Emergenza coronavirus

Draghi: «Normalità vicina, sì alla sospensione temporanea dei brevetti»

Il presidente del Consiglio al Global health summit: cooperazione cruciale. Von der Leyen: a Roma diciamo no al nazionalismo sanitario

Global Health Summit, in diretta la conferenza stampa di Draghi e von der Leyen

5' di lettura

Il Global Health Summit «è un puntuale promemoria del potere della cooperazione multilaterale. La pandemia ha mostrato che dobbiamo superare i confini se vogliamo affrontare le sfide dei nostri tempi». Si chiudono con le parole del premier Mario Draghi le assise internazionali a Roma, i cui contributi al dibattito «serviranno come solida base per rafforzare la nostra risposta all'attuale emergenza sanitaria e alle crisi future. Questo è lo spirito della Dichiarazione di Roma, una serie di principi che ci garantiranno una migliore preparazione per una possibile futura pandemia».

Dalla Dichiarazione di Roma una risposta coordinata

La Dichiarazione di Roma approvata al Global Health Summit si compone di cinque pagine e sedici principi destinati a cambiare l'approccio dei grandi del mondo nella lotta alla pandemia. Princìpi che, si legge nel documento, servono ad «un orientamento volontario nell'azione presente e futura per la saluta globale». Obiettivi redatti «per migliorare la preparazione nella risposta e nella prevenzione, per una risposta coordinata e resiliente». I sottoscrittori della dichiarazione di Roma si impegnano a «sfruttare le sinergie e mettere a frutto le competenze delle organizzazioni e delle piattaforme pertinenti per facilitare la condivisione dei dati, lo sviluppo di capacità, gli accordi di licenza e il trasferimento volontario di tecnologia e 'know-how' a condizioni concordate».

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«Crescita post-Covid sia inclusiva»

Il mondo non sarà «fuori» dall'emergenza pandemia finché «tutti gli Stati non saranno in grado di tenere sotto controllo il virus» e finché «non ci sarà una vaccinazione globale, sostenibile, efficace ed equa». Nella premessa alla Dichiarazione di Roma si sottolinea come “priorità” sia la messa in campo «di misure adeguate per la salute pubblica, assieme al ritorno ad una crescita forte, sostenibile, bilanciata ed esclusiva».

Von der Leyen: a Roma diciamo no al nazionalismo sanitario

La Dichiarazione di Roma «è un evento storico e speciale perché abbiamo tutti i Paesi del G20 impegnati con dei principi di base: il primo è il multilateralismo e un no molto chiaro al nazionalismo in tema sanitario. Le catene di fornitura devono essere aperte, un chiaro no ai divieti di esportazione», ha detto al Global Health Summit la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen.

Draghi: vinciamo insieme Covid in vista prossime pandemie

Nel prepararci alla prossima pandemia «la nostra priorità ora è vincere quella attuale», secondo Draghi, il quale ha ringraziato il panel degli esperti scientifici e in particolare i professori Silvio Brusaferro e Peter Piot («il loro rapporto ha fornito una guida essenziale per le nostre deliberazioni e in particolare per la Dichiarazione di Roma»). «L’Ue ha esportato circa 200 milioni di dosi di vaccini Covid-19 in 90 Paesi, circa la metà della sua produzione totale. Tutti gli Stati devono fare lo stesso. Dobbiamo revocare i divieti generali di esportazione soprattutto verso i Paesi più poveri», ha tenuto a evidenziare il premier. Che tornando sul punto, nelle conclusioni, rimarca ancora che «le istituzioni finanziarie internazionali devono fornire ai Paesi a basso reddito il sostegno necessario affinché questa crisi sanitaria non si trasformi in un'ondata di crisi del debito sovrano. In particolare, ora dobbiamo mettere il Fondo monetario internazionale nella condizione di fornire una protezione efficace ai paesi più poveri del mondo».

Draghi: Italia favorevole a sospensione temporanea brevetti

«Probabilmente - aveva detto in precedenza - avremo bisogno di più cicli di vaccinazione in futuro, e aumentare la produzione è essenziale. Una proposta è quella di introdurre una sospensione dei brevetti sui vaccini Covid-19. L’Italia è aperta a questa idea, in modo mirato, limitato nel tempo e che non metta a repentaglio l’incentivo ad innovare per le aziende farmaceutiche. Ma questa proposta non garantisce che i Paesi a basso reddito siano effettivamente in grado di produrre i propri vaccini. Dobbiamo sostenerli finanziariamente e con competenze specializzate».

