Andar per vini

E se il Durello fosse uno dei Metodi Classici del futuro ?

di Mauro Giacomo Bertolli

7' di lettura

Negli ultimi anni i cambiamenti climatici stanno incidendo sempre più pesantemente sulle vendemmie e sulle qualità e caratteristiche delle uve prodotte. La tendenza, che al momento sembra irreversibile, è quella di vendemmie anticipate e di uve eccessivamente ricche di zuccheri, con il sorgere di notevoli difficoltà soprattutto per i produttori di vini base spumante, che devono invece necessariamente avere freschezza ed acidità.
Per ovviare alle insidie del clima, dove è possibile, si spostano i vigneti ad altezze sempre più elevate, così come sono in essere continui studi per ottenere cloni capaci di resistere alle temperature in aumento.

Oppure....vi sono dei vitigni che naturalmente portano ad avere un'elevata acidità nei vini prodotti, vitigni che diventano quindi una soluzione semplice ed immediata al problema.
Uno di questi vitigni è senz'altro la Durella, vitigno autoctono ad uva bianca dalla buccia molto spessa, coltivato soprattutto nel Veneto, tra il Vicentino e il Veronese, nelle colline dei Monti Lessini, territori di origine vulcanica, con abbondanza di basalto, ricchi di ferro, di magnesio e di tanti altri elementi che tramite l'uva conferiscono sapidità ai vini.

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E' vinificata in tanti modi, ottenendo vini fermi, frizzanti, passiti e spumanti, sia con il metodo Martinotti sia con il Metodo Classico. L'alta acidità e la sapidità possono conferire al Durello una grande longevità e farne un vino bianco da invecchiamento oltre che particolarmente indicato per le basi spumante per il Metodo Classico.

Il nome, originariamente Duracina, deriva dal latino durus acinus, per la consistenza della buccia (Pollini, 2006). Di origini molto antiche, si ritiene che derivi dall'antica Durasena o Duriciana, nota già dal Duecento. All'inizio del secolo scorso veniva spesso vinificata con macerazione anche delle parti solide, dando origine a vini aciduli, con tannini duri originatisi dal contatto con le parti legnose del grappolo, vini che potremmo definire rustici. Molti sinonimi della Durella – cagnina, rabbiosa, rabiosa di Asolo, duracino, durelo, durello, durola bianca – si riferivano proprio a questa asprezza e durezza dei vini ottenuti. Per decenni la Durella si è usata per ottenere vini da taglio, per portare acidità, fino a quando dagli anni Ottanta un piccolo gruppo di produttori ha iniziato a crederci soprattutto per produrre Spumanti: la DOC Lessini Durello nasce infatti nel 1987. Nel 1998 è nato il Consorzio di Tutela del Lessini Durello, con sette aziende fondatrici – Cantina dei Colli Vicentini, Cantina di Montecchia, Cantina di Monteforte, Cantina di Gambellara, Fongaro, Marcato (oggi Giannitessari), Cecchin – arrivate oggi ad essere 31. (Le cantine: aziende socie del Consorzio del Lessini Durello)

Sono coltivati a Durella 366 ettari sulle colline veronesi e 107 ettari su quelle vicentine.
Si è recentemente raggiunto il traguardo del milione di bottiglie, con un potenziale margine di crescita fino ai 4 milioni.
Il Consorzio partecipa a tutte le azioni di valorizzazione e di tutela del patrimonio culturale e gastronomico della Lessinia, con il Lessini Durello vero ambasciatore delle colline da cui proviene. Di particolare interesse vi è la Val d'Alpone, uno dei più importanti giacimenti fossiliferi del mondo, tanto da essere in corsa per entrare tra i siti candidati a Patrimonio UNESCO.
Di seguito vi racconto due delle aziende simbolo del Lessini Durello, Giannitessari e Fongaro, oltre ad andare a riassaggiare i vini di Sandro de Bruno e Casa Cecchin.

