È l’ora delle stelle: come uno chef diventa star in una sera, dopo anni di lavoro
Novità, conferme, grandi ritorni: ecco nomi che portano l’Italia della grande ristorazione nel palmares dell’eccellenza con un totale di 395 destinazioni stellate da Nord a Sud.
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Una pioggia di stelle, sorgenti più che cadenti, per la 69ma edizione della Guida Michelin appena svelata in Franciacorta. Una serata emozionante vissuta a fianco di Blancpain, la manifattura di alta orologeria con quasi 290 anni di storia, da tempo partner della “guida rossa” in tutto il mondo e da sempre vicina all’alta ristorazione, nella linea comune di attività artigianali di altissimo livello. Nell’occasione di questa edizione, la maison ha premiato lo chef Gaetano Trovato del ristorante Arnolfo con lo Special Award Chef Mentor 2024, per celebrare la sua instancabile attività nel formare giovani chef.
33 nuove stelle, tra la prima e la seconda
E questa edizione 2024 è stata un tripudio di gioventù, nello splendido Teatro Grande di Brescia, per una sera punteggiato dalle casacche bianche degli chef. Sono 26 i nuovi ristoranti che hanno ottenuto la prima ambita stella Michelin, tre dei quali guidati da donne: Aurora Mazzucchelli di Casa Mazzucchelli, che l’ha riconquistata, Ada Stifani per Ada Gourmet, e Amanda Eriksson di Wood, in un tripudio di lacrime, abbracci e ringraziamenti al sacrificio delle brigate.
Sono cinque invece i nuovi due stelle, tra i quali spiccano, per rapidità nel conquistarle, il ristorante milanese di Andrea Aprea, che ha velocemente riconquistato le due stelle già ottenute in Campania in poco più di un anno dall’apertura. Insieme agli exploit di Verso a Milano, con chef Mario e Remo Capitaneo e La Rei Natura by Michelangelo Mammoliti a Serralunga d'Alba che fanno un doppio salto, passando da zero a due stelle in un’edizione. Notevole anche la storia di Piazzetta Milù di Castellammare di Stabia: mentre il giovane chef Maicol Izzo era ancora sul palco, premiato con lo Special Award Young Chef 2024, la presentatrice Federica Fontana gli annunciava anche il raggiungimento della seconda stella, una splendida conclusione per quella che in origine era una pizzeria, ereditata dai genitori e trasformata in pochi anni in ristorante gourmet.
L’empireo delle tre stelle
Per ultime le sognate tre stelle, che vedono la conferma degli chef più amati della penisola: Villa Crespi, Piazza Duomo ad Alba, Da Vittorio a Brusaporto, Le Calandre a Rubano, Dal Pescatore a Canneto Sull’Oglio, l’Osteria Francescana, l’Enoteca Pinchiorri a Firenze, La Pergola a Roma, Reale a Castel di Sangro, Uliassi ed Enrico Bartolini al MUDEC a Milano. Insieme a due belle novità: Atelier Moessmer a Brunico, nella nuova sede ospitata all’interno di una villa storica restaurata, dove lo chef Norbert Niederkofler resta coerente al suo mantra di “cucinare la montagna” e il Quattro Passi, Nerano, Napoli, affacciato su una baia incantata della penisola sorrentina. Sono state 13 invece le nuove stelle verdi per i ristoranti più attenti alla sostenibilità, per un totale di 58 in Italia.
La cartina d’Italia
Esplode la Campania, la regione con le novità stellate più importanti con 1 tre Stelle, 2 due Stelle e 3 una Stella, ma la Lombardia è prima per dinamismo con 7 novità (2 due Stelle, 5 una Stella) e anche per leadership totale, con 60 ristoranti stellati. Cresce bene l’Umbria, con tre nuove menzioni: il già citato Ada Gourmet di Ada Stifani a Perugia, Elementi Fine Dining di Andrea Impero al Borgobrufa Spa Resort di Torgiano e Une di Giulio Gigli a Capodacqua (Foligno).
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