Ecomondo, inquinamento: le emissioni di gas serra non calano da cinque anni
Idee, imprese, progetti presentati alla rassegna della sostenibilità
di Jacopo Giliberto
37' di lettura
L’industria dell’ambiente, l’economia circolare, il business della sostenibilità ma anche idee, volontariato, impegno, investimenti in conoscenza si sono confrontati a Ecomondo, il salone dell’ecologia realizzato da Italian Exhibition Group (Ieg) e affiancato dai saloni correlati Key Energy (le imprese della filiera delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica), il biennale Sal.Ve. (veicoli per l’ecologia) e il debuttante salone DPE (energy power).
L’articolo che segue raccoglie alcune delle esperienze presentate la prima settimana di novembre durante l’evento alla Fiera di Rimini. Ma prima di tutto, i dati di fondo.
I numeri di Ecomondo 2019
Il settore dell’economia verde combatte in modo strenuo contro i suoi nemici: nel 2018 il consumo di energia (+2%) è cresciuto più del Pil (+0,9%); si bruciano gasolio e benzina a tutto pedale (+3,2% i trasporti); il riciclo si ferma; l’innovazione è soffocata. Per questo motivo le imprese e le idee della sostenibilità cercano un riscatto e 1.300 le aziende hanno occupato i 129mila metri quadri del quartiere fieristico riminese, sostenute da una domanda intensa e interessata, garantita anche da migliaia di stranieri, dei quali oltre 500 profilati sulla piattaforma online, arrivati a Rimini da 130 Paesi e accreditati ai business meeting programmati in fiera con le aziende.
Italian Exhibition Group misura una crescita del 24% della partecipazione degli operatori internazionali rispetto al 2018. Edizione eccezionale, addirittura sorprendente dicono tutti gli espositori, anche per le difficoltà in cui si trova il settore, soffocato da normative sempre più insostenibili.
Le manifestazioni sono state inaugurate dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa.
Visione internazionale
Si rafforza il profilo di internazionalità. In fiera si è svolto il Business Forum Italia-Egitto, è stata annunciata la prossima edizione del Cdepe Chengdu Environmental Protection Expo nel 2020 in Cina e con una delegazione di industrie è stata siglata un'’ulteriore collaborazione operativa per altri saloni.
Da sottolineare la scelta della Commissione Europea di individuare Ecomondo per presentare le proprie linee di finanziamento e i progetti più virtuosi ad esse connessi.
Numerose le delegazioni di operatori stranieri, in particolare da Tunisia, Spagna, Egitto, Ucraina e Russia, così come la presenza di partecipazioni collettive frutto di 34 accordi siglati con associazioni internazionali che prevalentemente sono giunte dai Paesi affacciati sul Mediterraneo, ma anche da Finlandia, Cile, Brasile, Romania e Polonia.
Agli Stati Generali della Green Economy sono state coinvolte 66 organizzazioni d’impresa.
A Key Energy, il cui punto di forza è la ricchissima offerta legata alle energie rinnovabili, il tema sarà la prossima definizione del Piano Nazionale Energia Clima.
I saloni internazionali di Italian Exhibition Group chiudono anche con un rilevante successo mediatico: 520 i giornalisti italiani ed esteri accreditati, oltre 1200 segnalazioni sui media negli ultimi otto giorni.
Inoltre Lorenzo Cagnoni, presidente di Italian Exhibition Group, ha incontrato Yi Bin, segretario generale di Caepi-China Association of Environmental Protection Industry, per esaminare una collaborazione ancor più stretta fra il player fieristico italiano e uno degli attori primari sul fronte della protezione ambientale cinese.
Uno sguardo sull’Egitto
Durante la prima giornata di Ecomondo si è svolto il Business Forum Italia-Egitto su acqua, energia, rifiuti e mobilità, organizzato dal Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo in partnership con l’Ambasciata d’Italia al Cairo e la Camera di Commercio Italiana in Egitto. A illustrare la situazione egiziana è stato Tamer Mostafa Ali, capo gabinetto del ministero egiziano dell’Ambiente.
Ali ha introdotto la situazione attuale sui rifiuti in Egitto attraverso alcuni significativi indicatori, tra cui 26 i milioni di rifiuti generati in un anno, 55% di efficienza nella raccolta e trasporto, 20% di efficienza di trattamento e riciclo e l’80% di smaltito in discarica. Il piano di sviluppo urgente dei prossimi due anni prevede di passare dal 55% all’80% nella crescita dell’efficienza di raccolta e trasporto, dal 20% al 60% nella crescita del tasso di riciclo, e di ridurre dal’80% al 20% il ricorso alla discarica, passando dallo 0% al 20% in termini di trattamento termico per la generazione di elettricità.
Tre i programmi del nuovo sistema per la gestione dei rifiuti: la chiusura di 57 discariche, e la conseguente costruzione di 92 transfer station, di cui 36 fisse e 56 mobile, l’installazione e la crescita dell’efficienza di 70 linee per gli impianti di trattamento.
A seguire, contratti per l’operazione di raccolta, trasporto e pulizia delle strade oltre all’apertura di discariche igieniche e, come terza ed ultima fase, lo sviluppo istituzionale del sistema di gestione rifiuti ad un livello di governatorato, lo sviluppo di risorse umane, la consapevolezza e partecipazione della comunità, oltre al sostegno alle industrie medie e piccole.
Gli Stati Generali della green economy
Secondo la relazione introduttiva del coordinatore Edo Ronchi, l’Italia sta registrando alcune criticità: le emissioni di gas serra non calano da 5 anni; i consumi di energia sono tornati a crescere, l’aumento delle rinnovabili si è quasi fermato negli ultimi 5 anni, l’ecoinnovazione non decolla, il parco auto italiano resta il più “denso” d’Europa (644 auto ogni 1.000 abitanti), le emissioni delle nuove auto aumentano dal 2018 e peggiora il tasso di circolarità.
Prestigiosa e di grande significato la presenza della Commissione Europea a Ecomondo, rappresentata da Easme, l’agenzia europea per le piccole e medie imprese. Attraverso una vasta gamma di attività, Easme mostra in che modo i fondi europei aiutano a dare forma ad un mondo più circolare.
I beneficiari mostrano le loro tecnologie e le loro soluzioni per un futuro più sostenibile inerenti ai quattro temi principali di quest’anno: mobilità sostenibile, sprechi alimentari, edifici sostenibili, plastica.
Record di numeri per l’ottava edizione degli Stati Generali della Green Economy: oltre 70 relatori italiani ed internazionali e circa 3.000 iscritti.
Anche quest’anno grande partecipazione alla discussione online: oltre 300 profili Twitter coinvolti attivamente nel produrre contenuti, quasi 1.500 tweet in due giorni, un bacino potenziale che ha raggiunto 1,8 milioni di utenti Twitter e 6,5 milioni di impression, visualizzazioni nella timeline di contenuti veicolati dall’hashtag #statigreen19, che è stato tra i trend topic nella mattinata del 5 novembre raggiungendo la quinta posizione tra le tendenze italiane.
«Sono molto soddisfatto – ha sottolineato Edo Ronchi, del Consiglio Nazionale della Green Economy – per la partecipazione agli Stati Generali e per l’ottima interlocuzione con il Governo. Il Green New Deal deve diventare ora una strategia di lungo termine, dovremo quindi aggiornare gli obiettivi climatici, decarbonizzare i trasporti, premere l’acceleratore sulla green economy».
I rifiuti costano all’industria 1,3 miliardi in più
L’aumento dei costi di smaltimento dei rifiuti per l’industria manifatturiera del Paese è stato di 1,3 miliardi di euro all’anno, pari a un incremento medio di oltre il 40% negli ultimi due anni. Questa la stima che emerge dallo studio «I rifiuti speciali e la competitività del sistema delle imprese», realizzato da Ref ricerche in collaborazione con la Fondazione Utilitatis, e presentato da Utilitalia (la Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche) nell’ambito di Ecomondo.
