Bonus auto

Ecoincentivi salvi fino a giugno 2021

Il passaggio al ciclo Wltp di omologazione farà salire le emissioni di CO2 rilevate. Si pensa di mantenere il vecchio Nedc solo ai fini dell’agevolazione

di Maurizio Caprino

(AdobeStock)

3' di lettura

Si profila una soluzione “indolore” per chi ha acquistato con incentivo un’auto con emissioni di CO2 vicine ai limiti massimi oltre i quali il bonus si perde o si riduce: se anche la consegna dovesse slittare al 2021, probabilmente non si correrà il rischio di sforare quel limite. Ancora in bilico appare la posizione di chi invece ha ordinato una vettura appena sotto la soglia di 160 grammi/chilometro di CO2 oltre la quale scatta l’obbligo di pagare l’ecotassa.

Il rischio di perdere il bonus o pagare il malus è dovuto al nuovo sistema di omologazione, che comporta un aumento di circa il 20% nelle emissioni rilevate. Ma la Motorizzazione pare orientata a considerare i valori attuali almeno per il primo semestre 2021. Ciò dovrebbe tranquillizzare anche i costruttori e le loro reti di vendita, che già temevano di dover fare una corsa a immatricolare le auto “a rischio” entro il 31 dicembre prossimo.

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Il problema

Il problema nasce dalla normativa europea di omologazione e dalle sue evoluzioni post-dieselgate. Nel pacchetto, è previsto, ai fini della misurazione delle emissioni di CO2, il passaggio generalizzato dal 2021 al ciclo di prova Wltp al posto del Nedc. Il nuovo ciclo prevede accelerazioni e velocità più elevate rispetto a quelle previste dal precedente, molto criticato per anni perché di tutto riposo per i motori, cosa che fa rilevare consumi ed emissioni di CO2 (che sono direttamente proporzionali) molto più bassi di quelli ottenibili nella guida quotidiana.

Il cambio di ciclo comporta due conseguenze:

i valori ufficiali di consumi ed emissioni diventano più alti rispetto al ciclo Nedc;

il Duv (documento unico del veicolo che ha sostituito la carta di circolazione) e le banche dati ufficiali dei Paesi Ue (in Italia, l’Archivio nazionale veicoli, tenuto dalla Motorizzazione) dovrebbero riportare solo i valori Wltp.

Tutto questo era noto sin dal momento in cui gli incentivi attuali sono stati varati, cioè nel dicembre di due anni fa, quando fu approvata la legge di Bilancio 2019 (legge 145/2018, comma 1046). Tanto che il 20 marzo 2019, nel decreto interministeriale Sviluppo economico-Infrastrutture, al comma 2 dell’articolo 2 fu scritto che «fino al 31 dicembre 2020 il numero dei grammi di biossido di carbonio (CO2, ndr) emessi per chilometro del veicolo è relativo al ciclo di prova Nedc, come riportato nel secondo riquadro al punto V.7 della carta di circolazione del medesimo veicolo».

Dunque, si scelse di non prevedere quale procedura sarebbe stata adottata dal 1° gennaio 2021, nonostante gli incentivi fossero stati introdotti per un triennio, fino al 31 dicembre 2021. Evidentemente ci si riservava di valutare la situazione quando sarebbe arrivato il momento del passaggio.

Le soluzioni

Ora quel momento è quasi arrivato e non è stata presa alcuna decisione ufficiale. Ma, a quanto risulta al Sole 24 Ore, alla Motorizzazione si sta pensando a un semestre di transizione, con una sorta di doppio regime: Duv e Anv dovrebbero riportare il nuovo valore Wltp com’è obbligatorio, ma poi nelle cosiddette righe descrittive (uno spazio a parte già previsto per indicazioni opzionali) dovrebbero indicare anche il valore Nedc.

A quest’ultimo si dovrebbe continuare a fare riferimento ai fini del rispetto delle soglie previste per gli incentivi (si veda la scheda a sinistra). Non ci sarebbero problemi pratici, perché la verifica sull’erogazione del bonus è “manuale”.

Diverso è il discorso per l’ecotassa: essendo un tributo, i controlli sono automatici e devono tenere conto dell’unico valore di CO2 obbligatorio a livello Ue, cioè di quello Wltp. Teoricamente, un modo per evitare l’ecotassa ci sarebbe: innalzare la soglia dei 160 g/km in modo proporzionale all’aumento legato all’adozione del Wltp. Ma per farlo occorre un provvedimento con valore legislativo (magari un emendamento al disegno di legge di Bilancio 2021). Quindi tutto dipenderà dal Parlamento.

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