, quando dovrebbe venire sentenziata la sorte di Piastri: un nome che ha fatto scaldare il mercato e che grazie a mosse da “maestri di scacchi” di questo mondo, ha visto al momento siglare un contratto 2023 McLaren da parte di un giovane super promettente cresciuto però nelle fila di Alpine. Una questione affilata e intricata a livello di calcio-mercato che, se non messa in ordine in fretta, potrà forse ancora scrivere numerosi capitoli da qui a fine anno.
Poi, pochi giorni fa, c’è stato l’annuncio che Audi si unirà al campionato come fornitore di power unit nel 2026. Un rimpiazzo ideale per l'Alfa Romeo, ma resta “un buco” di due anni che la scuderia con sede in Svizzera dovrà probabilmente colmare con altri. E, dell'ultimo secondo, a meno di un'ora dallo start, c'è anche la buona nuova del rinnovo del gran premio del Belgio, salvato per i capelli almeno per il 2023. Brutto ridursi così all'ultimo! Eppure è una delle gare più storiche di questo mondo, anche molto popolare e amata sia dai piloti sia dai tifosi. A ben vedere è stato inserito nel primo calendario del Campionato mondiale di Formula 1 nel 1950 e, da allora, ci sono stati solo sei anni in cui non si è disputato, nessuno dei quali consecutivamente, mentre le sedi alternative sono state Zolder e Nivelles. Il rischio che fosse eliminato era altissimo perché le richieste da altri parti del mondo sono sempre più numerose e pressanti.
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