Inter, Suning e Bc Partners trattano su prezzo e struttura dell’operazione
La valutazione si aggirerebbe sui 750 milioni: più bassa rispetto alle attese dei cinesi (900 milioni). Spunta anche l’americana Ares
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Due temi sul tavolo della trattativa tra il gruppo cinese Suning e il private equity internazionale Bc Partners per l’ingresso nel capitale dell’Inter. Lungo la strada della due diligence, che si concluderà probabilmente a fine gennaio, ci sono la valutazione del club, da una parte, e la struttura dell’operazione dall’altra.
Sul primo punto la valutazione che emergerebbe del club nerazzurro sarebbe attorno ai 750 milioni di euro (compreso il debito), quindi più bassa rispetto ad attese iniziali della stessa Suning attorno ai 900 milioni.
Sul secondo punto, invece, resta da capire la struttura della transazione: ovvio pensare che sia necessario un aumento di capitale, per venire incontro alle esigenze di liquidità dell’Inter, che chiuderà il bilancio con una perdita ancora maggiore rispetto a quella del passato esercizio (oltre 100 milioni di rosso).
Data per scontata l’iniezione di nuove risorse, che dovrà eventualmente fare il nuovo azionista Bc Partners, è da comprendere come conciliare gli interessi di tutti i soggetti coinvolti nelle discussioni: quelli di Suning, che ha investito centinaia di milioni sul club e che non può uscire in perdita, quelli del socio di minoranza LionRock, che dovrà essere liquidato, e infine quelli della stessa Bc Partners, dove il manager Nikos Stathopoulos dovrà far quadrare i conti per presentare ai sottoscrittori del fondo un investimento con prospettive di rendimento.
Dati questi elementi di scenario, è facile capire perché le trattative per un ingresso di Bc Partners nell’azionariato dell’Inter siano complesse ed è difficile, ad oggi, capire dove porteranno. Una partnership fra Suning e il fondo internazionale sarebbe la strada più logica, ma le prossime settimane saranno fondamentali per un possibile esito (positivo e negativo).
In ogni caso una soluzione (con Bc Partners o con qualcun altro) dovrà essere trovata da Suning, visto che il gruppo cinese ha grandi difficoltà a far arrivare capitali dalla Cina. Alla finestra, oltre a Bc Partners chiaramente in vantaggio, sono altri fondi: quello che nel mese scorso si era avvicinato maggiormente al dossier, secondo quanto risulta al Sole 24 Ore, è stato il gruppo finanziario americano Ares Management Corp, che ha costituito lo scorso anno un veicolo (Kapital Football Group) dedicato ad investimenti nel calcio europeo. Ares avrebbe negoziato un «termsheet», ma poi non avrebbe proseguito la trattativa. Anche il fondo sovrano Temasek avrebbe dato uno sguardo al dossier, come pure (come indicato dal Financial Times ieri) i fondi Eqt e Arctos Sports Partner. Ma si tratta di interessi preliminari e non concreti.
Intanto ieri si è riunito il cda dell’Inter . Come spiegato in una nota inviata all’Ansa, il board «continuerà a supportare il management nella gestione societaria al fine di garantire la stabilità operativa e sportiva del club», nonostante la contrazione dei ricavi per la pandemia. L’esame dell'andamento ha mostrato non solo l’impatto del Covid, ma anche gli effetti dell’eliminazione dalla Champions e dall’Europa League.
Un po’ di ossigeno per il club guidato da Alessandro Antonello e Giuseppe Marotta potrebbe arrivare dal prossimo accordo fra i private equity e la Lega Calcio: un’intesa (da 1,7 miliardi) all’interno della quale all’Inter potrebbero arrivare 100 milioni spalmati in 3-5 anni. Proprio nel Cda di ieri è stato infine deciso di convertire 30 milioni di finanziamento soci in capitale.
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