Ecco come incentivare i giovani a iscriversi ai fondi pensione
Un credito d’’imposta pari a quanto versato potrebbe generare rendimenti cospicui e va a incentivare l’adesione alla previdenza complementare sin da ragazzi
di Sergio Corbello (*)
3' di lettura
È di tutta evidenza una grave carenza di giovani tra gli iscritti alla previdenza complementare. Le ragioni sono diverse: i giovani faticano a trovare lavoro, hanno un reddito iniziale limitato, sono culturalmente lontani dai problemi pensionistici. Però è importante che si iscrivano al più presto, per la forza che ha l'accumulo di risparmio nel lungo periodo ed essi avranno assoluta necessità di assegni complementari di ammontare “rotondo”, per integrare una pensione di base destinata a coprire a stento la metà dell’ultimo reddito lavorativo
Che cosa dovrebbe fare allora un legislatore attento? Secondo noi dovrebbe stimolare la partecipazione dei giovani anche con uno specifico beneficio fiscale. Come Centro tecnico per la previdenza e l'assistenza complementari, Assoprevidenza da tempo lo propone, invitando il Governo a fare un investimento sui giovani ad alta potenzialità sociale.
Credito d’imposta per i giovani
Un giovane – a livello di suggerimento lo abbiamo indicato come under 30 – che, ad esempio, versi mille euro a un fondo pensione dovrebbe ottenere un credito di imposta equivalente. Questo credito di imposta non è denaro contante, ma è in mano al fondo pensione, che compensandolo con le imposte che paga lo tramuta in liquidità e lo versa sulla posizione individuale dell’iscritto. Una sorta di compri uno e prendi due: il giovane ha versato mille euro ma a fine anno sul suo conto se ne ritrova duemila. Ogni euro messo nel fondo pensione raddoppia. E poi c'è l'eventuale rendimento, non più su uno ma sue due, con conseguente positivo effetto sull'accumulo. Pensiamo si tratti di uno stimolo importante e questo suggerimento é stato veicolato anche al Dipartimento che si occupa delle Politiche giovanili per l'occupazione e lo sviluppo. La proposta di un bonus per i giovani é stata altresì esposta alle Commissioni Finanze di Camera e Senato, riunite per fornire indicazioni circa la delega fiscale.
Fiscalità da riformare
Circa la fiscalità generale della previdenza complementare, come Assoprevidenza abbiamo chiesto innanzitutto che sia innalzata la soglia di esenzione dei contributi, stabilita in 10 milioni quando c'erano ancora le vecchie lire e poi semplicemente convertita in euro, senza alcun adeguamento. Poi abbiamo sostenuto l'eliminazione dell'attuale tassazione dei rendimenti che in Europa, ma anche in Paesi come gli Stati Uniti o la Svizzera, sono fiscalmente esenti. Oltretutto in Italia sono tassati i rendimenti maturati, non i realizzati, un valore, quindi, che esiste soltanto sulla carta e che può variare dall'oggi al domani.
La tassazione dei rendimenti deprime l'accumulo di risparmio previdenziale, per questo secondo noi andrebbe assolutamente eliminata. Se proprio non si vuole arrivare a un meccanismo EET, almeno sia applicata soltanto su quelli realizzati, equiparando i piani previdenziali ai fondi comuni di investimento. Infine, abbiamo sostenuto con forza il mantenimento dell'attuale regime per le prestazioni finali, tassate con un'imposta sostitutiva del 15% che può scendere sino al 9% se si è rimasti almeno 15 anni nel fondo pensione. Anche in Europa la prestazione gode di una fiscalità agevolata per i vincoli derivanti dalle normative sui fondi pensione e per la durata lunghissima dell'investimento.
Iscriversi il prima possibile
Ove non si intendesse mantenere l'attuale tassazione, abbiamo suggerito di tenere conto del fattore tempo con un meccanismo molto semplice: applicare l'Irpef sulle prestazioni ma riconoscendo un beneficio del 2% per ogni anno di partecipazione al piano pensionistico. Prendendo ad esempio una permanenza nel fondo di 40 anni, ciascuno pagherebbe l'Irpef ordinaria ma su un imponibile abbattuto dell'80%, quindi sul 20%. E' una soluzione che ci sembra mediamente equivalente all'attuale regime e che avrebbe l’effetto di stimolare tutti ad aderire a un fondo pensione prima possibile, per aumentare il proprio beneficio fiscale.
(*) Presidente Assoprevidenza
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