La sofferenza impiantistica, tradizionalmente riconosciuta per i rifiuti urbani, è una causa di crisi anche per il mercato di quelli speciali. Tra le cause che mettono in evidenza la fragilità del sistema di gestione, lo studio ne mette in evidenza alcune in particolare: il forte aumento della produzione di rifiuti speciali nel triennio 2016-2018; la chiusura del mercato cinese alle importazioni di rifiuti (plastica riciclabile, residui tessili e carta di qualità inferiore) nel gennaio del 2018; la sentenza del Consiglio di Stato del febbraio del 2018 che ha bloccato l’End of Waste, fermando l’intera filiera dell’economia circolare; lo stop ai fanghi di depurazione in agricoltura e anche l’incremento della raccolta differenziata, in particolare nel Mezzogiorno, che ha aumentato notevolmente la necessità di smaltimento degli scarti provenienti dal riciclo.
Servono impianti per i rifiuti organici
È necessario strutturare in tutto il Paese filiere che garantiscano la corretta chiusura del ciclo, nonché sciogliere alcuni nodi – dalla carenza impiantistica agli aspetti autorizzativi – che frenano il pieno sviluppo del settore. È quanto emerso dal convegno «La filiera della gestione dei rifiuti organici: confronto tra esperienze internazionali», organizzato da Utilitalia (la Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche) e dal Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo.
I rifiuti organici rappresentano la principale frazione merceologica dei rifiuti urbani e ad oggi costituiscono da soli più del 40% del totale dei rifiuti urbani raccolti in modo differenziato. La raccolta dell’organico è, tra le raccolte differenziate, quella che cresce più rapidamente, ma anche quella che presenta maggiori margini di crescita (potrebbe superare i 9 milioni di tonnellate). Sviluppare la filiera di intercettazione e valorizzazione diventa quindi fondamentale per rispettare le prescrizioni delle nuove direttive Ue sull’economia circolare per i rifiuti urbani: ridurre entro il 2035 il conferimento in discarica al di sotto del 10% e raggiungere il 65% di riciclaggio.
Solo considerando gli impianti che trattano anche rifiuti urbani, l’Italia è il terzo Paese in Europa per quantità di rifiuti organici trattati (6,5 milioni di tonnellate) dopo Germania e Regno Unito, e quinto per numero di impianti presenti sul territorio.
Il bilancio di sostenibilità del Conai
Il sistema rappresentato da Conai – Consorzio Nazionale e dai suoi sei consorzi di filiera ha generato nel corso del 2018 un beneficio diretto del valore di 995 milioni di euro. Di questi, 412 milioni rappresentano il valore economico della materia recuperata dal riciclo, 29 milioni quello dell’energia prodotta da recupero energetico e 554 milioni quello dell’indotto economico generato. Il valore economico della CO2 evitata è invece pari a 113 milioni di euro annui. I dati sono stati diffusi in occasione dell’evento «Riciclo e oltre: il ruolo del Conai nella transizione alla circular economy», durante il quale è stato presentato il Report di Sostenibilità Conai 2018. A raccontarlo, Valter Facciotto, direttore generale Conai, Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Raimondo Orsini, direttore della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, e Maurizio Fieschi, esperto in sostenibilità.
I numeri del risparmio di materiale primario continuano a crescere. 259.000 tonnellate di acciaio, pari a quello usato per 672 Frecciarossa. 16.000 tonnellate di alluminio, che corrispondono a 1,51 miliardi di lattine. 829.000 tonnellate di carta, ossia 332 milioni di risme di fogli A4. 925.000 tonnellate di legno, l’equivalente di 42 milioni di pallet. 436.000 tonnellate di plastica, pari a 20 miliardi di bottiglie di acqua di Pet da un litro e mezzo. E 1.564.000 tonnellate di vetro, il corrispettivo di 4 miliardi di bottiglie di vino da 0,75 litri. Un risparmio che porta con sé un beneficio impressionante: l’energia primaria risparmiata è di oltre 20,91 terawattora in un anno, l’equivalente dell’energia primaria necessaria a soddisfare i consumi medi di elettricità nelle case di oltre 5 milioni di famiglie italiane.
Il Po d’Amare: il 48% dei rifiuti sono imballaggi di plastica
Presentati i primi risultati del secondo step del progetto Il Po d’AMare, avviato nel 2018 grazie alla collaborazione tra Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Corepla e Castalia. Il progetto ha riguardato, dopo la prima sperimentazione a Pontelagoscuro (Ferrara), un ramo di Po urbano, a Torino.
Il Po d’AMare a Torino, ha visto coinvolta l’azienda Amiat del Gruppo Iren. In un mese sono stati raccolti 29 chilogrammi di rifiuti, di cui il 48% imballaggi in plastica.
«Si tratta di una iniziativa di sensibilizzazione», ha sottolineato il presidente di Amiat Gruppo Iren Christian Aimaro.
«Un nuovo step di un progetto – gli ha fatto eco il presidente di Corepla Antonello Ciotti – messo in campo sulla base di uno studio dell’Università di Lipsia che attesta come oltre l’85% dei rifiuti che finiscono in mare provengano dai fiumi. Volevamo capire da dove provengano e trovare soluzioni per avviarli al riciclo».
I premiati per lo sviluppo sostenibile
A Ecomondo sono stati consegnati i premi Sviluppo Sostenibile, promosso dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e Italian Exhibition Group.
La novità dell’edizione del 2019 è stata l’assegnazione del Premio non solo alle imprese, ma anche alle città italiane. Le tre categorie in gara sono state infatti Green City, in collaborazione con il Green City Network; per le Imprese il settore Economia Circolare, in collaborazione con il Circular Economy Network e le Energie rinnovabili.
Tutti sono stati premiati per il migliore risultato ambientale, i contenuti innovativi, la possibilità di diffusione e di buone performance anche economiche.
I tre vincitori sono la città di Milano, Mapei e Montagna 2000.
Al premio, che ha avuto il patrocinio del ministero dell’Ambiente, inoltre, è stata conferita la medaglia del presidente della repubblica.
Accanto alle tre aziende vincitrici, ci sono altre 27 aziende segnalate che hanno ricevuto una targa di riconoscimento.
La città di Milano è stata premiata per le sue innumerevoli iniziative in campo ambientale; Mapei per la produzione del Re-CON ZERO EVO, un additivo innovativo che consente di trasformare il calcestruzzo reso in un materiale granulare che può essere integralmente riutilizzato per la produzione di nuovo calcestruzzo, invece di smaltirlo come rifiuto; Montagna 2000 per la realizzazione della centrale idroelettrica sul tratto acquedottistico di Nola-Frasso, in provincia di Parma.
Fra le città premiate, anche Rimini, per il Progetto Parco del Mare, un’infrastruttura ambientale e funzionale di 15 Km di lungomare dedicata alla qualità della vita e che riorganizza il sistema di mobilità e dei percorsi pedonali davanti alle spiagge.
Nel dettaglio: il premio a Milano
Città di riferimento per le green city italiane, per un ampio ventaglio di iniziative: il Contatore ambientale, uno strumento di facile comprensione per conoscere i vantaggi di una buona raccolta differenziata e del riciclo; l’introduzione della low emission zone per la limitazione progressiva della circolazione dei veicoli inquinanti; il trasporto pubblico 100% elettrico al 2030 e lo sviluppo dei sistemi di sharing; il recupero del cibo ancora commestibile; la campagna “Plastic Free”; gli interventi per la rigenerazione degli spazi urbani e per la riduzione dell’impronta di carbonio e l’aumento della capacità di adattamento agli eventi legati al cambiamento climatico. È in corso di definizione poi il Piano per la qualità dell’aria e il clima.
Nel dettaglio: il premio a Mapei
Per la produzione del Re-CON ZERO EVO, un additivo innovativo che consente di trasformare il calcestruzzo reso (quota parte di calcestruzzo che viene reso in betoniera) in un materiale granulare che può essere integralmente riutilizzato per la produzione di nuovo calcestruzzo, invece di smaltirlo come rifiuto. Si stima che il calcestruzzo reso costituisca circa il 3% della produzione, pari a 900 milioni di tonnellate/anno su scala globale.