Giannitessari – Roncà (VR)
Gianni Tessari è il proprietario, l'enologo e l'agronomo dell'azienda che porta il suo nome, nota in passato come azienda Marcato, una delle storiche realtà del Lessini Durello, rilevata recentemente da Gianni. Parliamo di circa 55 ettari di vigneti lavorati direttamente, per una produzione che si aggira intorno alle 350.000 bottiglie, ripartite su 15 etichette. Gianni è molto noto nel mondo del vino per quanto fatto nell'azienda di famiglia, Cà Rugate, per i molti premi conseguiti prima con i Soave e poi con i rossi della Valpolicella, azienda di famiglia dalla quale ha poi preferito distaccarsi – si sa che a volte le aziende familiari hanno dinamiche un po' particolari – ed affrontare questa nuova avventura, affiancato dalla moglie Anna Maria, rilevando una realtà operante su 3 distinti territori: Soave, Colli Berici e monti Lessini. Anche la figlia Valeria, studi in economia e commercio, sta interessandosi all'azienda vinicola. Nel logo di Giannitessari compare la chiesa parrocchiale di Brognoligo, la frazione di Monteforte d'Alpone in cui è nato Gianni. In questo momento tra i suoi vini propone un metodo classico con addirittura 120 mesi lieviti, a dimostrazione del potenziale di longevità del Durello.

Lessini Durello Spumante Extra Brut 120 mesi 2006
E' ottenuto da uve Durella, 85 %, e Pinot Nero, 15 %. Prodotto in 4.200 bottiglie con un tenore alcolico del 12 %. La vendemmia è manuale in cassetta, la vinificazione è una pressatura soffice con fermentazione a temperatura controllata di 14-16°C, il taglio tra Durella e Pinot Nero avviene poco prima del tiraggio. Resta in catasta sui lieviti almeno 120 mesi.
Nel bicchiere tende decisamente verso il giallo dorato, solcato da un perlage di grande finezza ed eleganza, intenso e complesso nei profumi, che spaziano dai lieviti alla crosta di pane, con piacevoli sentori di miele, frutta esotica, mango, di agrumi, anche canditi, e frutta secca, fino ad arrivare al fieno. Delicate le note floreali di zagara e lavanda.
Al sorso è cremoso, avvolgente, equilibrato, di grande struttura e persistenza finale
Prezzo in enoteca: € 35 - 40

Fongaro – Roncà (VR)
Guerrino Fongaro fonda la sua cantina nel 1975, alle pendici del vulcano Monte Calvarina, puntando sulla coltivazione del vitigno autoctono Durella. Guerrino produce solo vino in bottiglia, iniziando a spumantizzare nel 1985. Continua l'attività il figlio Giancarlo, che si ritira nel 2003. L'azienda oggi è condotta dai suoi figli, Alessandro, che segue vigna e cantina, e Matteo che si occupa della parte commerciale. Matteo, che lavorava come agente di commercio nel settore alimentare, dedicando all'azienda di famiglia il tempo libero, nel 2006 decide di dedicarsi a tempo pieno alla Fongaro. Dal 2016 è vice-presidente del Consorzio Tutela Vino Lessini Durello, di cui i Fongaro sono stati tra i fondatori. La peculiarità dell'azienda è che le bottiglie prodotte, 60.000-70.000 a seconda dell'annata, sono tutte di Metodo Classico, con 4 tipologie Brut e 2 di Pas Dosè. Gli ettari vitati sono 10.
Ho assaggiato un loro Metodo Classico.

Fongaro Pas Dosé Metodo Classico 2009 – Lessini Durello Doc Spumante Riserva
Sboccatura 23-05-2017.
La produzione è di 3.300 bottiglie, con un tenore alcolico del 12,5 %. E' un vino biologico.
E' ottenuto esclusivamente con uve Durella, raccolte a mano e trasportate in cassette, che vengono poste in cella per il raffreddamento dell'uva prima della pigiatura. La fermentazione avviene in vasche termo-controllate per circa 20 giorni. Dopo il tiraggio resta in catasta sui lieviti per 83 mesi.
Nel bicchiere è di colore giallo con evidenti riflessi dorati, solcato da un perlage fine e persistente.
Dopo i profumi di camomilla e salvia, si è colpiti dai frutti esotici, ma soprattutto dai canditi e dalla pasticceria. In bocca è una vera esplosione di piacevolezza, cremoso, delicato, persistente con una piacevole nota amarognola di mandorla
Prezzo in enoteca: € 25-30

I RIASSAGGI
Questa settimana torna nella mia rubrica la sezione “I Riassaggi” in cui andrò ad assaggiare le nuove annate di vini recensiti negli scorsi anni, indicando anche il link della precedente recensione. Sono vini legati all'articolo in essere, quindi in questo caso Lessini Durello Metodo Classico.

