È morto Ciro Cirillo, l’esponente Dc che per 89 giorni fu in mano alle Br
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È morto all'età di 96 anni l'ex presidente della Regione Campania Ciro Cirillo. L'esponente di punta della Dc fu sequestrato dalle Brigate Rosse nel 1981, quando era assessore regionale all'urbanistica, in un sanguinoso rapimento avvenuto a Torre del Greco (Napoli), per poi essere rilasciato dopo diversi giorni di prigionia in circostanze ancora oggi avvolte nel mistero. Una vicenda che divenne un caso politico che coinvolgeva i servizi segreti, i vertici della Dc, e Raffaele Cutolo, capo della nuova Camorra.
I funerali si svolgeranno domani a Torre del Greco (Napoli), alle ore 16.30 nella chiesa dei Carmelitani Scalzi a corso Vittorio Emanuele.
Il rapimento nel 1981
Era il 27 aprile del 1981 quando Cirillo fu sequestrato dalle Brigate Rosse in via Cimaglia a Torre del Greco. Cirillo fu raggiunto - è stato poi ricostruito nel tempo - da cinque componenti delle Br nel garage sotto casa che fecero fuoco uccidendo l'agente di scorta, il maresciallo di polizia Luigi Carbone, e l'autista Mario Cancello, mentre fu ferito alle gambe l'allora segretario di Cirillo.
Il sequestro Cirillo durò 89 giorni e le foto di Cirillo che stringeva tra le mani i quotidiani per dimostrare che fosse in vita sono diventate l'emblema di quella vicenda. Cirillo fu liberato all'alba del 24 luglio dello stesso anno in un palazzo disabitato di via Stadera a Napoli. Il giorno precedente le Brigate Rosse annunciarono la liberazione di Cirillo a seguito del pagamento di un riscatto di quasi un miliardo e mezzo di vecchie lire.
Cirillo, prima di approdare alla Regione Campania, era stato a lungo anche presidente della Provincia di Napoli. L'ultima uscita pubblica è dello scorso anno, quando decise di festeggiare con la famiglia i suoi 95 anni.
Per l'esponente Dc impegno politico come una missione
Anche durante i giorni del sequestro, Cirillo disse non di non aver «mai maledetto il giorno in cui decise di fare politica». Nel 2009 Giuliano Granata, suo strettissimo collaboratore ed ex sindaco di Giugliano (anche egli scomparso da alcuni anni), decise di pubblicare un libro scritto con la giornalista Tonia Limatola dal titolo "Io, Cirillo e Cutolo - dal sequestro alla liberazione" (edizione Centoautori).
E Cirillo non mancò alla prima presentazione del libro avvenuta nel marzo del 2209 a Napoli: «Che volete, uno che ha perso dei parenti sotto i bombardamenti, che è stato prigioniero nel campo di concentramento - disse Cirillo ai giornalisti - deve intendere la vita come una missione, compreso l'impegno politico».
Pomicino: «Merita rispetto e riconoscenza»
«È stato un dirigente autorevole della Democrazia Cristiana - ha dichiarato l'ex ministro Paolo Cirino Pomicino - ha subito la violenza delle Brigate Rosse e l'ha sopportata con compostezza ed riservatezza. È una persona che merita rispetto e riconoscenza». E sulle polemiche e i misteri che hanno avvolto il rapimento e il rilascio dichiara: «Tutto quello che si doveva dire è stato detto e il chiacchiericcio di questi anni lascia il tempo che trova visto lo sfascio politico e istituzionale che è sotto gli occhi».
Il sindaco di Torre del Greco: «Fu lucido fino all'ultimo»
«Con Ciro Cirillo se ne va un importante esponente politico degli anni Settanta e Ottanta della Regione Campania. Questo deve essere solo il momento del ricordo, un ricordo che oltre a Cirillo va esteso alle famiglie delle due vittime del drammatico rapimento del 1981 in via Cimaglia». Così il sindaco di Torre del Greco (Napoli), oggi dimissionario, Ciro Borriello, commenta la notizia della scomparsa di Cirillo, del quale vuole ricordare «la straordinaria
lucidità mostrata fino all'ultimo».
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