Re-CON ZERO EVO consente di trasformare il calcestruzzo reso in aggregati, e rappresenta un ottimo esempio di economia circolare, con importanti vantaggi ambientali in termini sia di materiali consumati sia di energia risparmiata e quindi anche in termini di emissioni di CO2.
Nel dettaglio: il premio a Montagna 2000
Per la realizzazione della centrale idroelettrica sul tratto acquedottistico di Nola-Frasso, in provincia di Parma. L’azienda, che gestisce il servizio idrico integrato a totale partecipazione pubblica nelle Valli del Taro e del Ceno, ha realizzato un impianto idroelettrico di potenza nominale di 99 chilowatt elettrici che recupera energia dal servizio idrico integrato: l’acqua utilizzata per la produzione elettrica scorre all’interno dei tubi dell’impianto acquedottistico, senza intaccare il processo di potabilizzazione dell’acqua e senza prelievi da altri corpi idrici.
In particolare, l’impianto impiega al posto di una condotta forzata una semplice condotta di adduzione già presente nell’impianto acquedottistico, oltre che i serbatoi già a servizio della rete con un impatto minimo sia dal punto di vista ambientale che paesaggistico. La centrale sfrutta un salto geodetico di 515 metri grazie alla morfologia naturale del territorio, per cui si tratta di un progetto ad alta replicabilità nei territori montuosi dove le condizioni naturali e geodetiche lo consentono.
Nel dettaglio: gli altri premi
Vincono il Premio per lo sviluppo sostenibile 2019 (in ordine alfabetico):
Green City in collaborazione con il Green City Network:
• Città di Chieti per SM@RTEATE che riunisce in un’unica strategia di sviluppo sostenibile piani e progetti urbani adottati dall’Amministrazione Comunale.
• Città di Cosenza per una strategia di qualità ambientale del territorio e la realizzazione della Ciclopolitana, il rafforzamento del sistema ecologico con il Parco Fluviale, il progetto di navigabilità del fiume e il Parco del Benessere.
• Città di Mantova per il progetto multidisciplinare e multilivello, Mantova Hub, di rigenerazione della periferia in tale contesto il comune ha redatto le Linee guida per l’Adattamento climatico;
• Città di Palermo per il “Piano della mobilità dolce” (Piano della rete degli itinerari ciclabili) la realizzazione di itinerari d’interconnessione dei percorsi ciclabili esistenti e la definizione di nuovi itinerari in ambito urbano e verso le borgate marinare.
• Città di Parma per i risultati ambientali raggiunti, in particolare sui tassi di raccolta differenziata e avvio al riciclo e la candidatura al Green Capital Award.
• Città di Pordenone per una nuova strategia di mobilità sostenibile integrata al Piano regolatore e per il programma triennale delle opere pubbliche di riconversione anche energetica del patrimonio comunale.
• Città di Prato per l’approvazione del Piano Operativo, che assume la forma di un vero e proprio new Green Deal, che proietta la città verso le tematiche del Landascape Urbanisme, della Forestazione Urbana e dell’Economia Circolare.
• Città di Rimini per il Progetto Parco del Mare, un’infrastruttura ambientale e funzionale di 15 Km di lungomare dedicata alla qualità della vita e che riorganizza il sistema di mobilità e dei percorsi pedonali davanti alle spiagge.
• Città di Sorradile Per le politiche di adattamento ai cambiamenti climatici innovative e l’approccio metodologico pragmatico e orientato verso la scelta di operare sul versante delle azioni green e no regret.
Economia Circolare in collaborazione con il Circular Economy Network:
• BONAVERI Srl Unipersonale per il progetto Bonaveri BNatural, la realizzazione del primo manichino biodegradabile.
• CALABRA MACERI per la realizzazione di un impianto, primo nel centro-sud, che massimizza l’utilizzo della frazione organica per produrre biometano.
• CATALYST Srl per la produzione “circolare” di mattoni e blocchi da costruzione evitando l’uso di fornaci.
• Ecocentro Sardegna Srl per la messa in opera di un’avanzata tecnologia di lavaggio che permette la perfetta separazione dei rifiuti provenienti dalla pulizia degli arenili dalla frazione sabbiosa.
• PRATI ARMATI Srl per la tecnologia verde che prevede la semina e/o idrosemina di piante erbacee in versanti, scarpate, sponde di fiumi.
• Progetto Fra’ Sole-Sisifo Srl per la riduzione complessiva dell’impatto ambientale del complesso monumentale di Assisi.
• S.I.P.A. SpA per l’impianto “XTREME RENEW che produce preforme per l’utilizzo alimentare in un unico processo in linea partendo da 100% scaglie di bottiglie Pet riciclate.
• Too Good To Go per l’ideazione e la realizzazione dell’app “To good to go” contro gli sprechi alimentari;
• SALERA MICHELA E ANNA & C per la produzione di Spirulina biologica certificata in un impianto eco-sostenibile con ciclo delle acque chiuso e produzione di energia elettrica da fotovoltaico.
Energie rinnovabili
• Antonio Perrone – WEDAP per la realizzazione di macchine per la prima trasformazione dei prodotti agricoli alimentate da mini-generatori, eolici o azionati dalla trazione animale in piccoli villaggi dei Pvs.
• Cogeme Nuove Energie Srl per l’implementazione di un distretto energetico urbano a Ospitaletto (BS) basato su una rete intelligente di teleriscaldamento “freddo”.
• Cryo Pur per lo sviluppo di una tecnologia che combina l’upgrading criogenico del biogas con la liquefazione del biometano e della CO2, per la produzione di bio-GNL
• E2i Energie Speciali Srl per l’applicazione del protocollo Envision a impianti eolici, con lo scopo di indirizzarne gli investimenti, la realizzazione e la gestione verso criteri di sostenibilità.
• GREEN GENIUS per l’implementazione di un modello di business che consente alle aziende di approvvigionarsi di energia rinnovabile da impianto fotovoltaico, senza dover investire nel suo acquisto ma sottoscrivendo un contratto di noleggio flessibile.
• Energia Positiva per lo sviluppo di una cooperativa energetica che supporta il ruolo del prosumer, l’utente sia produttore che consumatore di energie rinnovabili.
• Herambiente per l’impianto di biometano di Sant’Agata Bolognese (BO), risultato di un revamping completo di un sito di compostaggio esistente.
• Windcity per lo sviluppo di una turbina eolica di piccole dimensioni, brevettata V-Stream, che genera elettricità sfruttando le correnti vicine al suolo.
• Solis Spa per l’implementazione di modelli industriali in grado di ottimizzare i processi energivori in relazione all’autoproduzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici.
Nel dettaglio: il riconoscimento a E2i
E2i, Società di F2i, Edison e EDF nelle energie rinnovabili, è stata premiata dalla Fondazione Sviluppo Sostenibile come primo operatore eolico in Europa a dotarsi della certificazione di sostenibilità Envision.
E2i ha 40 impianti eolici in tutta italia per un totale di 710 megawatt.
“Misurare la reale sostenibilità dei nostri progetti è la strada giusta per assicurare al Paese quell’energia rinnovabile necessaria alla transizione energetica verso un modello di produzione e consumo a basse emissioni di CO2”, ha commentato l’amministratore delegato Mauro Miglio.
Nel dettaglio: il riconoscimento a Ecocentro Sardegna
La società Ecocentro Sardegna, realtà del gruppo Esposito con sede a Cagliari, è stata premiata a Rimini per il suo innovativo impianto per il trattamento dei rifiuti spiaggiati. Il sistema impiantistico brevettato consente il recupero di alghe e posidonia, dando vita a nuovi prodotti ecosostenibili. Restituisce inoltre sabbia pulita alle spiagge d’origine contrastando il fenomeno dell’erosione costiera.
È un’innovativa soluzione, brevettata a livello italiano ed europeo, capace di trattare questa specifica tipologia di rifiuto in grado di recuperare ogni singolo granello di sabbia da restituire alla spiaggia d’origine e di valorizzare la frazione organica presente rendendola idonea all’utilizzo in agricoltura o riutilizzabile in bioedilizia.
