Brevetti, Draghi: «A big pharma sovvenzioni imponenti, ora ci si aspetta qualcosa»
È un presidente del Consiglio a tutto campo quello che è intervenuto in conferenza stampa a margine del Consiglio informale europeo e del vertice Ue-India nella città portoghese. Il premier: discussione su programma Sure a giugno.Replica dell’olandese Rutte: «Non ne abbiamo discusso»
I punti chiave
- Dal 26 aprile trend positivo,se prosegue nuove aperture
- Liberalizzare brevetti non basta, produzione complessa
- Ue esporta 50%, stop blocchi Usa-Gb
- Passo importante Ue su coordinamento mercato lavoro
- Discussione su Sure a Consiglio Ue di giugno
- Rutte, Draghi su Sure? Per Olanda è una misura una tantum
- Su green pass serve modello unico Ue o sarà caos
- Siparietto con pavone in conferenza stampa, «risponde alle domande»
4' di lettura
Liberalizzare i brevetti sui vaccini non basta, in quanto c’è un altro elemento da prendere in considerazione, di per sè complesso: la produzione delle dosi. Allo stesso tempo, «a big pharma sono giunte sovvenzioni imponenti, ci si aspetta qualcosa». L’Ue al vertice europeo di Porto in Portogallo ha fatto un passo importante nella strada del coordinamento del mercato del lavoro: un passo che se ci fosse stato ancora il Regno Unito non sarebbe stato possibile. Bruxelles deve ora accelerare sul green pass: serve un modello unico o si determinerà una situazione di caos.
È un Draghi che ha espresso considerazioni a tutto campo quello che è intervenuto in conferenza stampa a margine del Consiglio informale europeo e del vertice Ue-India di Porto. Il presidente del Consiglio ha affrontato anche il tema riaperture, in vista della cabina di regia che in settimana sarà chiamata a effettuare un tagliando sulle misure adottate nell’ultimo provvedimento: vanno fatte con la testa, è il messaggio che ha lanciato. «Io voglio riaprire, come credo la maggior parte degli italiani. Voglio che le persone tornino fuori a lavorare, a divertirsi, a stare insieme, ma bisogna farlo in sicurezza, calcolando bene il rischio che si corre», ha messo in evidenza.
Dal 26 aprile trend positivo,se prosegue nuove aperture
«I dati sono abbastanza incoraggianti - ha spiegato il premier -. Il 90% di coloro che han più di 80 anni e più di 90 ha ricevuto almeno una dose di vaccino, quasi il 70% di quelli che hanno più di 70 anni hanno ricevuto una dose: è molto importante. Dal famoso 26 aprile, il giorno delle riaperture, al 7 maggio il numero di ricoveri in terapia intensiva è calato di oltre il 20%, il tasso di positività è sceso dal 5,8 al 3,2, anche le vittime, sono tante ancora ma sono in forte diminuzione» anche grazie alle misure prese. «Se l'andamento dovesse continuare in questa direzione - ha assicurato Draghi -, chiaramente la cabina di regia procederà ad altre riaperture».
Liberalizzare brevetti non basta, produzione complessa
Il presidente del Consiglio è intervenuto sulla questione della liberalizzazione dei brevetti sui vaccini, dopo l’apertura del presidente Usa Biden e la doppia linea Ue, che prima ha espresso una posizione favorevole a questo scenario, e poi, anche a seguito della contrarietà espressa dalla cancelliera Merkel, ha frenato. «La questione è molto più complessa» della sola liberalizzazione dei brevetti dei vaccini, ha detto Draghi, perché «farlo sia pur temporaneamente non garantisce la produzione dei vaccini che è molto complessa. E poi la produzione deve essere sicura e questo non viene garantito dalla liberalizzazione dei vaccini. La situazione è molto più complicata».
