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Ducati, in epoca Covid l'Accademia di formazione corre online

La struttura che nel 2019 ha erogato 20mila ore di corsi ai dipendenti della casa motociclistica ha avviato un progetto di digitalizzazione che l'emergenza ha accelerato

3' di lettura

Se il coronavirus ha imposto il freno anche a un'azienda nata per la velocità, con la produzione a Borgo Panigale rimasta ferma da metà marzo agli ultimi giorni di aprile, c'è un motore alla Ducati che ha aumentato i giri in questi mesi, quello della formazione. L'Accademia Ducati, l'insieme dei corsi e delle proposte per l'aggiornamento dei 1500 dipendenti e dirigenti dell'azienda motociclistica, è pronta ad andare completamente online: non solo una risposta al lockdown, visto che il progetto è nato qualche mese prima dell'emergenza, ma anche l'idea di una formazione continua, accessibile e che accompagna i lavoratori fuori e dentro l'azienda, come ad esempio avviene già per le lingue straniere che utilizzano una piattaforma di e-learning come Docebo. «Il Covid-19 è servito da acceleratore – spiega Rita Melcarne, HR manager di Ducati Motor Holding - Se prima dell'emergenza la formazione interna era fatta in presenza, con un docente in aula, da quel momento abbiamo iniziato a digitalizzare. E' un progetto che già avevamo, ma che questa situazione ha fatto accelerare: da giugno diventa operativo».

Ducati Motor Holding è parte del gruppo Volkswagen-Audi dal 2012


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L'Accademia Ducati: 20mila ore di formazione nel 2019

Nel 2019 Ducati - scelta da Fondimpresa per il monitoraggio valutativo delle best practice in ambito formativo – ha erogato più di 20mila ore di formazione rivolte a a 1335 dipendenti: un volume di interventi e di corsi, che coinvolgono le competenze tecnico-specialistiche, quelle professionali (problem solving, orientamento alla performance ad esempio) e quelle imprenditoriali (qualità, orientamento al cliente tra le altre), pronto a trasferirsi sulle piattaforme web rappresentando un nuovo step di sviluppo per Accademia Ducati, struttura nata nel 2017. «Siamo partiti da una cultura in cui la formazione faceva fatica a trovare spazio in una giornata di lavoro tipo – aggiunge Melcarne - e siamo arrivati a renderla una leva fondamentale per raggiungere una serie di obiettivi, a cominciare da quelli quotidiani della nostra attività fino ad arrivare a quelli di business». Circa il 23% delle spese in formazione è finanziato attraverso Fondirigenti e Fondimpresa, il fondo di Confindustria, Cgil, Cisl e Uil per la formazione obbligatoria, la restante parte per cassa e ora lo sforzo più rilevante sarà rivolto alla digitalizzazione.

I percorsi proposti dall'Accademia ai dipendenti sono innanzi tutto un'immersione nella cultura “ducatista” e la proposta nel suo insieme assomiglia a uno showroom della rossa di Borgo Panigale.

Dallo Scramble al Supersport: i sei percorsi

Il primo livello per tutti i neoassunti, siano stagisti o direttori, è lo Scrambler, il corso di inserimento della durata di un paio di mesi. Per gli impiegati (livelli 6 e 7) il “modello” successivo è il Monster con cui fare un viaggio di due anni aggiornando competenze professionali, sociali e tecniche. Ai quadri è dedicato un triennale denominato Multistrada mentre per i dirigenti e per i direttori del board sono previste proposte (chiamate rispettivamente Diavel e Panigale) erogate sottoforma di aggiornamenti e pillole informative. Il sesto modello, il Supersport, è invece pensato per le attività di fabbrica.

Un progetto in parallelo col gruppo Volkswagen-Audi

Tutto il progetto è stato pensato anche in parallelo a quelli del gruppo Volkswagen-Audi, a cui Ducati Motor appartiene, in modo da rendere possibile la mobilità e la crescita di carriera attraverso i 12 brand del colosso di Wolfsburg (Volkswagen, Audi, Seat, Skoda Bentley, Bugatti, Lamborghini, Porsche, Ducati, Volkswagen Commercial Vehicles, Scania e Man), ma anche da condividerne i valori e l'approccio. In questo senso anche la formazione, accanto alle parole guida del ducatista “style, sophistication, performance”, ha adottato di recente il tema del “trust”, della fiducia e della trasparenza: un obiettivo diventato centrale come reazione al caso dieselgate che ha investito nel 2015 il gruppo Volkswagen.

Digitalizzazione: formazione no stop e chance di crescita

Con la digitalizzazione in atto, la formazione – sono convinti in Ducati – da una parte diventa “no stop” ma anche potenzia le possibilità di crescita del lavoratore attraverso i corsi e gli approfondimenti facoltativi: «La responsabilità della formazione in Ducati è condivisa – conclude l'HR manager - In primo luogo è dell'Ufficio Risorse Umane; poi è del leader, cioè del diretto responsabile del settore o del reparto a cui appartiene il lavoratore, poi è del sindacato, perché abbiamo una commissione bilaterale in cui il sindacato e l'azienda analizzano con cadenza mensile l'andamento delle attività e le richieste specifiche; infine c'è la responsabilità del lavoratore che autonomamente può individuare e segnalare una carenza su cui investire. Pensiamo che gli strumenti digitale consentano alle persone di mettersi ulteriormente in gioco e di impegnare tempo nell'aumentare la propria formazione che non diventa solo professionale ma anche personale».

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