L’impianto, gestito da Ecocentro Sardegna, è in grado di trattare circa 100 tonnellate al giorno di rifiuti e di recuperarne oltre il 70% in materie prime differenziate di elevata qualità, certificate CE e conformi alle norme tecniche di settore dell’Unione Europea.
La validità del sistema è stata confermata nel modo più significativo con l’intervento effettuato ad Alghero, la cui principale spiaggia era oppressa dal problema della posidonia. Sono state rimosse dalla spiaggia circa 2500 tonnellate di posidonia, che hanno restituito alla spiaggia d’origine, dopo il trattamento nell’impianto di Ecocentro Sardegna, oltre 1200 tonnellate di sabbia pulita. L’amministrazione comunale di Alghero si è dichiarata “entusiasta” dell’operazione e della collaborazione con il Gruppo Esposito.
Nel dettaglio: il riconoscimento a Green Genius
A Green Genius il premio Sviluppo Sostenibile è stato attribuito per «l’implementazione di un modello di business che consente alle aziende di approvvigionarsi di energia rinnovabile da impianto fotovoltaico, senza dover investire nel suo acquisto ma sottoscrivendo un contratto di noleggio flessibile».
Il valore dei lubrificanti usati
In Italia il valore economico dell’olio usato è rilevante, grazie al recupero annuo di oltre 186mila tonnellate di questo rifiuto, il 99% delle quali sono avviate a riciclo tramite rigenerazione, con un conseguente risparmio di 85 milioni di euro di risparmio sulla bilancia energetica del Paese.
È stato siglato a Ecomondo il Protocollo d’intesa tra il Conou, il Consorzio nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli minerali Usati, e Utilitalia, la Federazione che riunisce le Aziende operanti nei servizi pubblici dell’Acqua, dell’Ambiente, dell’Energia Elettrica e del Gas. Le regole e le buone pratiche di gestione presso le aziende sono, infatti, fondamentali per garantire la qualità dell’olio usato e la possibilità di inviarlo a rigenerazione. L’intesa si colloca nel quadro del progetto del Conou CircOILeconomy, un roadshow mirato ad approfondire il dialogo con le imprese per migliorare il processo di gestione e raccolta dell’olio lubrificante usato. Con Utilitalia verrà definito un programma di incontri territoriali con le aziende aderenti alla Federazione che devono gestire e stoccare temporaneamente elevati quantitativi di oli usati, prodotti soprattutto dalle grandi flotte di mezzi (camion e vetture).
La Carta dell’Eolico Sostenibile
Anev ed Elettricità Futura insieme con Legambiente hanno presentato all’interno della manifestazione Key Energy la Carta del rinnovamento eolico sostenibile. Il manifesto intende promuovere il rinnovamento degli impianti eolici esistenti in modo da valorizzare una risorsa naturale, rinnovabile e disponibile come è il vento, preservando e incrementando i vantaggi per le comunità territoriali interessate.
In quest’ottica, considerata la maturità del parco eolico esistente (oltre 2.000 megawatt hanno superato i 10 anni di vita), il rinnovamento e l’integrale ricostruzione di questi impianti daranno ulteriore impulso allo sviluppo delle energie rinnovabili in vista dei target 2030 delineati dalla proposta di Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima.
I primi impianti eolici rappresentano infatti una risorsa dalla quale è possibile generare un significativo incremento di produzione di energia attraverso l’ammodernamento tecnologico, senza l’utilizzo di ulteriore territorio. Si tratta infatti di parchi eolici situati in zone ad alta ventosità, che dispongono di infrastrutture già esistenti, integrate nel territorio e conosciute dalle comunità locali.
«Il rinnovamento del parco eolico nazionale rappresenta un’opportunità sia per l’impiego di nuove tecnologie più efficienti in grado di valorizzare al meglio la risorsa vento, sia per aumentare la capacità di generazione riducendo significativamente gli impatti paesaggistici», ha commentato Simone Togni, presidente dell’Anev.
Call for ideas: il premio di Corepla sul riciclo della plastica
Sono tre i progetti che hanno partecipato alla seconda edizione della Call for Ideas di Corepla premiati a Ecomondo, con il comico Leonardo Manera quale presentatore d’eccezione.
Una chiamata, quella lanciata dal Consorzio della plastica, che intercetta le buone idee e i progetti innovativi volti a massimizzare le possibilità del riciclo degli imballaggi n plastica.
Oltre 100 i progetti che hanno partecipato all’edizione 2019, dai quali un apposito comitato tecnico-scientifico ha selezionato i tre progetti vincitori, premiati con un assegno da 10.000 euro.
Tigre, acronimo di Time – Gated Recycling of plastics, è il progetto sviluppato dal Dipartimento di Chimica “Giacomo Ciamician” dell’Università di Bologna, che grazie all’inserimento di nanoparticelle di silicio con un codice colore identificativo, punta ad ottenere una miglior sensibilità in fase di selezione degli imballaggi in plastica provenienti dalle raccolte differenziate e destinati al riciclo.
EcoAllene è il progetto sviluppato dalla squadra di Ecoplasteam che vede la creazione di un nuovo materiale in granulo - realizzato riciclando il film plastico e il film d’alluminio presenti negli imballaggi poliaccoppiati dopo il processo di recupero della cellulosa in cartiera - resistente, stabile, colorabile e nuovamente riciclabile senza che si debbano separare plastica e alluminio.
Infine Anaktite, progetto presentato da un team composto da due ingegneri civili, un designer industriale e un’economista aziendale, è un materiale composito costituito esclusivamente da polvere sia di vetro che di PET riciclato, 100% sostenibile e nuovamente riciclabile, in grado di replicare sia esteticamente che dal punto di vista tecnico le pietre naturali e i compositi di ultima generazione.
Climate-Kic/1 - L’acqua del futuro: smart, innovativa e sostenibile
Delle soluzioni, dei rischi, delle opportunità e delle tecnologie che riguardano il futuro della gestione e dell’uso delle risorse idriche si è parlato a Ecomondo nell’incontro dal titolo “Il futuro dell’acqua. Sviluppo, innovazione, tecnologia, sostenibilità. Un dialogo tra scienza, imprese e pubblica amministrazione”, organizzato da Climate KIC e Fondazione CMCC.
Da questa collaborazione nascono soluzioni e strumenti che consentono un approccio sostenibile e permettono di prendere le soluzioni migliori per affrontare situazioni che a volte possono essere molto critiche.
Una di queste ad esempio è Clime, la piattaforma realizzata dalla Fondazione CMCC che mette a disposizione dati molto complessi, frutto di ricerca scientifica internazionale di avanguardia, in modi accessibili anche a persone non esperte rendendo possibili analisi climatiche altamente personalizzate sulle esigenze degli utilizzatori, con visualizzazioni comprensibili ed efficaci.
A questo obiettivo, ad esempio, si rivolge GOWARE, piattaforma nata per definire le pratiche di gestione idrica più adatta in contesti diversi.
“L’acqua – ha sottolineato ancora Angelica Monaco, Direttore di Climate KIC Italia - è un tema importante nel cambiamento climatico: tema complesso, con molte sfaccettature, dalla sua gestione al tema della siccità a quello delle inondazioni, al problema dell’erosione delle coste ai processi produttivi. È, come si è detto, un tema trasversale. È una risorsa che deve essere gestita”.
Climate-Kic/2 - La comunità europea degli innovatori
C’era anche il ministero dell’economia bulgaro a Ecomondo, presente su invito di EIT Climate-KIC per un educational volto a capire come l’Emilia-Romagna e la Bulgaria possono collaborare sui temi del supporto all’innovazione e dell’efficienza energetica. «Di questa esperienza – dice Mariana Hamanova, direttrice di CleanTech Bulgaria e EIT Climate-KIC hub manager per lo Stato centro-europeo – ci interessa la possibilità di trovare nuove opportunità di cooperazione tra start up bulgare e realtà italiane già strutturate. Il focus, in particolare, è come sviluppare esperienze di economia circolare e di riutilizzo di rifiuti».
