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Due interventi per il waterfront e Taranto rinsalda il legame con il mare

Pubblicata la gara per riqualificare Mar Piccolo per il recupero del patrimonio immobiliare e la valorizzazione dell’area verde. L’intervento più imponente resta quello da 32 milioni sul waterfront di Mar Grande (dal porto al centro città). Firmato il contratto per la progettazione definitiva ed esecutiva di Piazza Fontana

di Domenico Palmiotti

4' di lettura

Il Comune di Taranto accelera sulla ripresa della città vecchia. Superate le elezioni di giugno e insediati la nuova amministrazione e il nuovo Consiglio comunale, uno dei primi dossier riaperti dal riconfermato sindaco Rinaldo Melucci riguarda proprio il recupero e la valorizzazione della parte antica di Taranto. Che è un’isola circondata dai due caratteristici mari di Taranto, il Mar Piccolo e il Mar Grande, con una struttura caratteristica con molti vicoli (fu ricostruita così dopo la distruzione del 927 dopo Cristo da parte dei Saraceni), ma afflitta anche da due grandi problemi: il crollo residenziale degli ultimi 30-40 anni, conseguenza dell’esodo della popolazione, e un diffuso degrado edilizio con tanti stabili abbandonati, disabitati e spesso anche murati.

Larga presenza di patrimonio pubblico

La strategia ideata dal Comune per la città vecchia verte su progetti di riqualificazione, ripristino e rifunzionalizzazione del patrimonio immobiliare, che in larga parte appartiene al pubblico, misure incentivanti (già applicate) come le case di proprietà del Comune messe sul mercato ad un euro. In questo senso il legame col mare e la valorizzazione dei due affacci dell'isola antica, costituisce un punto fondamentale. Il primo intervento partito è quello del waterfront di Mar Piccolo.

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È stata pubblicata la gara a metà luglio, si è, come valore, oltre 1,7 milioni di euro ed è prevista la riprogettazione della fascia dei giardini tra la banchina Mar Piccolo e via Garibaldi con un aumento della quota di verde pubblico. «La città vecchia – dichiara il sindaco di Taranto, Melucci – si sta riempiendo di cantieri e stiamo dando sostanza al disegno tracciato, immaginando una Taranto completamente diversa. L’intervento su questo waterfront, oltre a riqualificare un’area importante per i residenti essendo l’unico polmone verde dell’isola, la renderà anche più attraente per i turisti».

Le azioni che sono state pianificate

«Ci concentremo – spiega Cosimo Netti, dirigente dell’urbanistica del Comune di Taranto – sulla parte prospiciente Mar Piccolo che dalla discesa Vasto arriva al monumento al carabiniere. L’obiettivo è farne un’area di inclusione ed animazione sociale risistemandola. Il cantiere, ora che siamo andati in gara d’appalto, partirà a breve».

«Ma siamo in gara – aggiunge Netti – anche per i giardini della discesa Vasto. Anche qui è prevista un’area di animazione sociale. Siamo in gara per la presentazione delle offerte e calcoliamo quattro-cinque mesi di lavori. Proseguendo lungo il Mar Piccolo, è in fase di progettazione anche l'intervento del Contratto istituzionale di sviluppo relativo all'area di inclusione sociale vicina al ponte di pietra. Da parte dello studio professionale incaricato, il progetto è pronto all’80 per cento».
Se non ci sono intoppi, rileva Netti, «tra un paio di mesi dovrebbe essere concluso. L’intervento prevede la revisione e risistemazione dei pontili galleggianti per l’attracco dei motopescherecci ed il restauro della pensilina liberty dove un tempo era il mercato del pesce. Si é abbastanza avanti per la parte storica della pensilina. Va affrontata ora la parte a mare con delle analisi subacquee visto che in quello specchio acqueo ci sono 5-6 imbarcazioni affondate ed anche 2-3 relitti di auto. Faremo un tavolo tecnico col commissario alla bonifica di Taranto visto che è materia di sua competenza».

Il partenariato con l’Autorità portuale

Ma l’intervento più importante del waterfront riguarda Mar Grande poichè parte dall’area del porto, attraversa la città vecchia ed arriva sino al centro di Taranto. È un intervento da 32 milioni di euro, 16 del ministero Infrastrutture e il resto dell’Autorità portuale di Taranto. La quota comunale è di 4 milioni e proviene dalle risorse Mims. Questo progetto punta ad aprire l’area del porto alla città ed è basato su realizzazione del nuovo varco Est, interventi di difesa costiera e percorsi pedonali nella darsena adiacente alla calata 1 del porto, interventi di difesa costiera e percorsi pedonali nelle aree demaniali antistanti le mura della città vecchia e waterfront del lungomare “Giardini”- pontile “Rota”.
La progettazione dell'Authority riguarda l’adeguamento e la riqualificazione infrastrutturale dell’area ex scivolo della darsena Taranto e l’adeguamento e protezione del litorale tra il molo Sant’Eligio ed il Castello Aragonese.
«Il Comune è in partenariato con l’Authority – spiega Netti –. Quest’ultima interviene dal porto al Castello Aragonese mentre noi ci occuperemo del lungomare, dal canale navigabile al Nautilus. L’Authority effettuerà una gara di appalto per la progettazione definitiva ed esecutiva. Un appalto simile lancerà anche il Comune. Col presidente dell’Authority, Sergio Prete, insedieremo un tavolo tecnico per il cronoprogramma».
E nella cornice dei due waterfront si inserisce anche il recupero di piazza Fontana nella città vecchia. Situata ad un capo dell'isola, è una specie di punto di congiunzione tra Mar Piccolo e Mar Grande.

«Firmato il contatto per i servizi di progettazione definitiva ed esecutiva della piazza – afferma Mattia Giorno, assessore ai Lavori pubblici –. Il progetto prevede un restyling totale dell’area, col recupero della pavimentazione storica e la sistemazione della parte di più recente realizzazione, salvaguardando e valorizzando la fontana del Carrino in quanto simbolica per la città. Il verde verrà incrementato. I tempi per la consegna degli ultimi due livelli di progettazione sono di circa due mesi. Il tutto – conclude Giorno – sarà preliminare alla gara per l’aggiudicazione dei lavori».

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