Ecco come funziona la «mixed reality» delle HoloLens
di Luca Tremolada
4' di lettura
Per cliccare un ologramma si chiudono due dita a pinza, per aprire un menù o l'interfaccia grafica si apre la mano e si fa il gesto dell'esplosione. E poi basta parlare che lui ascolta. Si governa così, con due gesti e la voce, HoloLens, il caschetto di realtà mista realizzato da Microsoft e che oggi verrà presentato a Milano nel corso di un evento legato all'industria 4.0 e all'intelligenza artificiale. “E' a tutti gli effetti uno strumento di lavoro – spiega Roberto Chinelli, Cto Avanade Italy – a differenza delle realtà virtuale non provoca effetti di motion sickenss (cinetosi ndr) e poi ha un vantaggio: il riconoscimento dell'ambiente in cui ci troviamo è veloce e senza errore”.
HoloLens è un visore che si fissa al capo con una banda morbida. La visiera è semitrasparente e permette quindi di vedere l'ambiente circostante dove vengono proiettatI gli “ologrammi”. Indossato è leggero, al centro della lente compare una finestra attraverso la quale prende forma la realtà mista. Il campo visivo è ancora molto ristretto e ha la forma di una finestra al centro della visuale. Gli ologrammi vengono inquadrati attraverso questo piccolo rettangolo «che però dopo alcuni minuti di utilizzo tende a scomparire», assicura Andrea Benedetti Director of Technical Evangelism presso Microsoft . «Il motivo dell'effetto-finestra è legato alla potenza di calcolo. Attualmente – spiega – il caschetto ha una autonomia di tre ore e mezza. Con una finestra più grande avrebbe richiesto chip più potenti e più energia».
Cosa c'è dentro HoloLens? Concettualmente è un wearable computer basato su piattaforma Windows 10. Ha una capacità di calcolo paragonabile a quella di portatile. Non richiede cavi per connettersi al Pc o ad altri dispositivi, funziona quindi in modo autonomo. Al suo interno troviamo accanto al processore e all'acceleratore grafico un terzo chip chiamato Holographic Processing Unit (HPU) che è la vera novità. La sua funzione è quella di riconoscere l'ambiente circostante e disegnare in tempo reale l'ologramma. Per fare questo il caschetto ha al suo interno una varietà di sensori e videocamere. Due in alta risoluzione ai lati per riprendere video e scattare foto. Un sensore a infrarossi al centro figlio dell'architettura di Kinect, la periferica di Xbox che rileva i movimenti. Quattro camere per studiare l'ambiente e un sensore di profondità. Ai lati quattro microfoni per identificare la voce di chi indossa il casco. E due altoparlanti per rendere il suono spaziale, cioè per dare tre dimensioni ai suoni. Le specifiche di HoloLens incudono 2Gb di memoria Ram, 64 GB di memoria flash, bluetooth e Wi-fi per connettere altre periferiche come ad esempio i clicker (controller).
Le applicazioni business. Avanade è tra le poche aziende a poter sperimentare anche in italia la tecnologia HoloLens di Microsoft ci ha mostrato alcune demo. La prima si applica al settore dell'arredo di interni. Il sistema dopo aver analizzato e riconosciuto l'ambiente e gli oggetti (il processo è velocissimo e dura una manciata di secondi) consente di disporre con le dita a pinza un divano o un arredo. Il divano “riconosce” subito il pavimento e a questo punto l'utente può spostarlo con le dita. Il processo non sempre è fluido ma la visione di insieme rende bene l'idea di come cambia l'ambiente. Una seconda demo mostra quella che è forse la promessa più credibile e interessante di questa tecnologia, ovvero il training. Sul visore si può simulare il funzionamento di una scatola elettrica, di un sistema di sicurezza, di un motore. L'applicazione scompone nei singoli elementi l'oggetto e attraverso la simulazione del training si può insegnare come operare anche in contesti pericolosi o dispendiosi. Per una azienda significa ridurre i viaggi, minimizzare i tempi di riparazione e i costi relativi ai corsi per la manutenzione. Microsoft oggi presenta alcune casi aziendali come quello di Rolls-Royce che usa gli HoloLens per corsi di formazione sui motori d'aereo. O quello degli astronauti sulla Stazione Spaziale Internaziale (Iss). Al posto di inviare il motore o strumenti si inviano file. Interessanti in questo contesto anche le applicazioni sul fronte dei beni culturali. In una prova realizzata nei giorni scorsi nella nuova sede di Microsoft è stato possibile apprezzare il dettaglio del Davide di Michelangelo a grandezza naturale proiettato all'interno di una stanza. In questo caso avvicinandosi all'opera d'arte “scannerizzata” con tecnologie laser la simulazione olografica appare credibile e utile per progettare lavori di dettaglio. Ma la demo più convincente è quella legata a Skype. HoloLens consente infatti non solo traccia l'ambiente ma si occupa di geolocalizzarlo e lo rende uno spazio condiviso. In altre parole durante una sessione di videoconferenza con Skype si possono evidenziare a distanza mobili o oggetti della stanza. Si può condividere un progetto, “appiccicare al muro un programma di Windows rendendolo così a disposizione di tutti. Navigare con Edge, il browser di Microsoft su un muro o trasmettere aprire un Power Point nello spazio.
Un primo giudizio. Non tutto funziona perfettamente. Nel corso della prova, a volte l'oggetto ha degli sfarfallii, a volte non è semplice posizionare l'ologramma, a volte ci si perde a muovere le mani per aria alla ricerca di un oggetto che non trova la giusta collocazione. Anche il dettaglio non è paragonabile a quello che si ottiene con strumenti di realtà virtuale come Htc Vive. Tuttavia, la vocazione di questo strumento appare più chiara dei caschetti di virtual reality in commercio che infatti non stanno conoscendo il successo sperato. HoloLens è una piattaforma su cui costruire delle applicazioni business. Il kit di sviluppo è facile da programmare e può utilizzare le librerie di Unity (un motore di sviluppo di videogame). L'hardware appare ben progettato per diventare strumento di co-progettazione, per il training e per la manutenzione. Non dobbiamo aspettarci grandi effetti speciali, dunque. Costa 3000 dollari pe il pubblico e 5000 per le aziende. Non si può acquistare in Italia. Le aziende italiane che lo stanno sperimentano lo devono prendere all'estero. , sono un via di mezzo fra la realtà virtuale alla Oculus e la realtà aumentata dei Google Glass. Permettono di vedere l'ambiente circostante, del quale percepiscono confini e oggetti, dove vengono poi materializzati degli ologrammi.
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