CleanTech Bulgaria è una community di grandi e piccole aziende, associazioni, esperti e pubbliche amministrazioni che si occupa di tecnologie pulite e sviluppo sostenibile. Sostiene l’innovazione, finanzia le startup e aiuta lo sviluppo di partenariati strategici nei settori dell’industria verde e delle imprese, dell’ambiente, della scienza e dell’istruzione.
Dice Arianna Cecchi, Innovation lead di EIT Climate-KIC in Italia: «Abbiamo cercato di portare la cellula fondamentale della nostra attività, che sono le comunità: le comunità di start up, la comunità internazionale, ma anche le comunità reali sul campo».
Tra i progetti, Geco–Comunità Energetica il Pilastro promuove una comunità energetica nel quartiere Pilastro-Roveri di Bologna, per gestire e ottimizzare produzione e consumo di energia elettrica, realizzato da Aess, Agenzia di Sviluppo Pilastro–Distretto Nord Est, Unibo ed Enea con il supporto di EIT Climate-KIC.
Un altro progetto è quello di Alfredo Notartomaso, di Agma Geopolimeri srl, start up che si occupa di innovazione dei materiali in ambito edilizio, in particolare con prodotti a base geopolimerica.
Altra esperienza di open innovation è quella di eCircular, un programma che segue le indicazioni della Strategia Europea sulla plastica.
Comieco premia i Comuni che raccolgono la carta
C’è chi ha formato gli operatori ecologici, incaricandoli di spiegare “porta a porta” a ciascun cittadino quali errori commette nel momento in cui prepara i sacchetti di differenziata di carta e cartone. C’è chi ha preferito puntare su vere e proprie assemblee pubbliche periodiche nei quartieri e chi invece ha coinvolto i ragazzi delle scuole, organizzando eventi “a premio” per chi consegna i cartoni delle pizze puliti e pronti per essere riciclati. Tutte buone pratiche che hanno permesso ai Comuni che le hanno adottate di migliorare sensibilmente la qualità della loro raccolta differenziata di carta e cartone e di aggiudicarsi così il premio «Carta per il riciclo, premio Qualità», assegnato da Comieco e patrocinato da Anci, Assocarta e Unirima.
Ecco i Comuni e i gestori del servizio di raccolta che Comieco ha premiato:
• AREA NORD: Comune di Darfo Boario Terme con Valle Camonica Servizi Srl;
• AREA CENTRO: Comune di Ladispoli con Massimi Aurelio e Figli Srl;
• AREA SUD: Comuni di Sorrento e Piano di Sorrento con Penisola Verde Spa.
«Nel 2018 a livello nazionale abbiamo raccolto e avviato a riciclo oltre 3,4 milioni di tonnellate di carta e cartone - sottolinea il direttore generale di Comieco, Carlo Montalbetti – il 4% in più dell’anno precedente. Tuttavia, se dal punto di vista della quantità possiamo ritenerci assolutamente soddisfatti e in linea con gli obiettivi europei, per quanto riguarda la qualità esistono margini di miglioramento importanti. Ancora oggi, nei sacchi di carta e cartone troviamo percentuali di impurità che in alcune aree del paese superano mediamente il 4% con casi limite in cui la percentuale di scarto è prossima al 10%».
Liquigas con Contarina e Ancitel Energia & Ambiente
Liquigas ha sviluppato con Contarina, società pubblica per la gestione dei rifiuti nei 49 Comuni in provincia di Treviso, la riconversione del 60% degli automezzi dell’azienda, attualmente per la maggior parte a gasolio, grazie alla realizzazione e approvvigionamento da parte di Liquigas di un impianto di stoccaggio ed erogazione di Gnl (Gas Naturale Liquefatto) e Gnc (Gas Naturale Compresso).
Il progetto, replicabile sul territorio nazionale, pone importanti basi per l’impiego futuro del biometano prodotto dal trattamento della frazione organica, consentendo a Contarina di utilizzare carburante sostenibile autoprodotto, in un’ottica di economia circolare.
In questo percorso, le amministrazioni locali necessitano di supporto nell’implementazione di soluzioni energetiche che siano sostenibili e accessibili, grazie anche a strumenti come il project financing che consente alle amministrazioni di poter realizzare investimenti sul territorio senza aggravio per le risorse pubbliche. Liquigas e Contarina in questo si sono avvalse del supporto di Ancitel Energia & Ambiente, società da anni impegnata nella realizzazione di progetti di efficienza energetica in favore dei Comuni italiani.
La biopiattaforma di Cap a Sesto San Giovanni
Dalla piattaforma di sperimentazione avanzata PerForm Water 2030 alla Biopiattaforma di Sesto San Giovanni,dal riutilizzo delle acque depurate in agricoltura alla riconversione dei fanghi di depurazione in energia, passando per gli interventi sulla buona governance delle water utilities sono alcune delle idee presentate a Ecomondo dal gruppo Cap.
Tra i protagonisti il gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano che fornisce ogni anno a 2,2 milioni di cittadini 200 milioni di metri cubi di acqua e che sul territorio dell’hinterland milanese ha sviluppato attività di ricerca e sperimentazione avanzate con la logica della simbiosi industriale e dell’economia circolare.
Come il progetto della Biopiattaforma di Sesto San Giovanni, filo conduttore della presenza di Gruppo Cap a Ecomondo 2019. Il progetto unirà termovalorizzatore e depuratore in un polo green e carbon neutral (zero emissioni di CO2), per trasformare i fanghi da depurazione in energia pulita e fertilizzanti, e la Forsu in biometano. Ora in fase di realizzazione, il progetto ha visto il coinvolgimento diretto della cittadinanza e delle istituzioni grazie a un processo partecipativo.
Le novità della Novamont
A Ecomondo la Novamont ha presentatyo i più recenti risultati della R&S e i nuovi film per sacchi frutta verdura, il film compostabile per packaging alimentare a 5 strati, già disponibili per il mercato.
I nuovi film in Mater-Bi per sacchi frutta e verdura hanno un contenuto di materia prima rinnovabile superiore al 50%, ottima resistenza meccanica, buona trasparenza e caratteristiche di compostabilità industriale e domestica, come richiesto dalle normative dei mercati italiano, francese e austriaco.
Il film compostabile per packaging alimentare a 5 strati rappresenta una novità assoluta per il settore del packaging alimentare compostabile, potendo coniugare compostabilità e proprietà barriera ai gas.
Infine, la gamma di soluzioni per il packaging alimentare con permeabilità a gas e vapore messe a punto da Novamont e Saes Group.
Mosaico Verde: 280mila alberi per foreste e parchi in Italia
In soli 18 mesi la campagna Mosaico Verde supera i 280.000 alberi da mettere a dimora grazie all’adesione delle aziende partner. I risultati sono stati diffusi ad Ecomondo, durante il convegno «Impronta ambientale e strategie di riduzione delle emissioni. Mosaico Verde come strumento per mitigare gli impatti delle aziende sul territorio», organizzato da AzzeroCO2.
Fra le società che hanno partecipato al progetto vi sono Ascotrade, Automar, Barilla, Consorzio di Tutela della DOC Prosecco, Coop Alleanza 3.0, E.ON Italia, Crédit Agricole Italia, Ikea , Mellin, Scatolificio Me-Cart, TEP Energy Solution.
Eco Energy e l’olio alimentare usato
Presentato a Ecomondo 2019 il nuovo sistema di raccolta «smart Olly» che permette alla fiorentina Eco.Energy una gestione e una tracciabilità dell’olio interamente digitale e informatizzata con un monitoraggio costante anche da remoto.
A fine 2019 Eco.Energy stima di arrivare a oltre 800 tonnellate di olio raccolto.
Il progetto è nato con l’obiettivo di raccogliere gli oli alimentari di origine vegetale provenienti da utenze domestiche e commerciali e di trasformare un rifiuto in risorsa. I nuovi bidoncini di raccolta dell’olio, grazie a un sistema tecnologico-informatico, saranno infatti in grado di monitorare costantemente i bidoncini, di pesare e identificare quelli pieni e quelli vuoti per conteggiarne il numero e comunicare all’operatore in ufficio il momento migliore per organizzare il servizio. La rilevazione in tempo reale delle attività di ogni singolo utente permette di tracciare costantemente l’olio conferito.
