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«Il 2022 da una parte è andato molto bene, è stato un anno di rinascita dopo il periodo della pandemia; dall’altra parte ci sono state delle difficoltà dovute alla situazione politico-economica internazionale che tutti stiamo vivendo ancora oggi e che hanno generato inflazione, che aggiunta alla carenza di materie prime che deriva dalla pandemia, all’incremento dei costi di produzione causato dalla guerra in corso e alla crisi energetica, hanno reso quest’anno a tratti anche complicato». È lucida l’analisi di Gianni Giannini, ceo e direttore creativo di Doucal’s, azienda marchigiana di calzature che guida assieme al fratello Jerry, ceo e sales director Ww.
«Sicuramente - continua - l’esperienza e le relazioni di lungo corso con i nostri fornitori ci hanno permesso di essere fedeli alla qualità nei nostri prodotti. Abbiamo riscontrato grande interesse dal mercato perché, a mio parere, apprezza molto le storie vere con dei prodotti che hanno dei contenuti. Per Doucal’s è stato un anno nel quale sono state definite strategie mirate per alcuni Paesi centrali per il business come la Germania, dove abbiamo costituito un importante marketplace continuando il processo di consolidamento dell’anima internazionale del marchio».
Fondata nel 1968 dal padre Mario a Montegranaro come piccolo laboratorio artigianale e trasformatasi in azienda più strutturata nel 1973, Doucal’s si prepara a festeggiare i 50 anni di attività. Il nuovo showroom in via Gesù a Milano presentato lo scorso novembre rappresenta il primo passo del piano strategico aziendale che, per il 2023, ha molti progetti per supportare e incrementare la crescita già in atto, come la collaborazione con designer dal respiro internazionale e nuove aperture in importanti department store di riferimento. Le celebrazioni del 50° anniversario avranno inizio a Pitti #103. Dagli archivi dell’azienda arrivano tre modelli da uomo: Doppia fibbia, Coda di rondine e Chelsea boot.
Prodotto e distribuzione wholesale a parte, «un ambizioso progetto - continua Giannini - coinvolge direttamente l’azienda intesa come “cellula pulsante” del mondo Doucal’s. Stiamo portando avanti un percorso di crescita controllato e ben strutturato, che mi porta a pensare che nell’invecchiare stiamo migliorando come il buon vino. L’azienda, che ha legato molto con il territorio mettendovi radici solide, credo possa essere oggi e in futuro una piccola grande realtà di riferimento per il made in Italy nel mondo».
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