La campagna vaccinale

Vaccini, Draghi: «Chi non vuole eterologa, libero di fare seconda dose con AstraZeneca»

«Domani chiederò un parere al Cts», annuncia il premier, perché «ci dica esplicitamente se possiamo toglierci la mascherina all'aperto oppure no»

di Nicola Barone

Coronavirus: bollettino del 18 giugno 2021

3' di lettura

«L’eterologa funziona, io sono prenotato martedì». Così il premier Mario Draghi in conferenza stampa parlando dei vaccini in riferimento anche al suo caso personale. La prima dose con Astrazeneca «ha dato risposta bassa e mi si consiglia di fare l’eterologa. Quindi funziona per me e ancor più vero funziona per chi ha meno di 70 anni e meno di 60 anni». Una spinta implicita a superare l’esitazione di chi, seppure in minima parte, sta disertando gli appuntamenti a completamento dei cicli previsti. «Vaccinarsi è fondamentale. La confusione è su quale tipo vaccino fare a seconda delle condizioni».

Libertà di scelta previo consenso

Il presidente del Consiglio non si nasconde un certo spaesamento nei cittadini negli ultimi giorni, seguìto alle nuove raccomandazioni delle autorità sanitarie per gli eventi avversi collegati al vaccino anglo-svedese. «Se uno ha meno di 60 anni e gli è stato proposto di fare l’eterologa ma non vuole, questa persona è libera di fare la seconda dose di Astrazeneca purchè abbia il parere del medico e il consenso informato», precisa ancora Draghi accogliendo le richieste di alcune Regioni in questo senso. È del resto la stessa soluzione adottata in altri parti nel mondo come ad esempio in Spagna o Canada. Ma in ogni caso, rimarca il premier, «la cosa peggiore è non fare la seconda dose».

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Cercare i non ancora vaccinati è la sfida

Per il premier, malgrado i risultati incoraggianti nella campagna, mancano ancora dei tasselli. «Ora la sfida principale non è vaccinare i 12enni o 13enni, bisogna farlo per carità ma bisogna andare a cercare tutti coloro che hanno più di 50 anni e non si sono ancora vaccinati. Questa è la sfida che abbiamo noi da vincere. Sono 2 milioni o poco più, il commissario Figliuolo lo sa meglio di me, ma questi sono quelli che si ammalano e devono essere vaccinati».

Gente continua a vaccinarsi, è ammirevole

Comunque «nonostante tutta la confusione, è straordinario come la popolazione non mostri l’intenzione di diminuire la vaccinazione e di non vaccinarsi, è straordinario. Rispetto ad altri Paesi, è uno dei comportamenti più ammirevoli, ricordiamocelo», è l’invito ulteriore che arriva da Draghi. «Pronti a chiarire ogni confusione ma il comportamento è veramente costante e straordinario». E più in generale, per il futuro, «non c’è alcun motivo» di temere una velocità di marcia ridotta nel prosieguo della campagna vaccinale, secondo il presidente del Consiglio. «Anzi, ci sarà maggiore libertà di scelta, quindi non c’è motivo per temere un rallentamento».

Richiesta a Cts su stop mascherine all’aperto

L’altra questione dibattuta riguarda l’uso dei dispositivi di protezione su cui si registra la pressione di alcune forza politiche. «Domani chiederò un parere al Cts», tiene a osservare Draghi, perché «ci dica esplicitamente se possiamo toglierci la mascherina all’aperto oppure no». Intanto, viene specificato, per ora non ci sono date per quanto riguarda il possibile stop all’uso della protezione.

Quanto allo stato di emergenza la decisione di estenderne la durata, da parte del governo, arriverà soltanto più avanti. «È vero che non mi sono mai espresso ma se avessi avuto intenzione di esprimermi, mi sarebbe passata la voglia dopo aver letto l’articolo del professor Cassese ieri, che richiama tutti quelli che si vogliono esprimere prima, al fatto che non si può decidere lo stato di emergenza con un mese e mezzo di anticipo. Un’emergenza è un’emergenza che si verifica, quindi lo decideremo quando saremo vicini alla data di scadenza».

Speranza: non prevediamo obbligo oltre sanitari

«Nel nostro Paese è stato disposto l’obbligo» di vaccinazione anti Covid «per gli operatori sanitari e tutti coloro che hanno a che fare con le attività di cura e assistenza, e questo lo rivendichiamo come una scelta giusta fatta dal Governo. In questo momento non c’è una previsione di altro tipo sull’obbligatorietà». È l’assicurazione del ministro della Salute Roberto Speranza, che ha accompagnato in conferenza stampa il premier e il commissario all’emergenza coronavirus Francesco Paolo Figliuolo, per gli aggiornamenti sull’andamento della campagna vaccinale anti Covid. «Oggi ho firmato un’ordinanza che porta il 99% del nostro Paese in zona bianca e se questo avviene, una cosa che poteva sembrare difficile poche settimane fa, è proprio prima di tutto per merito di una campagna di vaccinazione molto forte che stiamo svolgendo nel Paese. Quindi il messaggio di fondo che vogliamo dare a tutti gli italiani è di continuare a vaccinarsi, perché il vaccino è l’arma fondamentale che abbiamo per chiudere questa stagione».

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