Il nuovo contenutore di raccolta è in procinto di essere istallato nella zona di Firenze grazie all’accordo con Alia.
Gli inceneritori
Impianti termovalorizzatori: l’Italia è nel passato o nel futuro? Questo l’interrogativo posto alla base della tavola rotonda che si è tenuta allo stand di Eco Eridania per fare il punto sui rifiuti industriali e sulla loro possibile valorizzazione. «Per segnare la distanza che c’è tra realtà e narrazione», sottolinea Giovanni Fava, del Gruppo Eco Eridania. In Italia abbiamo un deficit di impianti, il motivo conduttore, e così esportiamo ricchezza altrove. A differenza di quello che avviene in altri Paesi europei.
Risanamenti, disinquinamenti e bonifiche
Affollatissimo l’incontro sul tema delle bonifiche dei siti contaminati a vent’anni dalla entrata in vigore della prima normativa ambientale. A fare il punto su dove può arrivare la tecnologia è stato il professor Marco Petrangeli Papini, membro del Comitato Scientifico di Ecomondo, che ha mostrato come con «la tecnologia giusta i risultati ci sono» ma «non tutte le pubbliche amministrazioni sono attrezzate per conoscere le ultime novità in fatto di tecnologia». A fare problema, anche le diverse interpretazioni che si presentano a livello della giurisprudenza italiana.
L’acqua che non c’è
Gestione del ciclo idrico e salute: è stato questo il tema al centro dell’incontro della sezione Global Water Expo. Tra gli argomenti affrontati le soluzioni digitali per l’ottimizzazione dei servizi idrici urbani al centro del progetto europeo Digital Water City. «Le tecnologie digitali – spiega il professor Francesco Fatone, membro del Comitato Scientifico di Ecomondo – possono essere di grande utilità per l’efficienza nella gestione di servizi e risorse idriche, ma anche per pianificare adeguatamente gli investimenti e per contribuire a salvaguardare la salute dei cittadini attraverso sistemi intelligenti ed esperti di early warning».
Il progetto Digital Water City coinvolge cinque città europee: Parigi, Berlino, Copenhagen, Sofia e, per l’Italia, Milano.
Illuminazione sostenibile
Si è svolta la tavola rotonda «Il ruolo dell’illuminazione sostenibile tra criteri ambientali ed economia circolare», organizzata da Aidi (Associazione Italiana di Illuminazione), per offrire una panoramica degli aspetti chiave dei Cam (i criteri ambientali minimi dei servizi di illuminazione pubblica) e dell’economia circolare.
Sono intervenuti Gian Paolo Roscio (presidente Aidi), Laura Bellia (docente del Dipartimento di Ingegneria Industriale all’Università degli Studi di Napoli Federico II e responsabile tecnico-scientifico di Aidi), Dante Cariboni (vice presidente Aidi), Laura Blaso (responsabile progetto Pell di Enea), Paolo Di Lecce (coordinatore Focus Group Luce digitale Assil), Fabio Pagano (responsabile tecnico di Assil), Alessandro Grassia (architetto e progettista di illuminotecnica), Cosimo Birtolo (responsabile commerciale di City Green Light) e Giovanni Bianchi (responsabile ingegneria Citelum).
2,5 miliardi risparmiati con i pallet
“Un mondo senza pallet… è sostenibile?”. E’ il titolo dell’indagine, i cui risultati sono stati presentati a Ecomondo, in occasione del 1° Pallet Day, realizzata da EPAL Italia e dai ricercatori della LIUC Università Cattaneo.
Partendo da uno scenario surreale di un mondo in cui la logistica avviene senza pallet, l’indagine dimostra come, grazie all’utilizzo di questo supporto, ogni anno si risparmiano 2,5 miliardi di euro.
«Le cifre che emergono dalla ricerca dimostrano come il pallet ricopra un ruolo fondamentale nella logistica e, più in generale, nell’economia del nostro Paese», ha spiegato Davide Dellavalle, coordinatore del comitato tecnico EPAL Italia. Secondo la ricerca, inoltre, il pallet si dimostra un fedele alleato degli imprenditori perché scegliendo questo supporto l’incidenza dei fenomeni che causano danni alla merce è di 5 volte inferiore; un contributo importante che consente di salvare circa 500 milioni di euro.
Progettare imballaggi sostenibili
Plastic exit, global e-commerce, automatizzazione dei processi di approvvigionamento dei supermarket, sono solo i più evidenti driver di innovazione che stanno rivoluzionando il mondo del packaging. In questa rivoluzione il design delle confezioni, dei contenitori, dei processi logistici, le nuove materie prime e il risparmio energetico, svolgono ruoli integrati importanti, in particolare per un territorio come quello della Regione Emilia Romagna - la Packaging Valley Europea- uno dei territori più coinvolti nel settore a livello internazionale.
Il convegno organizzato dall’Advanced Design Unit del Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna ha mappato le pratiche attuali e i possibili “futuri” di diverse realtà, in risposta alle linee guida legislative e ai cambiamenti dell’ecosistema in atto a livello globale.
«Stiamo assistendo ad una rivoluzione – spiega Flaviano Celaschi dell’Università di Bologna – con le industrie che producono macchine per il packaging che si dotano di uffici interni dedicati allo studio delle confezioni, per eliminare inutili sprechi che arrivano spesso dalla creatività esterna, alla ricerca solo dell’impatto estetico. Serve invece grande attenzione a ciò che si diffonde, per eliminare rifiuto dal processo di produzione. Semplificare è la parola d’ordine. Altro tema è un futuro che tende a creare piccole centrali di confezionamento a contatto coi consumatori. Serve eliminare ad esempio l’acqua e per questo avremo macchine per il funzionamento piccole, resettabili e utili a diverse funzioni».
Rifiuti elettrici ed elettronici: 421mila tonnellate
Il 75% dei rifiuti elettrici ed elettronici proviene dal domestico e un quarto dal professionale. Sono oltre 421mila le tonnellate trattate ogni anno.
Lo studio presentato da Assoraee (Associazione Recupero Rifiuti Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche di Fise Unicircular ), ha voluto anche indagare il tema della cannibalizzazione di questi rifiuti, con le conseguenze ambientali che ciò comporta.
La cannibalizzazione è la sottrazione di intere apparecchiature o delle loro parti con maggior valore economico, un fenomeno che in alcuni casi inibisce lo stesso riciclo del rifiuto e che rischia di compromettere il raggiungimento degli obiettivi fissati dalle normative nazionali e comunitarie per quanto riguarda la gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. Le componenti sottratte vanno solitamente ad alimentare un circuito parallelo e illegale di rivendita sul mercato.
Quasi 20.000 tonnellate di questi rifiuti, solitamente le parti più preziose, spariscono spesso dai centri di raccolta e vengono illegalmente rivendute sul mercato, per una perdita complessiva di 14 mln di euro. Pesanti anche le ricadute ambientali causate dal fenomeno, tra cui il rilascio in atmosfera di sostanze ozono-lesive a seguito della rimozione non corretta del motore di frigoriferi e congelatori.
A livello europeo, secondo i dati dell’associazione Eera (che rappresenta i 30 maggiori riciclatori europei), il totale delle perdite generale dalla cannibalizzazione ammonta a circa 170 milioni di euro all’anno. In Italia secondo lo studio dell’Associazione si superano i 14 milioni di euro, con oltre 19.000 tonnellate di componenti sottratti.
Ambiente, turismo e investimenti verdi
È arrivato il momento di affermare una filiera della sostenibilità anche nel settore del turismo. Oltre alle scelte green delle strutture alberghiere occorre mettere a sistema i servizi connessi all’ospitalità al fine di parlare di sostenibilità ambientale a 360°. Ne ha parlato il presidente di Assosistema Confindustria Marco Marchetti al convegno «Reuse, wash green, no waste». L’hotel – ha detto Marchetti - rappresenta la punta dell’iceberg dell’accoglienza. È necessario un new deal territoriale, con le amministrazioni chiamate a ragionare in termini di filiera, prevedendo anche dei piani di incentivi per chi investe in sostenibilità ambientale.
