Economia della longevità: oltre 14 milioni di italiani da includere nello sviluppo
Imprese, manager e istituzioni: gli over 65 diventeranno 19 milioni, potenziale di crescita senza precedenti - Evento seguito in presenza e online da 900 persone
di Davide Madeddu
4' di lettura
La tradizionale classificazione studio, lavoro e pensione non esiste più. Cresce l’aspettativa di vita, si riducono le nascite e aumentano anche gli over sessanta seguendo una tendenza che, a lungo andare, potrebbe far collassare il sistema previdenziale. Ma la rotta può essere ancora invertita sia creando spazi di flessibilità per chi vuole continuare a lavorare, sia utilizzando anche le altre leve che possono passare dall’inserimento al lavoro dei neet, i giovani che non studiano e non lavorano. Il quadro è stato tracciato nel corso del Longevity Economy Forum 2023 promosso con Eventi 24 de Il Sole 24 Ore in collaborazione con Kpmg.
Un terzo degli over 60 resterà attivo
Nel corso dell’evento - seguito in presenza e da remoto da oltre 900 persone - anche la presentazione dello studio in cui emerge che gli «over-60 si rendono disponibili a continuare a fornire contributi al mondo del lavoro». Non solo, oltre un terzo degli over-60 continuerà a tenersi attivo restando o rientrando nel mondo del lavoro, oppure dedicandosi al volontariato. Uno scenario che, come sottolineato dal direttore del Sole 24 ore Fabio Tamburini, può essere visto come un «bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto». «Siamo davanti a un argomento che ha tante sfaccettature». Perché rispetto a qualche decennio fa c'è stato un forte cambiamento. Non a caso Giulio Carlo dell’Amico partner Kpmg ha sottolineato che «attualmente le aspettative di vita sono di 83 anni e sono attese a 85 anni nel 2040. Con la conseguenza che da 14 milioni si passerà a 19 milioni di over 65». «Anche per effetto della bassa natalità sta cambiando struttura nostra popolazione» perché aumentano i longevi e diminuiscono i numeri delle persone in età lavorativa. «Il fenomeno più interessante è che i longevi sono in buona salute - ha aggiunto -, hanno esperienza personale e di lavoro importante e hanno voglia di rimettersi in gioco».
Fine della ripartizione: formazione, lavoro, pensione
A sottolineare il cambiamento anche la professoressa Lynda Gratton che ha sottolineato l’importante apporto che gli over 60 possono portare alla società. Non a caso Anna Giuliani, presidente di Solgar Italia, oltre ad aver sottolineato l’importanza dell’alimentazione nella longevità, ha evidenziato «l’importante apporto che persone over 65 possono portare alle aziende». Proprio un questo ambito servirebbero interventi normativi, come sottolineato da Mariuccia Rossini, Presidente di Silver Economy network. «Pensiamo a una defiscalizzazione delle pensioni come avviene in altri contesti - ha detto - e inoltre un passaggi affinché si renda più flessibile il transito dal full time del lavoro alla pensione o per chi vuole rientrare in azienda». Giuseppe Lavazza, presidente dell’omonimo gruppo ha sottolineato l’importanza delle persone e la necessità di «avere una visione in cui l’individuo è al centro di tutto» oltre ad auspicare una rivisitazione del sistema previdenziale.
Nuovi servizi di Intesa Sanpaolo
In questo cambiamento c’è anche un’altra fetta di persone che viaggia nel solco degli over 60. Si tratta, come raccontato da Alessandro Scarfò, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo Assicura, di 800 mila caregiver. «Le famiglie, che sono state la spina dorsale del paese, stanno diminuendo, perché molti figli devono stare lontano perché lavorano fuori - ha aggiunto - questo è sicuramente un elemento di attenzione». E proprio in questo ambito vengono focalizzati una serie di interventi che dagli strumenti finanziarie e assistenziali arrivano sino ai quartieri perché la paura degli anziani è per la solitudine.
Che il mondo stia cambiando in maniera repentina seguendo una tendenza che, dal punto di vista economico può essere invertita l’ha sostenuto Alessandro Rosina, ordinario di demografia. «Stanno cambiando le basi su cui poggia l’economia come l’abbiamo sempre conosciuta. E si devono trovare soluzioni su cui si deve sperimentare - ha detto -. È la sfida più accentuata. Alla base ci sono due componenti: longevità e denatalità che va a ridurre la popolazione più giovane e cambia il rapporto tra le generazioni». E su questi processi si può intervenire, come aggiunto dal docente universitario, anche inserendo nel mondo del lavoro i 3 milioni di neet, ossia giovani che non studiano e non lavorano. «Siamo in grado di evitare lo scenario catastrofico - ha aggiunto - . Se muoviamo tutte le leve nella stessa direzione riusciamo a invertire una rotta che altrimenti diventa insostenibile». In questa corsa qualche passo è già stato compiuto a livello normativo, come ribadito dalla vice ministro del Lavoro e politiche sociali Maria Teresa Bellucci, che ha ricordato le misure a supporto delle politiche sociali e in «favore della terza età e della qualità della vita oltre che per l’autosufficienza» e il ruolo del terzo settore: «è strategico e l’abbiamo dimostrato sin dalla stesura del disegno di legge delega con rappresentante coinvolte nella predisposizione del testo portato in parlamento».
La tenuta dei conti Inps
Longevità quindi, che per Vincenzo Caridi direttore dell'Inps, «è un valore aggiunto che deve essere al centro di una condizione di equilibrio tra le diverse generazioni». Una delle soluzioni potrebbe arrivare anche «dall’innovazione su cui punta la società». Innovazione al centro del ragionamento anche per Nicola Palmarini Direttore Nica Uk national innovation centre for ageing: «La longevità è un driver economico e ci sono dei paesi che l’hanno capito. E con la longevità diventa fondamentale anche sfruttare l'occasione dell'innovazione».
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