«Ecco come ho convinto Macron a scegliere il mio nucleare pulito»
Presidente di Newcleo
di Filomena Greco
5' di lettura
È stato tra i pochissimi imprenditori italiani invitati al summit “Choose France” organizzato dal presidente francese Emmanuel Macron a Parigi, poco meno di tre settimane fa. «Mi hanno anche coinvolto in una cena a fianco alla first lady e di fronte al presidente, al posto d’onore» scherza Stefano Buono, imprenditore e scienziato, protagonista di uno dei deal più importanti – ormai cinque anni fa – nella storia dell’imprenditoria italiana grazie alla vendita dell’azienda che aveva fondato, la AAA, alla Novartis per 3,9 miliardi di dollari. Oggi Stefano Buono è presidente e ceo di Newcleo, la start up con sede a Torino, fondata a fine 2021, con l’obiettivo di costruire mini reattori nucleari di ultima generazione. A marzo scorso la società ha lanciato un aumento di capitale fino a un miliardo di euro per finanziare lo sviluppo industriale dei suoi reattori nucleari veloci raffreddati al piombo e degli impianti per la produzione di combustibile da scorie nucleari. Buono presiede anche Planet Smart City, società fondata da Giovanni Savio specializzata nella progettazione di smart cities per l’housing sociale, soprattutto nei paesi in via di sviluppo che da qualche giorno ha inaugurato il suo competence center a Torino. È inoltre presidente del Venture Capital Liftt – raccolta a quota 66 milioni di euro, 180 investitori e 36 progetti in portafoglio – veicolo attraverso il quale, con il suo Family Office Elysia Capital, Stefano Buono ha fatto diversi investimenti in start up innovative.
Cosa l’ha portata in Francia?
Il fatto che investiremo nel paese 3 miliardi di euro nei prossimi anni
Com’è andata?
In realtà abbiamo fatto un lavoro molto lungo, durato più di un anno, in Francia. Un anno fa il presidente Macron ha annunciato di voler mettere a disposizione delle imprese interessate a realizzare piccoli reattori nucleari in Francia, un miliardo di euro. Mezzo miliardo in realtà è gia destinato a Edf che ha in piedi il progetto di un piccolo reattore nucleare modulare. Si trattava di entrare a far parte di questo sistema con un progetto che avesse una tecnologia nuova, che in Francia non è mai stata sviluppata.
Un compito non semplice, quello di convincere i francesi. Come avete lavorato?
Beh, il fatto che un’azienda straniera con un imprenditore italiano venisse in Francia a insegnare ai francesi come si facevano i reattori era un po’ complicato. Quindi abbiamo fatto domanda e ci siamo candidati per la selezione di questo programma ed è in questo ambito che ci siamo impegnati a fare un investimento da tre miliardi. Lo Stato francese, indipendentemente dal fatto che rilascerà finanziamenti a fondo perduto, ha anche un sistema di credito di imposta che funziona molto bene perché ci fa ipotizzare di poter recuperare almeno un miliardo da questo investimento da tre miliardi. La tecnologia che propone Newcleo punta a sviluppare reattori modulari di quarta generazione che utilizzano scorie nucleari come combustibile.
Cosa realizzerete in Francia?
I tre miliardi serviranno a fare il primo reattore da 30MW entro il 2030 e la prima fabbrica di combustibile che realizzeremo proprio a partire dai rifiuti nucleari che la Francia ha a disposizione.
Lei che tipo di investitore è?
Sono un investitore a cui piace l’innovazione e l’impatto. Questo è il tema fondamentale non solo di Newcleo ma anche di Planet Smart City. Sono un investitore che non disdice poi la cultura e l’arte dove però è più difficile investire perché non ci sono quei ritorni che invece caratterizzano il mondo dell’innovazione. Il mecenatismo da questo punto di vista non è così maturo.
Cosa guarda per valutare i suoi investimenti?