Difficile finanziare le imprese verdi
L’economia circolare, incentrato sul disaccoppiamento della crescita dal consumo di risorse, richiede una visione a lungo termine che potrebbe comportare ingenti investimenti. Se n’è parlato alla conferenza «Circular economy: the 21st-century economic paradigm to redefine growth and development». Per alcune aziende, l’accesso alle risorse finanziarie risulta difficile. Citando Ellen MacArthur, fondatore e presidente dei fiduciari della Fondazione, sostenere le imprese nuove ed in evoluzione per adottare modelli di economia circolare è la chiave per accelerare la transizione verso un’economia rigenerativa e riparativa.
Il ripensamento di strumenti, processi e modelli finanziari è un passaggio cruciale per un istituto finanziario che mira a favorire la riprogettazione dell’ecosistema industriale e cogliere l’opportunità di riconnettersi all’economia reale fornita dal paradigma dell’economia circolare.
«È importantissimo rilevare la convergenza della Commissione Europea – dice Giuseppe Padula dell’Università di San Marino – sulla necessità di valutare l’impatto delle tecnologie digitali sull’economia circolare e la conseguente riduzione dei rifiuti».
«Vogliamo dimostrare concretamente – ha detto Massimiano Tellini, Global Head - Circular Economy, Intesa Sanpaolo Innovation Center – il supporto al sistema delle imprese impegnate nella transizione che è prima culturale e poi di business. Intesa San Paolo ha stanziato un plafond di 5 miliardi di euro, disponibili già da inizio 2019 alle migliori condizioni di mercato, destinati a quelle aziende alle prese con nuovi modelli di sviluppo slegati da risorse esauribili. È un dialogo virtuoso e il contributo portato a Ecomondo da interlocutori internazionali di assoluto livello ci consente uno sguardo di apertura e stimolo verso questa attività».
Il suolo diventa arido
Il suolo è una risorsa non rinnovabile: lo ha nuovamente accentuato il Final Report dell’High Level Panel of the European Decarbonisation Pathways Initiative, pubblicato dalla Commissione Europea a fine 2018.
Si parte dalla considerazione che il 33% dei suoli è oggi degradato e affetto
da salinizzazione, compattazione, inquinamento chimico da acidificazione e esaurimento dei nutrienti. Nei prossimi trent’anni si stima che almeno 4 miliardi di persone vivranno in zone aride. Per invertire questo trend la bioeconomia può giocare un ruolo chiave nella tutela dei suoli, nella decarbonizzazione dell’economia e per dare vita a nuove opportunità di reddito e ad una società simbiotica, assicurando un uso efficiente delle risorse. Il tema è stato al centro dell’incontro «La rigenerazione del suolo: bioeconomia per l’incremento della sostanza organica e per ridurre le emissioni di CO2». «Affermiamo la bioeconomia dei valori e non dei numeri – ha detto Catia Bastioli, CEO Novamont – consapevoli che in assenza di una direttiva a tutela dei suoli non esiste, al contrario di quanto accade per aria e acqua».
Oli e grassi alimali e vegetali
Incrementare la raccolta domestica, investire nella ricerca e garantire la trasparenza nelle informazioni di settore: sono gli obiettivi per il 2020 annunciati da RenOils, consorzio nazionale di raccolta e recupero oli e grassi vegetali e animali usati, nel convegno «Il contributo di RenOils: efficienza, innovazione e tracciamento dei flussi».
Prospettive future ma anche presentazione dei progetti avviati dal consorzio nell’ultimo anno: i dati emersi sono incoraggianti e testimoniano il valore dell’attività del consorzio RenOils nella gestione del sistema del riciclo degli oli e grassi vegetali e animali in Italia.
Dall’avvio nell’aprile 2018 del progetto R_O_S (il primo sistema di monitoraggio del recupero degli oli e grassi vegetali e animali esausti) realizzato in collaborazione con In-Time, spin-off dell’Università Tor Vergata di Roma, i risultati parlano chiaro: incremento dei recuperatori (da 16 a 20) e dei depositi (da 17 a 24) con oltre 43mila tonnellate di oli e grassi vegetali e animali esausti raccolti con un aumento pari al 200%. Solo tra aprile 2018 a luglio 2019 la quantità di oli esausti avviati a recupero è stata di ben 39.961 tonnellate. I risultati migliori si hanno nel Nord Italia, dove sono stati recuperate oltre 21.427 tonnellate degli oli e grassi vegetali e animali esausti, seguito dal Sud con 13.200 tonnellate e dal Centro con 5.281 tonnellate.
«Per il 2020 il consorzio si impegnerà a sviluppare azioni volte ad incrementare la raccolta domestica, il primo passo è stato il progetto pilota con la Regione Lazio recentemente ufficializzato a Roma per attivare il servizio di raccolta di oli esausti domestici nei territori dei piccoli Comuni del Lazio, che se positivo, ci auguriamo possa essere esteso su tutto il territorio nazionale», ha detto Ennio Fano, presidente del consorzio RenOils.
A Senini il premio Osasis Ambiente per la bioedilizia
Senini Srl di Montichiari (Brescia), che produce pavimenti autobloccanti, cordoli, blocchi per murature, durante Ecomondo ha ricevuto il Premio Oasis Ambiente - Green Innovation Award 2019, nella categoria Bioedilizia, con la seguente motivazione: «Per la strategia dell’azienda da molti anni impegnata nella produzione di materiali innovativi, eco-sostenibili e a basso impatto ambientale. Per la tecnologia Tecnocanapa, una gamma di materiali da costruzione che soddisfa l’elemento fondamentale della nuova strategia di sviluppo sostenibile: minimizzare il consumo energetico durante la fase di produzione del materiale edilizio, nella fase di costruzione e durante l’intero ciclo di vita dell’edificio».
Il Premio Oasis Ambiente viene assegnato dalla rivista Oasis, nella persona del suo direttore editoriale Alessandro Cecchi Paone, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e il Gruppo 24 Ore in qualità di media partner.
Le fake news, le bufale e l’informazione ambientale
Secondo i dati IPSOS, il 36% degli italiani dichiara di conoscere bene il fattore della sostenibilità: un dato in crescita continua. Ad affermarlo è il presidente dell’ente, Nando Pagnoncelli, a Ecomondo durante il convegno intitolato «Comunicare il valore della sostenibilità ambientale, sociale ed economica all’epoca delle fake news», organizzato da ASviS, Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile.
La battaglia della Legambiente contro le reti da pesca abbandonate
«Approvare al più presto anche in Senato il disegno di legge Salvamare, promuovere ricerca scientifica, riciclo e produzione di materiali meno impattanti e consentire al mondo della pesca e dell’acquacoltura di essere protagonisti nella lotta al marine litter». Questo l’appello lanciato da Legambiente dal palcoscenico della Fiera di Rimini, nel corso dell’ormai consueto convegno dedicato al tema marine litter e blue economy, impatti e soluzioni dal mondo della pesca e dell’acquacoltura organizzato in collaborazione con il Comitato tecnico scientifico di Ecomondo con Associazione Mediterranea Acquacoltori, Bluemed, Corepla, Enea, IPPR e Clean Sea Life.
Sulle spiagge europee finiscono ogni anno oltre 11mila tonnellate di rifiuti provenienti da pesca e acquacoltura, segnala Legambiente.
In Italia negli ultimi sei anni sono state censite dall’indagine Beach Litter di Legambiente oltre 10mila reti per la coltivazione di mitili spiaggiate, una media di 31 pezzi ogni 100 metri di arenile, con punte di presenza in alcune spiagge di oltre il 70% dei rifiuti complessivi.
Le campagne di Legambiente condotte in questi anni hanno consentito di mappare le spiagge più colpite, che risultano essere quelle sul versante Adriatico: il dato più alto è stato registrato sulla spiaggia di Isola Varano, nel comune di Ischitella (Foggia), in cui le retine erano il 73% di tutti i rifiuti registrati (nel 2017); a Pesaro (nel 2019), sulla spiaggia di Sottomonte Ardizio e a Taranto, sulla spiaggia presso il Parco Cimino, nel 2018 le retine rappresentavano il 50% dei rifiuti monitorati. Un’altra spiaggia particolarmente colpita tra quelle monitorate dai volontari di Legambiente è quella di Canovella de’ Zoppoli, a Duino Aurisina (Trieste), sulla quale nelle edizioni della campagna dal 2016 al 2019 sono state rilevate calze da mitilicoltura per oltre un terzo dei rifiuti registrati ogni anno di monitoraggio.