Draghi: dobbiamo assicurare vaccini ai Paesi più poveri

«Noi» in Europa «stiamo iniziando a vedere la fine di questa tragedia. Ma in altri Paesi non è così. Noi dobbiamo assicurare la disponibilità dei vaccini ai Paesi più poveri», ha aggiunto Draghi. «Purtroppo, molti Paesi non possono permettersi di pagare questi vaccini. Questo è il motivo per cui iniziative come Act Accelerator sono così importanti. Finora l’Italia ha donato 86 milioni di euro a Covax e altri 30 milioni a progetti multilaterali collegati. Oggi sono molto lieto di annunciare che questa settimana intendiamo aumentare in modo significativo questo contributo e incrementarlo almeno di 300 milioni di euro».

Dunque «l’Italia accoglie con favore l'iniziativa della Commissione Europea volta a produrre vaccini e prodotti sanitari nei Paesi a basso e medio reddito. Vogliamo coinvolgere le nostre aziende farmaceutiche e i nostri centri di ricerca per sostenere la produzione, in particolare in Africa. E lo faremo insieme ad altri paesi partner, tra cui Francia e Germania», ha annunciato il presidente del Consiglio italiano.

La Cina promette nuovi aiuti

«La Cina fornirà altri 3 miliardi di dollari in aiuti per i prossimi 3 anni per sostenere la risposta al Covid e la ripresa economica nei Paesi in via di sviluppo». Così il presidente cinese Xi Jinping, in collegamento con il Global Health Summit. «Abbiamo già fornito 300 milioni di dosi di vaccino al mondo e la Cina continuerà a farlo, al meglio delle sue capacità», ha aggiunto Xi. «Dobbiamo essere uniti e promuovere la solidarietà e la cooperazione. Dobbiamo rifiutare ogni tentativo di politicizzare o etichettare il virus. La manipolazione politica non aiuta la risposta interna alla pandemia di Covid, non fa altro che disturbare la cooperazione internazionale e danneggia le popolazioni in tutto il mondo».

Merkel: espandere la capacità di produzione dei vaccini

«Chiedo a tutti di partecipare per assicurare di espandere la capacità di produzione» dei vaccini perché «la pandemia sarà ancora con noi per un po'», ha detto dal canto suo la cancelliera tedesca Angela Merkel. «Abbiamo già reso disponibili il 40% dei vaccini prodotti in Europa e abbiamo assistito Paesi in tutto il mondo. Il G20 e ti ringrazio per questo caro Mario - ha aggiunto rivolgendosi al premier Draghi -, in questo dà un contributo importante» e «credo che la dichiarazione di Roma sarà una pietra miliare» nella lotta contro il Covid.

Macron: al G20 sosterrò misure sui brevetti dei vaccini

Parlando degli ostacoli alla diffusione dei vaccini anti-Covid e rivolgendosi al presidente del consiglio Draghi il presidente francese Emmanuel Macron ha affermato che «non ci dev’essere nessun tabù ogni volta che la proprietà intellettuale è un ostacolo dobbiamo dare una risposta. Se le conclusioni del G20, caro Mario, implicheranno l’uso di nuove misure in materia di proprietà intellettuale le sosterrò»

Scienziati: Covid endemico, possibili nuove ondate

Un panel di 26 scienziati nel rapporto pubblicato sul sito della Commissione Ue in occasione del Global Health Summit avverte che «la probabile traiettoria per il SarsCoV2 è di diventare endemica con dei focolai stagionali a causa della diminuzione dell’immunità naturale, della copertura globale insufficiente dei vaccini e/o dell’emergere di nuove varianti non controllate dai vaccini attuali. Nuove ondate epidemiche sono possibili soprattutto nei paesi con bassa copertura vaccinale». Nel rapporto si sottolinea che «un’equità globale nell'accesso alle risorse» rappresenta «sia un imperativo morale che un'esigenza critica per il controllo della pandemia.

«Nessun Paese sarà al sicuro fino a quando tutti i Paesi non lo saranno», è il messaggio principale del Rapporto, come rileva l'Istituto superiore di sanità (Iss) sul proprio sito. Il panel di 26 scienziati è stato istituito dalla presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen e dal premier italiano Mario Draghi in qualità di presidente del G20, in vista del Global Health Summit di oggi. Il messaggio è chiaro: «La pandemia non si fermerà senza un accesso universale alle risorse, avvertono gli scienziati del Global Health Summit Scientific Expert Panel, copresieduto da Peter Piot, special adviser della presidente Von der Leyen, e dal presidente dell’Iss Silvio Brusaferro.

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