Siccome la prima azienda che avevo fondato, nel settore della medicina nucleare, aveva avuto un grande impatto sui pazienti perché abbiamo introdotto trattamenti nel campo oncologico che hanno cambiato la loro vita, allora questa idea di cambiare la vita delle persone me la sono portata dietro. Si cambia lavorando sulle cose che contano, la salute, l’energia, l’abitare. Il tema dell’innovazione è importante perché può portare un cambiamento positivo. Planet Smart City ha come obiettivo quello di cambiare la vita a classi sociali non agiate, siamo nell’Affordable housing, un comparto che si rivolge a persone che hanno l’aspirazione di comprare una casa e fare famiglia. L’idea è quella di creare non più quartieri dormitori, che spero appartengano per sempre al passato, ma luoghi dove è bello vivere e tornare, luoghi che le persone fanno loro, spazi dove potersi emancipare ed elevare socialmente. È quello che hanno fatto i nostri genitori in passato, farci studiare di più e accompagnarci in un percorso di crescita sociale. In effetti ho scelto business dove vedevo potesse esserci un impatto importante.
Questo approccio ha ispirato Newcleo, dunque?
Sì perché Newcleo avrà un impatto importante non solo per il problema della decarbonizzazione dell’energia ma anche sulle risorse e sul trattamento dei rifiuti visto che si tratta di una tecnologia alimentata da scorie nucleari. Guardiamo all’energia in modo un po’ più olistico, prima si considerava soltanto il costo, ora si considera il tema della decarbonizzazione, delle risorse utilizzato e sull’impatto in termini di rifiuti. Il nucleare è sorprendente da questo punto di vista e voglio dimostrare che è così. Fortunatamente grazie al successo in altre imprese sono riuscito a creare quella credibilità che unita alla mia esperienza nel settore del nucleare, dove ho lavorato per 12 anni, ho potuto mettere insieme l’aspetto imprenditoriale con quello scientifico. Ho sentito l’obbligo di lanciare questa idea e farla fiorire.
Lei è stato tra i fondatori di Liftt, uno dei poli di innovazione della città di Torino. A che punto siete?
Liftt è diventato il mio strumento italiano per fare investimenti, visto che oltre ad essere il presidente sono anche un investitore. Si tratta di uno strumento importante per generare innovazione, con una leva maggiore (conta 180 investitori, con 66 milioni di euro raccolti e 36 progetti in portafoglio, ndr). Nelle mie aziende coinvolgo moltissimi soci, ci sono già 650 azionisti in Newcleo, ad esempio, che ne rappresentano più di mille visto che in alcuni casi si tratta di raggruppamenti costituiti da più persone. Si tratta di strumenti inclusivi che, considerando anche i dipendenti, diventano alla fine grandi comunità.
BUSINESS IN CAMPO
1 miliardo - Newcleo
La start up che opera nel settore delle nuove tecnologie per l'energia nucleare fondata da Stefano Buono nel 2021 ha aperto a marzo una nuova call di fondi per arrivare a quota un miliardo di euro. Obiettivo della società è di costruire mini reattori nucleari di ultima generazione. L'aumento di capitale servirà per finanziare lo sviluppo industriale dei suoi reattori nucleari veloci raffreddati al piombo e degli impianti per la produzione di combustibile da scorie nucleari. La società ha annunciato un investimento da 3 miliardi in Francia mentre in Italia Newcleo ha firmato un accordo di cooperazione con Enel per lavorare su nuovi progetti tecnologici
66 milioni - Venture capital
Stefano Buono è presidente del Venture Capital Liftt cha ha raggiunto una raccolta pari a 66 milioni di euro, con 180 investitori attivi e 36 progetti in portafoglio. Si tratta del veicolo attraverso il quale, con il suo Family Office Elysia Capital, Buono ha fatto diversi investimenti in start up innovative. Stefano Buono inoltre presiede anche Planet Smart City, società fondata da Giovanni Savio specializzata nella progettazione di smart cities per l'housing sociale, soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Da qualche giorno ha inaugurato il suo nuovo competence center a Torino con 350 persone attive nella progettazione di quartieri smart e inclusivi
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