Draghi: «Patto di stabilità Ue inadeguato, regole da cambiare. Italia presto riaprirà al turismo»
Il premier risponde in aula alle interrogazioni dei parlamentari su un ventaglio di temi
di Nicoletta Cottone
I punti chiave
- Patto di stabilità da cambiare
- Riaprire al più presto l’Italia al turismo: un digital hub per programmare viaggi
- Migranti: serve una redistribuzione efficace nell’Ue
- Brevetti: condivido Biden, ma non si disincentivi la ricerca
- Incidenti sul lavoro: investire su prevenzione e vigilanza
- Wedding: nuovo decreto sostegni la prossima settimana
- Ue: no al consenso per posticipare regole bancarie
5' di lettura
Question time alla Camera con il premier Mario Draghi, che ha risposto a una serie di interrogazioni dei parlamentari su vari temi, dal turismo al fisco, dalla ripartenza del comparto matrimoni alle tutele per contrastare infortuni e morti sul lavoro. É necessario riaprire al più presto il Paese al turismo italiano e straniero, è in arrivo un Digital Hub del turismo, per agevolare la pianificazione del viaggio da parte dei turisti. Sul fronte dei migranti è necessaria una efficace redistribuzione nell’Ue. Sul fronte delle tragiche morti sul lavoro il premier ha detto è necessario investire in prevenzione e vigilanza. Mentre sulle politiche economiche europee ha lanciato un appello molto forte a una svolta pro-crescita.
Patto di stabilità da cambiare
Draghi ha parlato anche del patto di stabilità: «Voglio essere molto chiaro. É fuori discussione che le regole sul patto di stabilità dovranno cambiare, ma questo dibattito non è ancora partito». La «mia linea - ha precisato il premier - è che le attuali regole sono inadeguate, lo erano e lo sono di più per la uscita dalla pandemia. Dovremo concentrarsi su un forte slancio della crescita per assicurare la sostenibilità dei conti pubblici».
Riaprire al più presto l’Italia al turismo: un digital hub per programmare viaggi
«Il nostro obiettivo è riaprire al più presto l'Italia al turismo, nostro e straniero», ha detto il premier Mario Draghi rispondendo al question time sulle iniziative di sostegno e rilancio del turismo proposta dalla deputata dem Serracchiani. «Siamo all'opera per consentire di ripartire quanto prima e nella massima sicurezza», ha sottolineato Draghi.
La pandemia, ha ricordato il premier, «ha avuto sugli operatori turistici effetti economici ingenti e siamo all'opera per farli ripartire quanto prima e con la massima sicurezza. La prima iniziativa è lo sforzo che il governo fa per il rapido completamento della campagna vaccinale. Tra fine giugno e inizio luglio avremo vaccinato con almeno una dose tutti i fragili e gli over 60». Draghi ha detto che è previsto lo stanziamento di 114 milioni di euro per costituire un “Digital Hub” del turismo, «per agevolare la pianificazione del viaggio da parte dei turisti».
Migranti: serve una redistribuzione efficace nell’Ue
«La politica per l'immigrazione del governo vuole essere equilibrata efficace e umana, Nessuno sarà lasciato solo in acque territoriali italiane, il rispetto dei diritti umani è una componente fondamentale nella politica migratoria. Ora è prioritario il contenimento della pressione migratoria nei mesi estivi con una collaborazione più intensa da Libia e Tunisia nel controllo delle frontiere», ha detto il premier Mario Draghi nel corso del question time alla Camera, rispondendo all’interrogazione del leghista Molinari su come far fronte all’incremento dei flussi migratori irregolari verso l'Italia.
Il premier ha precisato che il «Governo italiano è impegnato a promuovere le opportune iniziative bilaterali; a condurre un'azione da parte dell'Unione europea affinché le autorità libiche contrastino i traffici di armi e di esseri umani nel rispetto dei diritti umani e a esercitare una pressione intraeuropea affinché si torni ad una redistribuzione credibile ed efficace dei migranti approdati in Italia».
Brevetti: condivido Biden, ma non si disincentivi la ricerca
Nel corso del question time, rispondendo a Sportiello del M5S, si è parlato dei brevetti sui vaccini. La posizione espressa da Biden sulla liberalizzazione dei brevetti per i vaccini anti-Covid, ha detto il premier, «si chiarirà nei prossimi giorni. Vi è un sostanziale sbilanciamento tra la posizione di alcune grandi case farmaceutiche, che hanno ricevuto imponenti sovvenzioni governative, e quella dei Paesi più poveri al mondo, che o non hanno accesso o non hanno denaro per poter comprare i vaccini. L’indirizzo verso cui si muove questa dichiarazione degli Stati Uniti va condiviso, secondo me».
