E' febbre da riqualificazione edifici: balzano gli specialisti Nusco e Sciuker Frames
Sull'ipotesi che l'Unione Europea introduca dei vincoli a vendita e affitti immobili legati alla classe energetica. Sotto i riflettori anche le utility
di Cheo Condina
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(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus). Multiutility e società legate all'efficientamento energetico sotto i riflettori dopo la notizia che l'Unione Europea sta elaborando una modifica sostanziale della normativa sulla riqualificazione energetica degli edifici, che non potranno più essere affittati o venduti qualora non abbiano un determinato livello di classificazione energetica. Spiccano in particolare due "piccole" del listino di Piazza Affari, quotate sull'ex Aim Italia, come Nusco e Sciuker Frames. Entrambe, infatti, sono specializzate nella progettazione e produzione di infissi e porte e finestre, un business che - come noto - rappresenta uno dei pilastri dell'efficientamento energetico di un edificio.
Bruxelles, nel dettaglio, ipotizzerebbe un limite alla classe G a partire dal 2030 per gli edifici pubblici e alla classe F per gli edifici residenziali. Al 2033 la classificazione scalerà un ulteriore gradino per entrambe le categorie. "Si tratta di una notizia potenzialmente positiva per le utilities che negli ultimi anni, sulla scia degli incentivi per il Superbonus hanno sviluppato ed ampliato la linea di business della riqualificazione energetica con contributi- sostanziali all'Ebitda nel 2020-2021. - sottolineano gli analisti di Equita - I limiti imposti dalla Ue preludono ad un ciclo di riqualificazione più lungo della durata attualmente prevista dal Superbonus, rendendo strutturale il mercato della building renovation attraverso la prossima decade". Tra le più esposte alle attività di riqualificazione Equita cita Iren, Hera, Enel, Acea ma anche Italgas, Snam Rete Gas e Ascopiave. Tutti titoli che oggi, in Borsa, tuttavia non brillano a causa dell'andamento negativo del settore in Europa (+0,7% lo stoxx).
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