Draghi: 1,5 miliardi per riforma degli Its, va incentivato il talento femminile
In visita all’Its Cuccovillo di Bari il premier ricorda che investire sulla scuola è un atto di giustizia sociale e annuncia la svolta green e digital per l’istruzione
di Eu.B.
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Agli Its il premier Mario Draghi aveva dedicato uno dei passaggi cruciali del suo discorso d’insediamento ormai nove mesi fa. E proprio sugli Its ritorna durante la sua visita a Bari per ricordare che sulla riforma (attualmente all’esame del Senato dopo il primo via libera della Camera, ndr) il governo ha investito 1,5 miliardi. Risorse- ha spiegato il presidente del Consiglio in visita all’Istituto tecnico superiore Cuccovillo - che serviranno a «formare nuovi docenti e migliorare i laboratori che oggi utilizzano tecnologie 4.0». Con un occhio di riguardo - ha aggiunto - per il talento femminile: «Colmare i divari di genere è una priorità». Così come rendere il sistema educativo partecipe alla trasformazione green e digital in atto.
Un atto giustizia sociale
Durante il suo intervento all’Its Cuccovillo nel rione Japigia di Bari l’ex presidente della Bce è partito dalla premessa che «Investire nella scuola è un dovere civile e un atto di giustizia sociale. Un sistema educativo che non funziona alimenta le diseguaglianze, ostacola la mobilità e priva l’Italia di cittadini capaci e consapevoli». Anche perché - ha fatto notare - «dalla formazione non dipende solo il vostro futuro, ma quello di tutti noi. Le società più prospere sono quelle che preparano meglio i loro giovani a gestire i cambiamenti».
Un miliardo e mezzo alla riforma degli Its
Avendo di fronte gli studenti di un Istituto tecnico superiore il premier è poi passato a parlare di Its: «Il Pnrr mette al centro voi e i vostri coetanei, per questo ho deciso di iniziare da qui un percorso che illustri il Pnrr. Investiamo un miliardo e mezzo di euro per dare ulteriore slancio alla riforma degli Its. Intendiamo formare nuovi docenti e migliorare i laboratori che oggi utilizzano tecnologie 4.0». Una riforma che il premier punta ad approvare definitivamente nel 2022, insieme alla riforma degli istituti tecnici e professionali.
Lotta al gender gap
In cima alle preoccupazioni di Draghi c’è poi il contrasto al gender gap.«Tra le nostre priorità - ha aggiunto - c’è quella di colmare i divari di genere. A oggi, solo il 28% dei diplomati Its sono donne». Ma il talento femminile va incentivato già tra i banchi di scuola. «È nostro dovere abbattere i pregiudizi e gli ostacoli che ancora ostacolano il talento femminile. Una sfida che possiamo vincere solo se partiamo dalla scuola».
Più green e digitale tra i banchi
Anche le scuole devono essere protagoniste della transizione green e digital in atto. «Le società più prospere sono quelle che preparano meglio i loro giovani a gestire i cambiamenti. Oggi abbiamo davanti una trasformazione epocale. Le due transizioni – quella digitale e quella ambientale – richiedono un'ampia e ambiziosa programmazione, che deve coinvolgere anche il nostro sistema educativo».
Al centro le nuove competenze: «Secondo alcune stime, l'Unione Europea dovrà investire circa 650 miliardi all'anno fino al 2030 per affrontarle. Dovremo costruire - ha sottolineato il premier - nuove infrastrutture, riconvertire il nostro tessuto industriale. E riallineare la domanda e l'offerta di competenze, soprattutto per le professioni ad elevata specializzazione».
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