C’è ovviamente «un rischio che va evitato - ha detto Draghi - e cioè che la sospensione dei brevetti rappresenti un disincentivo alla ricerca e alla produzione di altri vaccini. Come ho detto, una sospensione temporanea, circoscritta, ben definita, mi dicono gli esperti del settore, non dovrebbe costituire un disincentivo. Però, vorrei anche indicare la complessità di questa situazione. La questione rimane più complessa che non la sola liberalizzazione dei brevetti, perché la liberalizzazione di per sé non assicura la produzione dei vaccini».
Incidenti sul lavoro: investire su prevenzione e vigilanza
Rispondendo all’interrogazione sulle azioni per contrastare infortuni e morti sul lavoro di Epifani (Leu), il premier ha espresso innanzitutto il «cordoglio mio e governo per la morte della giovane Luana D'Orazio e degli altri ben 5 lavoratori deceduti sul lavoro solo in una settimana». Parole salutate da un parole un lungo applauso dell’aula di Montecitorio.
«Non dobbiamo dimenticare, siamo vicine alle loro famiglie e vogliamo fare tutto il possibile - ha sottolineato Draghi - per evitare il ripetersi di questi episodi, dobbiamo fare di più sulla sicurezza sui luoghi di lavoro». Un altro aspetto rilevante che emerge dai dati più recenti, ha detto il premier, «è anche legato alla connotazione di genere. La flessione degli incidenti registrata riguarda soltanto gli uomini: nell'ultimo anno, su 10 denunce circa 7 hanno interessato le donne. Con una media di oltre 3 morti al giorno, l'Italia si conferma al di sopra della media dei Paesi Ue, in posizione di poco migliore della Francia, ma molto distante dalla Germania. Dobbiamo dunque investire sulla cultura della prevenzione e sulla vigilanza».
Sulla sicurezza sui posti di lavoro «è prevista una strategia di azione nazionale per rafforzare i controlli. Sono già avviate le procedure di assunzione di 1.084 unità di personale nel corpo dell'ispettorato del lavoro e, a legislazione vigente, è prevista la possibilità di assumere altre mille persone a fronte delle 4.500 attualmente in servizio», ha detto, ricordando che «con una media di tre morti al giorno l’Italia si conferma al di sopra della media europea».
Wedding: nuovo decreto sostegni la prossima settimana
Rispondendo all’interrogazione sul riavvio del settore del wedding, legata alla rimodulazione del “coprifuoco” proposta dal deputato Occhiuto di Forza Italia, Draghi ha detto che il settore delle cerimonie sarà «all'attenzione della Cabina di regia di lunedì 17 maggio, per dare maggiori certezze a tutto il comparto». Il governo, ha detto Draghi, «resta vicino al settore come il wedding con lo stanziamento di 200 milioni per l’ anno in corso e prevede ulteriori indenizzi nel nuovo decreto sostegni la settimana prossima».
Dobbiamo però, ha ribadito il premier, «essere attenti a bilanciare le ragioni dell’economia con quelle della salute. I matrimoni sono un'occasione di socialità che può favorire la diffusione del contagio. Come in altri casi, il Governo intende adottare un approccio graduale e allentare le restrizioni a seconda dell'andamento epidemiologico e della campagna vaccinale».
Il premier ha rivolto «un pensiero alle tante coppie che stanno programmando i loro matrimoni. Capisco la loro preoccupazione: il festeggiamento di una circostanza così importante è un desiderio che abbiamo avuto tutti. È fondamentale però avere ancora un po' di pazienza, per evitare che quella che deve essere un'occasione di gioia e spensieratezza si trasformi in un potenziale rischio per i partecipanti». Occhiuto ha chiesto la ripartenza del settore dal 1° giugno.
Durigon, Draghi: la Gdf non ha indagato, dalla Procura piena fiducia ai militari
«Sull’ indagine Durigon dalla procura piena fiducia verso militari della Gdf». É la prima risposta al question time del premier Draghi, che inizia con i toni forti del deputato Andrea Colletti, eletto nelle file del M5s e passato al gruppo Misto-L'Alternativa c'è, che riguarda l’inchiesta giornalistica che ha visto coinvolto il sottosegretario Claudio Durigon del quale il parlamentare ha chiesto le dimissioni immediate.
Gli ufficiali, che della vicenda in cui sarebbe coinvolto il sottosegretario Claudio Durigon sono della Guardia di Finanza,«non rivestono qualifiche di polizia giudiziaria e peraltro non possono eseguire un indagine di diretto intervento. Infine la stessa procura di Milano ha confermato piena fiducia ai militari della Gdf evidenziandone professionalità e rigore» negli interventi, ha detto il premier Mario Draghi
Ue: no al consenso per posticipare regole bancarie
«A livello europeo non sussiste il necessario consenso politico per posticipare la data di applicazione delle nuove regole», ha detto Mario Draghi al Question time replicando sul tema delle nuove regole bancarie. «Grazie anche alla delegazione italiana nei lavori dell'Unione europea nel primo semestre 2020, a fronte dell'emergenza Covid, sono stati mitigati alcuni effetti nelle misure per permettere alle banche di sostenere meglio l'economia. Ci sono stati molti interventi italiani».
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