Duplicato il budget di Europa Creativa, chi ne beneficerà?
Con un budget di 385,6 milioni di euro per l'anno 2022, la Commissione Europea ha pubblicato i primi bandi pubblici dedicati al settore culturale e creativo
di Roberta Capozucca
I punti chiave
5' di lettura
La Commissione Europea ha adottato il nuovo programma di lavoro di Europa Creativa, che per l'annualità 2022 avrà a disposizione una dotazione finanziaria pari a 385,6 milioni di euro, 100 milioni in più rispetto al 2021. Il provvedimento fa capo a un aumento complessivo del budget del programma quadro dedicato ai settori culturali e creativi che per il periodo 2021-2027 potrà contare su 2,4 miliardi di euro, una dotazione quasi raddoppiata rispetto al settennio 2014-2020. La decisione fa parte, a sua volta, di un più ampio pacchetto di compromessi negoziali del valore di 15 miliardi di euro, che sul quadro finanziario pluriennale, vanno a sostenere quei programmi finalizzati a migliorare le condizioni e le opportunità delle future generazione europee come Horizon Europe, InvestEu, Erasmus+, Eu4Health e il Citizen, Equality Rights and Values Programme.
Il programma di lavoro 2022
Con un occhio rivolto alle priorità politiche del quinquennio 2019-2024 quali inclusione, digitalizzazione e transazione ecologica, il nuovo programma di Europa Creativa enfatizza la volontà di investire sull'innovazione e la transnazionalità delle produzioni culturali europee con l'obiettivo di favorire la competitività del settore e l’inclusione dei suoi operatori nelle dinamiche socio-economiche internazionali. Nel 2022 le aree d'intervento si concentreranno sui seguenti obiettivi:
È la sezione dedicata alla cultura continuerà a essere ancorata allo sviluppo di politiche europee per la competitività e la difesa del settore in linea con gli obiettivi della Nuova Agenda Europea per la Cultura 2018 e il piano di lavoro del Consiglio per la cultura 2019-2022. Con un budget complessivo di 68 milioni di euro, in questa sezione è stata lanciata la call European Cooperation Project per il finanziamento di iniziative di piccola, media e grande dimensione volte a promuovere la produzione transazionale, la circolazione e l'innovazione nel settore. La scadenza del bando è fissata per il 31 marzo. Nella seconda metà del 2022 saranno pubblicati, invece, tre nuovi bandi: Music Moves Europe a sostegno del settore delle musicale; Perform Europe a sostegno delle arti dello spettacolo e l’iniziativa European Heritage Label per il supporto ad iniziative del patrimonio culturale.
Media Strand
Con l'obiettivo di sostenere la ripresa dell’industria audiovisiva, le azioni della sezione MEDIA riflettono l’approccio strutturato della Commissione ad affrontare le sfide contemporanee dall'evoluzione dei mercati audiovisivi alla transizione verde, dalla tutela della diversità all'inclusione. Nell'ambito della sezione MEDIA, che per il 2022 ha a disposizione una dotazione di 226 milioni di euro, sono stati lanciati i seguenti bandi: Innovative tools and business models con scadenza il 7 aprile e volto a incoraggiare lo sviluppo e la diffusione di strumenti e modelli di business innovativi per migliorare la disponibilità delle opere europee; Films on the Move con una prima scadenza il 15 marzo e seconda il 5 luglio per sostenere la distribuzione di film europei non nazionali; MEDIA 360° con scadenza il 12 aprile per aggregare le imprese della filiera e promuoverne la cooperazione sui temi della neutralità climatica; Networks of European Festivals con scadenza il 7 aprile per la costituzioni di reti di festival audiovisivi europei al fine di aumentare l'interesse dell'audience; Video games and immersive content development, con scadenza il 12 aprile, volto a supportare la capacità produttiva degli sviluppatori europei; Fostering European Media Talents and Skills con scadenza il 10 maggio e dedicato a rafforzare la capacità dei professionisti dell’audiovisivo ad adattarsi ai nuovi processi creativi e ai nuovi modelli di business al fine di massimizzare e sfruttare appieno le opportunità dell’innovazione digitale lungo la catena del valore.
