ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùIl bilaterale ad Ankara

Draghi: Italia e Turchia partner, amici, alleati. Erdogan: firmati 9 accordi con l’Italia

A dieci anni dall’ultimo vertice di Roma, nel 2012, Mario Draghi ha raggiunto Ankara insieme a mezzo governo per rilanciare i rapporti bilaterali tra Italia e Turchia, mentre l’invasione russa dell’Ucraina ha stravolto lo scenario geopolitico e riscritto gli equilibri internazionali.

Nato, Draghi: i curdi? Chiedete a Svezia e Finlandia

4' di lettura

La diplomazia del grano, con l’obiettivo di sbloccare i porti sul Mar Nero per scongiurare una crisi alimentare drammatica. Insieme alla ricerca di una nuova spinta dei rapporti bilaterali, da realizzare bilanciando gli interessi comuni nel processo di riconciliazione in Libia e costruendo una gestione più coordinata dei flussi di migranti.

A dieci anni dall’ultimo vertice di Roma, nel 2012, Mario Draghi ha raggiunto Ankara insieme a mezzo governo per rilanciare i rapporti bilaterali tra Italia e Turchia, mentre l’invasione russa dell’Ucraina ha stravolto lo scenario geopolitico e riscritto gli equilibri internazionali. In apertura della conferenza stampa congiunta organizzata al termine dell’incontro, il presidente turco ha porto al presidente del Consiglio le condoglianze per i deceduti della Marmolada. Il vertice intergornativo tra Italia e Turchia «indica la volontà comune di rafforzare la collaborazione: Italia e Turchia sono partner, amici alleati», ha sottolineato Draghi.

Loading...

Erdogan, firmati 9 accordi con l’Italia

Italia e Turchia hanno firmato 9 accordi per «rafforzare la cooperazione», ha poi spiegato Erdogan. Il presidente turco ha fatto sapere che l’obiettivo per quest’anno è arrivare a un’interscambio economico di 25 miliardi di dollari.

Draghi al presidente turco, volontà comune di rafforzare partnership

Il fronte comune della condanna della guerra in Ucraina, e della ricerca di soluzioni, a partire dalla crisi del grano, che diano primi segnali di un percorso verso la pace. Ma anche il coordinamento per la stabilizzazione della Libia. La collaborazione sul gas. Il futuro dei rapporti con l’Europa. Sono stati questi i temi al centro del vertice. «C’è la volontà comune di rafforzare la partnership tra Italia e Turchia, i due paesi lavorano insieme per una pace stabile e duratura», ha sottolineato il premier, durante la conferenza stampa. Draghi ha anche auspicato un rapido sblocco del trasporto delle derrate alimentari. «Voglio ringraziare la Turchia per il suo sforzo di mediazione - ha affermato -, in particolare per quanto riguarda lo sblocco dei cereali fermi nelle città del Mar Nero. Dobbiamo liberare al più presto queste forniture, e quelle di fertilizzanti, per evitare una catastrofe umanitaria e sociale nei Paesi più poveri del mondo». Il premier ha tra l’altro ricordato i legami storici tra Italia e Turchia, primo partner commerciale nell’area del Medio oriente.

Migranti, Italia accogliente, ma limite è raggiunto

Un altro tema al centro del bilaterale è stato quello delle pressioni migratorie. Rispondendo a una domanda sull’immigrazione, il presidente del Consiglio italiano ha detto che «la gestione dell’immigrazione deve essere umana, equa ed efficace. Noi cerchiamo di salvare vite umane. Ma occorre anche capire che un paese che accoglie non ce la fa più. È un problema che il ministro Lamorgese ha posto in Europa, lo ha detto qui e lo diremo alla Grecia quando la incontreremo. Forse noi siamo il paese meno discriminante e aperto, ma anche noi abbiamo limiti e ora ci siamo arrivati». «È possibile che con l’Italia metteremo insieme un meccanismo congiunto di controllo delle migrazioni - ha detto Erdogan -. Siamo continuamente impegnati a salvare queste persone dal mare e l’Italia a causa della Grecia ha un problema simile. Abbiamo cercato in tutte le maniere di salvare vite umane in mare e l’Italia ha fatto lo stesso perchè ha il nostro stesso problema».

Erdogan, risultati sul grano in una settimana-10 giorni

Per quanto riguarda il blocco dei porti ucraini da parte delle forze militari russe, Draghi ha ricordato che un accordo tra Russia e Ucraina sul grano «ha un importantissimo valore strategico» perché «nel complesso degli sforzi per la pace sarebbe un primo atto di concordia, un primo tentativo di arrivare a un accordo per un fine che deve coinvolgerci tutti perché ne va della vita di milioni di persone nelle aree più povere del mondo». Il tema è stato affrontato anche da Erdogan. «Cerchiamo di essere un intermediario sotto l’ombrello dell’Onu e in una settimana-dieci giorni cerchiamo di arrivare a un risultato», ha detto il presidente turco, rispondendo a una domanda sulla crisi del grano tra Russia e Ucraina.

I precedenti

Draghi, archiviato il primo approccio ruvido con il presidente turco («è un dittatore», lo aveva definito a pochi mesi dall’avvio del governo) già con gli incontri a margine del G20 di Roma a ottobre dello scorso anno e al vertice Nato di Bruxelles di fine marzo, ha incontrato Erdogan nel palazzo presidenziale a metà pomeriggio, dopo una visita all’AnÕtkabir, il mausoleo di Ataturk.

Con il presidente turco, che veste i panni del grande mediatore tra Russia e Ucraina, Draghi ha affrontato per prima cosa la crisi alimentare, mentre Mosca chiede di liberare la nave fermata in Turchia domenica. E ha trattato anche il tema dell’energia, con la Turchia che ha aumentato del 62,5% i volumi di gas traportati con il gasdotto Tanap (Trans-Anatolian Pipeline), che si collega con la Tap, diventando la terza rotta di approvvigionamento dopo Algeria e Russia.

Intese tra Italia e Turchia, da patenti a difesa e Pmi

Reciproco riconoscimento delle patenti di guida e protezione delle informazioni classificate nell’industria della difesa. Ma anche consultazione strutturata tra i ministeri degli Esteri dei due paesi e cooperazione in diversi campi, dalla ricerca scientifica alla protezione civile. Sono i contenuti delle intese siglate tra Italia e Turchia in occasione del vertice di Ankara tra Draghi ed Erdogan. A firmare i protocolli i ministri dell’Interno Luciana Lamorgese, degli esteri, Luigi Di Maio, della Transizione ecologica Roberto Cingolani, dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e della Difesa Lorenzo Guerini con i loro omologhi turchi.

Riproduzione riservata ©

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti