E-commerce, la richiesta aumenta ma solo il 16,5% delle imprese del food vende online
Nel periodo di lockdown sono esplose le ricerche per la spesa/consegna a domicilio ma su un campione di 11.500 aziende sono ancora poche quelle utilizzano strumenti di comunicazione e commercio digitali
di G.d.O.
2' di lettura
Il lockdown ha determinato un boom dell'e-commerce in particolare per il settore agroalimentare. Questo positivo processo va ora accompagnato da un salto di qualità nelle imprese in particolare ricorrendo a professionalità specializzate. È quanto è emerso dal monitoraggio realizzato dall'Osservatorio 4.Manager (strumento di analisi istituito da Confindustria e Federmanager) su un campione di 11.500 imprese italiane del comparto agroalimentare, analizzando i trend di ricerca in rete, l'utilizzo da parte delle imprese di strumenti di comunicazione e commercio digitali.
Mancano le figure chiave
“Oggi - dichiara Fulvio D'Alvia Direttore Generale di 4.Manager - l'importanza del commercio online non può più essere sottovalutata. A fare un “salto” di competitività sono chiamate in primo luogo le Pmi, che dovranno strutturare e differenziare il proprio business e dotarsi di competenze specialistiche soprattutto manageriali, con figure quali l'e-commerce Manager e il Supply Chain Manager”.
Nel periodo di lockdown sono esplosi i volumi di ricerca con query legate a spesa/consegna a domicilio, in particolare in Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna, le regioni maggiormente colpite. Tuttavia nonostante questo fenomeno di crescita solo il 18,1% delle imprese agroalimentari monitorate possiede un sito internet aziendale, di questa percentuale il 12,2% possiede una e-mail dedicata alle vendite e il 16,5% possiede un proprio canale di e-commerce.
Nell’e-commerce il Sud batte il Nord
Le aziende in possesso di un sito internet - secondo quanto è emerso dal monitoraggio dell'Osservatorio 4.Manager - sono localizzate principalmente nel Nord. In particolare, il 45% delle aziende agroalimentari del Trentino-Alto Adige possiede un sito mentre è diametralmente opposta la situazione al meridione con la minor presenza di siti aziendali in Sicilia (10,2%) e Calabria (9,2%). Andando ad esaminare la presenza di funzioni di e-commerce all'interno dei siti aziendali emerge che queste sono percentualmente più presenti nelle regioni del Sud Italia: Calabria (26,7%), Puglia (22,9%), Basilicata (22,4%) e Sicilia (22,2%), mentre le regioni con minor presenza di canali e-commerce sono Emilia Romagna (12,1%) e Lombardia (10,3%). Quindi se da un lato al Nord è in assoluto più diffusa la presenza di siti internet aziendali, al Sud è percentualmente maggiore la presenza di canali di e-commerce sui siti attivi.
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