Draghi prepara il viaggio a Kiev e lima il decreto aiuti
Si va verso un Consiglio dei ministri lunedì 2 maggio. Il Governo dovrebbe dare il via libera a nuovi aiuti a imprese e famiglie nonché a un nuovo pacchetto energia. L’ipotesi sul tavolo, allo stato attuale, è quella di un doppio binario, con due decreti legge all’attenzione del Cdm: da un lato gli aiuti, dall’altro le misure anti-rincari compresa la proroga del taglio delle accise sui carburanti al 30 giugno
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Un’agenda che si divide, almeno per il momento, tra un decreto da 6 (o più) miliardi per aiutare famiglie e imprese italiane a far fronte alla crisi scaturita dalla guerra in Ucraina e la preparazione del viaggio a Kiev, per incontrare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Dopo il ponte del 25 aprile si apre una settimana impegnativa per il premier Mario Draghi, alle prese sia con le ultime limature del provvedimento sostegni, che conterrà anche un’importante semplificazione per la produzione da rinnovabili, sia con le nuove mosse sullo scacchiere del conflitto in corso in Ucraina.
Il capo del Governo è al lavoro dalla residenza umbra di Città della Pieve, causa Covid. A stretto giro dovrebbe ripetere il tampone. Il 3 maggio volerà a Strasburgo: sarà la prima volta del presidente del Consiglio davanti ai 705 eurodeputati della Plenaria, un’occasione in cui potrebbe tornare d’attualità la proposta di un tetto europeo al prezzo del gas.
Verso Cdm lunedì 2 maggio, ipotesi doppio dl, aiuti più energia
Sul primo filone, si va verso un Consiglio dei ministri nella giornata di lunedì 2 maggio. La riunione del Governo a Palazzo Chigi dovrebbe dare il via libera a nuovi aiuti a imprese e famiglie nonché a un nuovo pacchetto energia. L’ipotesi sul tavolo, allo stato attuale, è quella di un doppio binario, con due decreti legge all’attenzione del Cdm: da un lato gli aiuti, dall’altro le misure anti-rincari compresa la proroga del taglio delle accise sui carburanti al 30 giugno. Il Cdm non è ancora convocato.
Il viaggio a Kiev
Poi, c’è il viaggio a Kiev del capo del governo, che potrebbe tenersi a ridosso di quello a Strasburgo. Ma sui tempi e le modalità della missione pesano diverse variabili: una su tutte la negativizzazione del premier dal Covid.
Priorità diversificare gli approvvigionamenti di gas
La priorità è comunque l’energia, e in particolare la diversificazione negli approvvigionamenti di gas, nell’ottica di una stretta nei confronti della Russia. Entro l’inverno bisognerà riempire gli stoccaggi per far fronte ai mesi freddi e nell’arco di 2 o 3 anni, liberarsi della dipendenza da Mosca.
Le missioni in Africa
Di qui, l’importanza delle missioni all’estero - in particolare in Africa (Algeria, Egitto, Angola e Congo) per incrementare le fonti di approvvigionamento energetico, ma anche di una spinta sulla produzione nazionale.
Il caro energia e l’impatto su famiglie e imprese
L’obiettivo è anche quello di limitare l’impatto del caro bollette sulle tasche di famiglie e imprese. Il Mef fino all’ultimo momento utile continuerà a lavorare per recuperare, anche in linea con le richieste della maggioranza, maggiori risorse per aumentare la dote del documento di economia e finanza. Ma al momento è escluso un nuovo scostamento di bilancio. Per una seconda tranche di aiuti si attende di capire se ci sarà una “risposta Ue”, una sorta di Recovery di guerra. E, se non dovesse arrivare, si cercherà un’altra via.
Fondi per l’accoglienza dei profughi dall’Ucraina
Nel decreto in arrivo, oltre alla proroga degli aiuti per bollette e carburanti, potrebbero entrare: altri fondi per l’accoglienza profughi, un ampliamento della platea del bonus sociale, garanzie per la liquidità delle imprese e sostegni per le categorie più colpite. Tra le filiere produttive che hanno richiesto un supporto ci sono quella del legno e della ceramica, con problemi legati anche al recupero di materiali.
Le richieste nella maggioranza
Le richieste della maggioranza sono già sul tavolo: dal M5s, che ha chiesto di azzerare l’Iva su prodotti alimentari come pane e latte, al Pd, che ha ipotizzato di introdurre un assegno energia per le famiglie più deboli e di intervenire sul costo degli abbonamenti dei bus. Mentre, sul versante fisco, in ballo c’è la delicatissima mediazione con il centrodestra, appesa al filo del sistema duale e del catasto.
Iter più veloci per gli impianti fotovoltaici
Nel capitolo energia - oltre a i nuovi accordi di fornitura con l’Algeria, il Congo, l’Angola e il Mozambico, Egitto e Qatar - sarà strategico anche lo snellimento degli iter autorizzativi per la produzione da eolico e fotovoltaico, per cui gli operatori del settore avrebbero richiesto una figura tecnica di ’semplificatore’. Potrebbe tornare d’attualità il progetto di un rigassificatore a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, accanto ai due impianti galleggianti già annunciati. Ma per raggiungere l’indipendenza energetica da Mosca, l’Italia starebbe sondando tutte le strade possibili: dalla geotermia ai parchi eolici galleggianti, da un possibile provvedimento “sblocca trivelle” a una massimizzazione (a tempo) della produzione dalle centrali a carbone esistenti, passando per una politica di risparmio energetico.
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