Per il 2022, la sezione cross-settoriale continuerà a supportare la collaborazione tra i diversi settori culturali e creativi con l'obiettivo di individuare soluzioni innovative alle sfide comuni attraverso, ad esempio, l'aumento dei finanziamenti ai Creative Innovation Lab. Nell'ambito della sezione cross-settoriale è stato lanciato il bando NEWS-Media Literacy per partnership giornalistiche volte a promuovere l'alfabetizzazione, il pluralismo, la libertà di stampa e il giornalismo di qualità. La scadenza della call è fissata per il 6 aprile.
Dal lato delle istituzioni culturali
Anche a causa di un progressivo taglio dei contributi nazionali, negli ultimi anni sempre più operatori culturali ed istituzioni italiane hanno iniziato ad avvicinarsi al mondo dei bandi europei con l'obiettivo di reperire risorse utili. Ma cosa significa e cosa bisogna tenere a mente quando si partecipa a un bando europeo? Lo abbiamo chiesto a due progettisti culturali, Alessandra Garibaldi recentemente nominata presidente della Fondazione Fitzcarraldo e Paolo Montemurro direttore di Materahub, che con le rispettive organizzazioni da anni sostengono la crescita e l'internazionalizzazione del settore attraverso i finanziamenti europei.
Che cosa significa partecipare a un bando europeo? «In un paese come il nostro – risponde Alessandra Gariboldi – dove le politiche culturali sono deboli e frammentate, per molte organizzazioni i fondi europei rappresentano la possibilità di intraprendere dei percorsi di crescita, non tanto di natura economica quanto per la possibilità di sollevare lo sguardo oltre i propri confini, aprendosi al mercato europeo e sviluppando quelle competenze necessario per lavorare in un contesto internazionale. Lo stesso principio vale per tutti quegli enti intermediari, come il nostro, che non guardano ai programmi europei come fonte di guadagno ma come possibilità di supportare la crescita dell'intero settore, con la consapevolezza che non c'è innovazione se non nella condivisione dello spazio europeo. Fitzcarraldo nasce 30 anni fa proprio con l'ambizione di accompagnare la crescita degli operatori e delle istituzioni culturali italiane, da quelle più fragili a quelle più strutturate, guidandole attraverso gli standard e i valori della cooperazione europea”.
Quali sono le difficoltà legate alla partecipazione a un bando europeo?
«La partecipazione a un bando europeo – spiega Paolo Montemurro – è sempre da considerarsi un investimento in quanto, nella maggior parte dei casi, esso prevede una considerevole quota di co-finanziamento. Questo significa che l'azienda o l'istituzione deve prevedere, e innanzitutto avere in casa, una certa disponibilità finanziaria che, soprattutto nell'ambito culturale, non è da dare per scontata anzi, di fatto, essa rappresenta la prima e la principale barriera d'accesso della partecipazione ai programmi europei insieme a una strutturale carenza di competenze tecniche e gestionali. Per sopperire a questa difficoltà, dopo anni, la Commissione Europea ha accolto le lamentele di molti operatori culturali più piccoli introducendo la linea Small Cooperation Project nell'ambito del bando di cooperazione di Europa Creativa. Attraverso l'abbassamento della dotazione finanziaria, che raggiunge un massimo di 200.000 euro, è stato possibile diminuire la quota di cofinanziamento che dal 50% è passata al 20%, aprendo così il programma non solo alle grandi istituzioni culturali. Questo passaggio evidenzia con maggiore forza come la partecipazione ai programmi europei non debba essere considerata un'azione di fundraising, ma di capability, attraverso cui tutte le realtà culturali possono sviluppare competenze gestionali ed entrare all'interno dei mercati e dei network europei, attraendo contestualmente sul proprio territorio risorse e attori esteri».
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