Ue esporta 50%, stop blocchi Usa-Gb
Prima di procedere con la revoca dei brevetti sui vaccini, ha aggiunto, «bisognerebbe fare cose più semplici, come la rimozione del blocco alle esportazioni che oggi gli Stati Uniti per primi e il Regno Unito continuano a mantenere. È dato di oggi che l'Europa esporta tanto quanto ha dato ai propri suoi cittadini: il 50% della produzione dell'Unione è andata al Canada o ad altri Paesi che bloccano le esportazioni».
Passo importante Ue su coordinamento mercato lavoro
La dichiarazione di Porto, ha sottolineato il premier, «come tale non sembra essere di grande importanza a prima vista, ma non è così: il momento è la fine di un lungo viaggio nel campo della tutela dei diritti sociali. Sembra ovvio - ha aggiunto - ma è un processo che iniziò nel 2017, allora lanciato dal presidente della commissione Juncker. Ci sono voluti quattro anni per portare tutto il Consiglio europeo a condividere una prima forma di coordinamento dei mercati del lavoro e soprattutto dei diritti sociali». Per Draghi è stato un passo «importante» sui diritti sociali.
Discussione su Sure a Consiglio Ue di giugno
Allo stesso tempo, la dichiarazione di Porto «deve essere accompagnata da politiche di contorno parte delle quali sono state messe in atto nella pandemia, parte delle quali sono politiche fiscali e di bilancio». Altri leader europei, ha continuato Draghi, «hanno fatto riferimento sia al programma Sure che è un inizio di sussidio alla disoccupazione a livello europeo e un piccolo passo verso la creazione di un mercato comune di lavoro. Ma anche la necessità che certe politiche espansive di bilancio non vengano ritirate troppo presto finché la ripresa non venga consolidata». «Sure - ha aggiunto il premier - è stato ripreso da molti, anche da paesi da cui non me lo sarei aspettato. Non è una decisione presa, non era all'ordine del giorno. Queste decisioni, così come la discussione sulle politiche di bilancio, inizieranno solo nel Consiglio europeo di giugno».
Rutte, Draghi su Sure? Per Olanda è una misura una tantum
A stretto giro il premier olandese Mark Rutte ha commentato l’ipotesi avanzata da Draghi di rendere strutturale il programma adottato dall’Unione per il mantenimento dei livelli di occupazione durante la pandemia. «Non ne abbiamo discusso al vertice. Forse non ero attento», ha detto. Per l'Olanda il programma rimane una misura “una tantum”.
Su green pass serve modello unico Ue o sarà caos
Un passaggio dell’intervento del presidente del Consiglio in conferenza stampa è stato sul pass europeo per gli spostamenti tra i 27 paesi Ue. «È stata chiesta con molta enfasi da parte nostra che la Commissione e il Parlamento procedano con la massima rapidità a definire il green pass europeo per avere un modello europeo su cui confrontarsi e su cui disegnare le politiche turistiche. Perché - ha continuato Draghi - se ogni paese ha il suo certificato, attua misure diverse per quanto riguarda il turismo ci sarà una gran confusione». Sul certificato digitale Ue per i viaggi, ha chiarito la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, «il lavoro tecnico e legale è in carreggiata. Il sistema operativo sarà operativo a giugno. E sul fronte politico possiamo puntare realisticamente all'obiettivo di raggiungere un accordo tra Consiglio e Parlamento europeo per fine maggio».
Siparietto con pavone in conferenza stampa, «risponde alle domande»
Durante la conferenza stampa di Draghi, è andato in scena un simpatico “siparietto”. Nei giardini della splendida cornice di Palacio de Cristal si aggirano liberamente pavoni di grossa taglia, con diverse escursioni durante le riprese televisive dei giornalisti arrivati da tutta Europa per i lavori del Social Summit. Appena Draghi ha preso posto per la conferenza stampa, subito si è sentito il verso di un pavone. Il premier ha sorriso e ha iniziato la sua introduzione, accompagnato più volte del canto dello splendido uccello dalla coda regale. «Questo pavone ci accompagna da stamane», ha detto Draghi. Poi, rispondendo a una domanda, il canto dell'animale ha anticipato le parole del premier, «ora risponde anche alle domande», ha scherzato il presidente del Consiglio.
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