Azienda Agricola Sandro De Bruno – Montecchia di Crosara (VR)
Sandro Tasoniero ha voluto ricordare il papà Bruno nel nome dell'azienda agricola: l'aveva fondata proprio Bruno, poi, un po' di tempo dopo la sua morte, Sandro è ripartito con un nuovo progetto.
I vigneti, circa 24 ettari, sono nelle zone del Soave e dei Monti Lessini. Ve ne sono sul Monte Calvarina, a 600 m s.l.m. Molta attenzione viene data all'accoglienza dei visitatori: Sandro può ospitare fino a 70 persone in una sala adiacente alla bottaia, e, visto il suo carattere esuberante e la sua simpatia, è sicuramente una visita interessante. La produzione oscilla intorno alle 100.000 bottiglie, ripartite su 9 etichette, con una grande attenzione ai vini bianchi da destinare all'invecchiamento, cosa a cui Sandro crede molto.
Al seguente link http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2014-04-10/la-durella-vitigno-base-spumanti-monti-lessini-191035.shtml?uuid=ABiOP29&fromSearch, trovate il mio precedente articolo con una dettagliata storia dell'azienda ed una recensione del Durello Metodo Classico Riserva, che vado a riassaggiare in una nuova annata di tiraggio e sboccatura.

RIASSAGGIO:
Durello Metodo Classico Riserva Dosaggio Zero
Tiraggio 2014. Sboccatura 2017.
Tenore alcolico 12,5 %. La produzione è di 20.000 bottiglie.
E' ottenuto con un taglio di Durella, 85 %, e Pinot Bianco, 15 %. Le uve provengono da un piccolo vigneto sul Monte Calvarina (580 m s.l.m.). Dopo la vendemmia in cassette, la fermentazione è in acciaio per la Durella ed in botte di rovere per il Pinot Bianco. Resta in catasta sui lieviti per 36 mesi. Nel bicchiere il perlage è fine e persistente, il colore è giallo paglierino molto carico, con decisi riflessi dorati. Al naso piacciono le note floreali, di lavanda, di macchia mediterranea, di erbe medicinali e fieno, senza dimenticare gli agrumi e i frutti esotici, fino ad arrivare al mare, con note iodate e salmastre. Al sorso è morbido, equilibrato, cremoso con gradevoli note sapide. Piacevole nel suo finale lievemente amarognolo.
Prezzo in enoteca: € 18- 22

Azienda Agricola Cecchin – Montebello Vicentino (VI)
Fondata nel 1978 dall'Ing. Renato Cecchin, appassionato di viticoltura e dei valori che le appartengono: non a caso ha chiamato la sua azienda Casa Cecchin, per ricordare come famiglia ed amicizia possano essere parte importante di questo lavoro, di questo mondo del vino che anche quando non porta soldi porta un'altra ricchezza, l'amicizia. Con lui lavora la figlia Roberta, enologa. Possiedono 7 ettari di vigneti, prevalentemente di Durella, di cui Renato è un accanito sostenitore delle grandi potenzialità. Produce circa 25.000 bottiglie, ripartite su 8 etichette. Renato ha poi voluto portare il suo essere Ingegnere nel mondo del vino, brevettando un sistema per facilitare il remuàge del Metodo Classico
Al seguente link, http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2014-04-10/la-durella-vitigno-base-spumanti-monti-lessini-191035.shtml trovate il mio precedente articolo con una dettagliata storia dell'azienda ed una recensione del Lessini Durello Riserva Metodo Classico Dosaggio Zero, che vado a riassaggiare nell'annata 2011.

RIASSAGGIO:
Lessini Durello Riserva Metodo Classico Dosaggio Zero 2011
Sboccatura 13-02-2017, tenore alcolico del 12 %.
La produzione è di 11.480 bottiglie, ottenute dal taglio di di Durella (90 %) e di Pinot Nero (10 %).
Dopo la vinificazione resta sui lieviti per 60 mesi.
Giallo paglierino con riflessi dorati, perlage fine e persistente, piace per i profumi di crosta di pane, lieviti, per le note floreali di camomilla e fiori bianchi, per il fieno, le spezie dolci, ma soprattutto per il miele, al contempo intenso e delicato.
In bocca si identifica subito come un Metodo Classico di nerbo, deciso, persistente nel suo finale delicatamente amarognolo,
Prezzo in enoteca: € 21- 23

Riproduzione riservata ©

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