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Dubai Airshow, mega deal per Boeing e Airbus

Nel primo giorno del Salone dell’aeronautica i due produttori raccolgono ordini per aerei a lungo e breve raggio

di Mara Monti

4' di lettura

Tornano i mega deal per i velivoli a lungo raggio nella prima giornata della 18ma edizione del Salone dell’aeronautica di Dubai con l’annuncio della compagna di bandiera Emirates di un contratto da 52 miliardi di dollari con Boeing per ulteriori 90 velivoli del futuro 777X (55 nella versione 777-9 e 35 come 777-8) con consegne a partire dal 2025. Questo nuovo ordine andrà ad aggiungersi ai precedenti già firmanti dalla compagnia emiratina, portando a 205 il backlog di 777x. Il primo contratto di Emirates con Boeing per questa tipologia di aereo risale all’Airshow di Dubai del 2013 e oggi in flotta si contano 150 velivoli. A Wall Street il titolo festeggia mettendo a segno un rialzo di oltre il 4 per cento.

Boeing, contratti record nella prima giornata

Sulla tempistica delle consegne, la stessa Boeing ha affermato, in precedenza, che il primo 777X potrebbe uscire dagli stabilimenti nel 2025 dopo la graduale ripresa della produzione a partire da quest’anno, a seguito della sospensione nell’aprile 2022 a causa di problemi di certificazione per i nuovi modelli. Emirates scommette su questo nuovo superjumbo nonostante i cinque anni di ritardo nello sviluppo del programma del nuovo bimotore a lungo raggio statunitense: il 777-9 è considerato il bireattore più grande ed efficiente in termini di consumo di carburante, con una capacità di 426 passeggeri in una configurazione a due classi e con un’autonomia di 13.510 chilometri. A sua volta, il 777-8 ospita 395 passeggeri e garantisce una capacità di autonomia fino a 16.190 chilometri.

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Emirates ha in flotta anche il superjumbo dell’Airbus A380 ormai uscito di produzione dal 2021, decisione presa durante il Covid, e sostituito dall’A350 su cui il produttore di Tolosa si aspetta nuovi ordini da Dubai dove le compagnie del Golfo sono grandi acquirenti di wide-body.

Nella shopping list della compagnia aerea, si sono aggiunti altri cinque Boeing 787 Dreamliner portando a 35 aerei gli ordini complessivi piazzati prima della pandemia suddivisi tra 20 Boeing 787-8 e 15 Boeing 787-10, mentre in precedenza erano trenta 787-9.

Oltre alla leading company, anche la low cost del gruppo FlyDubai ha colto l’occasione dell’evento per annunciare un ordine da 11 miliardi di dollari per 30 Boeing 787-9 Dreamliner, il primo wide-body della sua flotta finora costituita da Boeing 737. Stessa scelta per Royal Jordanian con quattro jet 787-9 e confermando un precedente ordine per due 787-9, portando il suo totale di 787-9 a sei.

Per Boeing è stata una iniezione di fiducia dopo i problemi che ha dovuto attraversare negli ultimi anni. Per ora Airbus resta alla finestra sperando di recuperare con l’A350-1000 perché non è escluso che altri ordini possano arrivare da compagnie del Golfo compresa Emirates.

Airbus “debutta” nel corto e medio raggio

Non solo Boeing incassa ordini record e non solo per aerei a lungo raggio: Turkish Airlines ha annunciato di essere “in trattativa” con il costruttore europeo per un ordine di 355 aerei, il più grande della sua storia, di cui 250 velivoli A321neo da consegnare tra il 2026 e il 2036. Per la compagnia turca questo Salone potrebbe essere un importante punto di svolta per quel salto di dimensione internazionale che da tempo ha in progetto di fare finora schiacciata tra le compagnie del Goldo e quelle europee.

Tra le new entry, il vettore lettone airBaltic, al suo debutto al Salone di Dubai, occasione per firmare un ordine fermo per 30 A220-300 e altre 20 opzioni diventando la prima compagnia al mondo ad operare con una flotta completa di 100 A220 entro il 2030.

Traffico aereo al 95% pre-Covid

Nel primo giorno di avvio del Salone dell’aeronautica che segue quello del 2021 organizzato in piena crisi pandemica quando a Dubai non vigeva alcuna forma di restrizione ai voli, il settore del trasporto aereo mostra segnali di consolidata ripresa, tuttavia offuscata dalla guerra in Medio Oriente: secondo l’International Air Transport Association (IATA), il traffico aereo è ora al 97% dei livelli pre-Covid. Le compagnie aeree del Medio Oriente, che forniscono le principali rotte est-ovest per i viaggi a lungo raggio a settembre hanno registrato un aumento del 26,6% del traffico rispetto a un anno prima, sempre secondo la IATA.

Emirates, profitti semestrali record

Emirates, uno dei principali motori economici di Dubai, torna a fare profitti con la ripresa dei voli a lungo raggio tra Est ed Ovest: nei primi sei mesi ha riportato utili record per 2,7 miliardi di dollari, più che raddoppiati rispetto a 1,2 miliardi di dollari registrati nel lo stesso periodo dell’anno scorso, mettendo potenzialmente la compagnia aerea sulla buona strada per un anno da record. La compagnia aerea ha anche affermato di aver rimborsato circa 2,5 miliardi di dollari dei prestiti ricevuti durante la pandemia. «La domanda per volare con con Emirates è una delle più forti mai viste nella sua storia - ha dichiarato in un’intervista il presidente della compagnia aerea, Tim Clark -. Se domani avessimo a disposizione gli aerei che abbiamo ordinato oggi, sarebbero tutti pieni».

Corsa all’ultimo modello di aereo

La prima giornata del Salone è la plastica dimostrazione del completo superamento della crisi Covid per il settore del trasporto aereo. Tuttavia, mentre la lista degli ordini da parte delle compagnie aeree si allunga, i problemi della supply chain sono lontani dall’essere risolti. La necessità di avere in flotta aerei meno inquinanti e più efficienti spinge i vettori a mettersi in lista di attesa senza curarsi dei tempi di consegna. Solo in futuro si capirà se questa corsa all’ultimo modello di aereo più efficiente e meno inquinante arriverà al traguardo e c’è già chi si chiede se tutta questa potenziale capacità offerta sarà assorbita dal mercato.

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