ArtVerona

Ecco come vorrei il collezionismo italiano. Parola di Adriana Polveroni

La direttrice della fiera di Verona in calendario dall'11 al 13 ottobre ospiterà un totale di 150 gallerie suddivise in cinque sezioni. Ecco le anticipazioni

di Silvia Anna Barrilà

3' di lettura

Prima della pausa estiva anche ArtVerona ha annunciato le gallerie che in autunno, dall'11 al 13 ottobre, parteciperanno alla fiera veronese per l'arte moderna e contemporanea. Giunta quest'anno alla sua 15ª edizione, la fiera, diretta per il terzo anno da Adriana Polveroni, ospiterà un totale di 150 gallerie suddivise in cinque sezioni. Nella Main section si troveranno 115 gallerie con dieci nuovi ingressi, tra cui Umberto di Marino , Laveronica, Mimmo Scognamiglio/Placido, Patricia Armocida , e altre gallerie che ritornano dopo un periodo di assenza, come Federico Luger e La Città Project . Tra le riconferme, invece, ci sono nel moderno Mazzoleni, Tornabuoni Arte, Il Ponte, L'Elefante e Spazia e, nel contemporaneo, Annarumma, Enrico Astuni, De' Foscherari, Michela Rizzo, Prometeogallery, Studio Sales e T293 .

Le opere che vedremo ad ArtVerona 2019

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Le sezioni di ricerca. ArtVerona continua a puntare anche sulla ricerca con quattro sezioni sperimentali, di cui due che guardano all'estero: Grand Tour, dedicate alle gallerie italiane che hanno una sede all'estero o tornano in Italia per ArtVerona (per l'edizione 2019 le novità sono Piero Atchugarry, Alberta Pane, Suburbia Contemporary Art e mc2 gallery ), e Focus On, dedicata alla scoperta di un paese estero che quest'anno è la Repubblica Ceca e della Slovacchia. Le altre due sono dedicate alle realtà più giovani: Raw Zone, per le gallerie di ricerca con progetti monografici (le novità sono Castiglioni di Milano e Colli Independent di Roma), e Scouting, per le gallerie di ricerca che portano in fiera progetti di due, massimo tre artisti. Ma c'è spazio anche per i project space e per gli artisti senza galleria (free stage), quest'anno otto giovani promesse selezionate da Alberto Garutti.

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I premi. Tra le novità ci sono anche due premi inediti: il Premio MZ Costruzioni , nato su iniziativa di due imprenditori e collezionisti campani, e il Premio Casarini ideato dal Gruppo Duetorrihotels e rivolto alla pittura under 35. Confermati tutti gli altri riconoscimenti: Level 0, a cui aderiscono i direttori di alcuni dei principali musei italiani, sostenuto da AGSM ; Premio Icona; Premio WiDiCollect in collaborazione con Banca Widiba; Premio Fotografia under 35, Display, Sustainable Art Prize, promosso dall' Università Ca' Foscari Venezia , la seconda edizione del fondo di Veronafiere A Disposizione e il riconoscimento per i 10 Spazi Indipendenti, sostenuto da AMIA .

Il collezionismo italiano. Una fiera, quella di Verona, che investe sulle potenzialità̀ del sistema italiano e punta a creare un dialogo con il collezionismo, che non vuole fermarsi ai giorni di fiera, ma manifestarsi durante il corso dell'anno con attività della fiera in varie città̀ italiane e un corso dedicato ai neo-collezionisti. Ma come cambia il collezionismo italiano? “Non so dire come stia cambiando” risponde Adriana Polveroni. “Posso dire come io vorrei che cambiasse. Mi adopero affinché ci sia una maggiore responsabilità sociale e un sostegno più attivo all'arte italiana. Il collezionismo è responsabile della sua valorizzazione, tanto quanto le istituzioni e il mercato, perché il sistema è unico e solidale. E il collezionismo italiano è l'unico che prima di sostenere i propri artisti, acquisisce quelli stranieri. Paura che non reggano in termini economici? Dipende anche da loro. Meno un collezionista li sostiene e meno gli artisti italiani si affermano, da un punto di vista critico e di mercato.
Vorrei poi che fosse più trasparente e plurale - continua Polveroni -, che per esempio i collezionisti si mettano insieme lanciando progetti di condivisione e di apertura a curatori e studiosi dell'arte. Ma per fortuna questo, come anche la maggiore responsabilità sociale, si stanno affermando. Alla fine, quindi, non si tratta di miei desiderata, ma di primi passi verso nuove prospettive”.

I limiti del mercato. Purtroppo in Italia ci sono ancora dei paletti allo sviluppo del sistema. “Il mercato in Italia soffre di un'Iva troppo alta” lamenta Polveroni, “di cavilli e intoppi che rendono più attraenti i mercati stranieri. Fino a che non si mette seriamente mano a questa realtà e le Istituzioni non capiscono che non si tratta di un mondo truffaldino, ma di un'area che produce cultura, sia pure avendo come priorità il ritorno economico, il mercato italiano, che già non gode di un sistema Paese particolarmente solido, è condannato a soffrire”.

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