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Ducati mette in pista la prima moto elettrica

Dal 2023 sarà fornitore unico del campionato di FIM MotoE World Cup. Il modello sarà in grado di percorrere alla massima potenza tutti i 7 giri delle gare

di Simonluca Pini

World Ducati Week 2022: tra sfide in pista e anteprime mondiali

2' di lettura

L’era elettrica di Ducati inizia dalle corse, come fornitore unico a partire dal 2023 del campionato di FIM MotoE World Cup. Per l’azienda di Borgo Panigale si tratta di una vera e propria tappa fondamentale della propria storia, perché ne determina l’entrata nel mondo delle due ruote a zero emissioni. Come da tradizione Ducati il reparto Corse è centrale per lo sviluppo di nuovi modelli e tecnologie, progettate e sviluppate per passare dai cordoli dei circuiti alle concessionarie del marchio bolognese.

Svelata in veste di prototipo battezzato V21L, la prima elettrica di Ducati dichiara un peso totale di 225 kg (12 kg in meno rispetto ai requisiti minimi imposti da Dorna e FIM per una moto in grado di completare la distanza di gara) e conta su valori di potenza e coppia massime rispettivamente di 110 kW (150 CV) e 140 Nm, che in un circuito come il Mugello le hanno consentito di raggiungere una velocità di 275 km/h. Autonomia? Il dato preciso non è stato comunicato ma sarà in grado di percorrere alla massima potenza tutti i 7 giri delle gare di Moto E. Il pacco batteria pesa 110 kg e offre una capacità di 18 kWh con presa di ricarica da 20 kW integrata nel codone. Al suo interno trovano posto 1.152 celle di forma cilindrica del tipo “21700”.

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Entrando nello specifico della nascita della Ducati Moto E, il reparto R&D si è occupato di tutte le attività di Project Management, insieme alla progettazione e alle simulazioni sul powertrain elettrico, mentre il design è stato curato interamente dal Centro Stile Ducati. Il reparto Corse ha invece lavorato sul design dell’elettronica, sulle strategie di controllo e gestione del veicolo elettrico, sulle simulazioni della dinamica e dell’aerodinamica della moto e infine sui processi di assemblaggio, test in pista e acquisizione dati.

Naturalmente il piacere di guida e la prestazione restano un punto fermo per la prima Ducati elettrica, come confermato dallo stesso Ceo Claudio Domenicali: «Appena mi sono seduto sulla moto ho realizzato la qualità del lavoro svolto dal team e nel momento in cui sono rientrato nel box ho sentito un grande senso di orgoglio per quello che ancora una volta siamo stati capaci di creare, unendo il nostro Dna legato alle competizioni all’attenzione alla riduzione della CO2».

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