Fashion

Ecco i Ray-Ban Stories, gli occhiali smart di Zuckerberg per influencer alla moda

Più oggetto fashion che dispositivo per la realtà virtuale (o aumentata). Gli occhiali di Facebook realizzati con Luxottica rendono invisibile la tecnologia. A partire da 329 euro

di Luca Tremolada

3' di lettura

Non sono (o non sembrano) almeno per ora la porta di ingresso per metaverso, l'universo virtuale teorizzato da Mark Zuckerberg, semmai più una edizione molto social di occhiali di successo per YouTuber e creativi digitali e influencer alla moda.

Gli smart glasses realizzati da Facebook, e Ray-Ban (un marchio controllato da Luxottica) sono stati finalmente presentati e hanno un nome che non lascia spazio alla fantasia: Ray-Ban Stories.

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Come mostrato nel corso di un incontro con la stampa sono in tutto e per tutto Ray-Ban potenziati con fotocamere e microfoni per consentire registrazioni video da una visuale in prima persona, per poi salvarle o condividerle sulle piattaforme social di Zuckeberber (Facebook, Instagram e Whatsapp) o su quelle rivali. Quindi niente realtà aumentata come nel caso dei Google Glass o dei più recenti Sanp Spetacles.

Siamo di fronte a tecnologia indossabile, che per la prima volta si è piegata fino a quasi a scomparire in nome delle regole del fashion. Come teorizzato da Zuck vivremo sempre più connessi.

Come sono fatti i Ray-Ban Stories?

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Come sono fatti

Il lavoro di design appare davvero notevole perché la tecnologia c'è ma non si vede. Due fotocamere integrate da 5 Mp per catturare foto e video posizionate agli angoli degli occhiali, un chip Snapdragon per processare le immagini e tre microfoni direzionali riprendere i suoni ambientali ed effettuare telefonate attraverso la connessione al proprio smartphone. Presenta anche un touchpad (sempre integrato) per aumentare o abbassare con il dito il volume.

La custodia ha la funzione di ricarica portatile, appositamente progettata per ricaricare in modo facile - e proteggere - gli occhiali durante l'utilizzo. Quando completamente carica, la custodia garantisce 3 giorni consecutivi di utilizzo.

Mentre la batteria garantisce circa 6 ore autonomia. L'unico indizio della presenza di questi tecnologie sono quindi due buchini e un led per la privacy che si accende per segnalare che il dispositivo sta riprendendo o scattando foto.

Da apprezzare il fatto che gli smart superano di soli 5 grammi il peso quello dei normali Wayfarer: l’equivalente del peso di un cucchiaino di sale. Vuole dire che Luxottica e Facebook hanno lavorato insieme davvero bene. I Ray-Ban Stories sono disponibili in tre modelli: Wayfarer (Wayfarer L è considerato una taglia), Round e Meteor. Si potrà poi scegliere tra cinque diversi colori. Prezzo? A partire da 329 euro.

Sullo smartphone

Cosa ci puoi fare?

Foto e video della durata di 30 secondi. La risoluzione per i video non è altissima (1184px X 1184 px a 30 FPS) Nell'app si possono archiviare fino a 30 video a lunghezza intera o oltre 500 foto.

È anche possibile salvare i contenuti nella fotocamera del tuo telefono e da lì, modificarli e condividerli. I nuovi ed esclusivi aggiornamenti alle funzionalità di post-produzione integrati su Facebook View ti permettono di creare contenuti unici per dare un tocco speciale ai tuoi post. Il senso è quello di realizzare delle stories, commentate e in prima persona.

Seguirà una recensione del dispositivo ma ci aspettiamo riprese con una prospettiva in prima persona in stile “sparatutto” per usare un termine videoludico. E forse se i creativi saranno davvero creativi una nuova generazione di contenuti per i social con una prospettiva diversa.

I timori per la privacy

I video sono gestiti da FacebookView, una app disponibile per smartphone iOs e Android che permette all'utente di importare i contenuti, lavorale e condividerli su qualsiasi social presente sul vostro dispositivo. Le impostazioni della privacy vi permettono di decidere il livello di controllo sul contenuto.

Per esempio, si può attivare la registrazione video o scattare una foto con la voce attraverso un assistente vocale oppure premere un pulsante posto sulla stanghetta degli occhiali. Il contenuto, affermano da Facebook, non va in automatico sui social, serve una vostra autorizzazione.

Quindi è l'utente a decidere se “pubblicare” video e foto sui server di Facebook che dichiara di non usare queste informazioni per pubblicità personalizzata. Gli unici dati a cui avrà accesso sono quelli legati al funzionamento dell'app e informazioni addizionali come il numero di foto, la durata media dei video e il tempo d'uso ma solo previa autorizzazione. L'attenzione alla riservatezza dei dati quindi c'è e non poteva essere altrimenti.

Più per chi sta dietro agli occhiali la privacy potrebbe diventare un problema per chi sta davanti. E' vero quando riprendono si attiva un Led sugli occhiali, ma i ray-ban-influencers potrebbero commettere violazioni sulla pelle di chi è oggetto di foto e ripresa. È certamente più facile riprendere di nascosto qualcuno con gli occhiali che con uno smartphone. Nelle istruzioni Facebook avverte di tenere gli occhiali “spenti” dal dottore, nei bagni pubblici o nelle stanze chiuse ma è una richiesta.


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