Auto fuori uso da smantellare
Novità e prospettive dello smantellamento delle vetture fuori uso erano al centro del convegno organizzato da Comitato tecnico-scientifico Ecomondo e Fise Unicircular. Il settore sta subendo importanti cambiamenti sui dovuti al progresso tecnologico e ancora in attesa di una modifica della normativa di riferimento.
Tra le novità, l’introduzione del nuovo Documento Unico di circolazione, in procinto di entrare in vigore. Un nuovo sistema digitalizzato che comporta che anche la demolizione e la radiazione del veicolo dovranno essere fatte in formato digitalizzato. Giorgio Brandi, Direttore del Servizio Gestione P.R.A ha spiegato come cambieranno le procedure per la radiazione digitale.
Premio Comieco ai giornalisti
Riciclare le schede elettorali e gli imballaggi di cartone utilizzati per gli acquisti online ormai sempre più diffusi. Chi ha accesso un riflettore su questi due aspetti poco conosciuti della raccolta differenziata della carta sono stati Giulietta Lauletta e Domenico Zaccaria. La prima firmando un servizio televisivo andato in onda al Telegiornale di La7, il secondo scrivendo il pezzo apparso sulla rivista Acqua e Sapone dal titolo «Carta, nuovi rifiuti dall’E-commerce».
Proprio per aver saputo indagare e raccontare in maniera originale e puntuale un tema centrale quale è quello della raccolta dei rifiuti e dell’economia circolare, gli autori di questi servizi si sono aggiudicati il premio giornalistico Comieco 2019.
Si tratta della prima edizione di questo premio, ideato e bandito nei mesi scorsi dal Consorzio nazionale per il Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica, Comieco, e patrocinato dall’Ordine dei Giornalisti Nazionale e dall’Ordine dei Giornalisti della Regione Lombardia.
Mobilità sostenibile targata Peugeot
Mobilità sostenibile e innovazione tecnologica. Sono queste le linee guida della transizione energetica di Groupe Psa presentate a Ecomondo, nel corso degli Stati Generali della Green Economy nella sessione dedicata alla mobilità. L’obiettivo al 2025 è una versione elettrificata per tutti i modelli della gamma vetture e veicoli commerciali.
Tecnologie per l’ambiente: alcuni esempi
Tecno ha presentato a Ecomondo KontrolON, un sistema di monitoraggio dei consumi e della produzione che sceglie l’ambiente e favorisce il risparmio energetico e la sostenibilità produttiva, un sistema che digitalizza tutti i dati relativi ai consumi energetici e alla produzione aziendale, consegna agli imprenditori notizie fondamentali per l’analisi dei processi produttivi, finora reperite manualmente e in modo dispersivo.
Il consorzio di raccolta e riciclo degli pneumatici Ecotyre ha rinnovato il sito web cui si aggiunge la sezione PfuZero in cui sarà possibile denunciare i depositi abbandonati di gomme usate.
Xnext è stata invitata dalla Commissione Europea a far conoscere il suo progetto XSpectra durante una sessione informativa sugli sprechi alimentari. Il progetto del valore di 3.3 milioni di euro si inquadra nell’ambito del programma Horizon 2020. La tecnologia analizza un prodotto in tempo reale mentre scorre sulla linea di produzione e ne decreta la conformità o meno agli standard di qualità richiesti. In particolare, nel settore food è capace di identificare nei cibi corpi estranei a oggi non altrimenti rilevabili e di valutare il livello di maturazione e la durata di conservazione dei prodotti alimentari.
Responsabilità sociale delle imprese e innovazione tecnologica. È questo il binomio che orienta le strategie aziendali impegnate in campo ambientale, economico e sociale. Con questo intento nasce Rio, una piattaforma dedicata alla sostenibilità e all’educazione ambientale, sviluppata da Ditto Sustainability e Ancitel Energia e Ambiente che, servendosi di una tecnologia brevettata, permette alle aziende di formare i dipendenti, sensibilizzare i clienti e migliorare le performance interne.
È quasi pronto il varo di Trireme, la start-up innovativa che nascerà dalla collaborazione tra Sersys Ambiente, tra le aziende leader in Italia nel settore dei servizi ambientali, e il Dipartimento di Chimica della Università di Roma Sapienza, con il supporto di due ricercatrici esperte nel settore del biomonitoraggio ambientale. Il nome della società, che ricorda le efficienti imbarcazioni inventate dai greci e poi usate dai romani, è l’acronimo di Technologies for Reliable and Innovative REMEdiation. Utilizza pozzi a ricircolazione per creare un circuito in cui l’acqua trattata viene immessa nel terreno, assorbe gli inquinanti e poi viene estratta per subire una decontaminazione prima di rientrare nel circolo. Il trattamento utilizza un polimero biodegradabile, il PHB (poli-beta-idrossibutirrato) che aumenta l’efficacia delle altre sostanze utilizzate.
Rete Onu: «L’Italia ricupera 500mila tonnellate l’anno»
Nel nostro Paese, il settore del riutilizzo garantisce il recupero di circa 500.000 tonnellate l’anno di beni durevoli e impiega tra le 80.000 alle 100.000 persone. Numeri notevoli, ma migliorabili: in presenza di un quadro normativo ben definito su End of Waste dei rifiuti urbani e Responsabilita’ Estesa del Produttore, le filiere di preparazione per il riutilizzo a regime potrebbero reimmettere in circolazione potrebbero essere ancora distratte dalla discarica altre 600.000 tonnellate, con un impatto positivo, sia in termini ambientali che occupazionali. «Uno scenario positivo che» secondo il presidente di Rete Onu Alessandro Stillo «ancora non si realizza a causa di una stagnazione nella produzione normativa che si protrae ormai da quasi dieci anni». Rete Onu è un’associazione di operatori del riutilizzo.
I temi caldi sono numerosi: i negozi dell’usato, diffusi capillarmente in tutta Italia, pagano tariffe rifiuti elevatissime che non tengono in alcun conto i risultati ecologici di queste attività e la loro scarsissima produzione di scarti; a differenza delle attività che vendono articoli nuovi non vengono prodotti rifiuti d’imballaggio. Gli sgomberatori di locali, che spesso sono anche operatori del riutilizzo, non sanno dove conferire il residuo della loro attività a prezzi sostenibili. Un altro tema caldo è l’uso di aste al massimo rialzo nelle gare per l’affidamento dei servizi di raccolta di abiti usati: un metodo che in presenza di fluttuazioni di mercato rischia di mettere in ginocchio gli operatori onesti favorendo invece illeciti ambientali e filiere opache utilizzate da operatori disposti a ricorrere a qualsiasi mezzo pur di abbattere i costi.
In Lombardia la Borsa degli Inerti
È stato presentato a Ecomondo nell’ambito del convegno «Lo sviluppo degli aggregati riciclati», il nuovo applicativo web Market Inerti sviluppato da Arpa Lombardia e progettato con la collaborazione di Ance Lombardia, Anpar e Anepla.
Matteo Lombardi, del settore attività produttive e controlli dell’Arpa Lombardia, ha illustrato le potenzialità della piattaforma, nata in seguito a un accordo fra Ance Lombardia e Regione Lombardia, che mira a favorire, in un’ottica di economia circolare, il mercato degli aggregati riciclati provenienti da costruzione e demolizione. Grazie a questa vetrina, infatti, si creerà un canale libero e gratuito che coinvolgerà un settore con un potenziale bacino di 55 tonnellate di rifiuti, in tutta Italia.
Market inerti funzionerà appoggiandosi all’applicativo O.R.SO. (Osservatorio Rifiuti Sovraregionale), utilizzato da quasi 20 anni in Lombardia e Veneto per la raccolta dei dati sulla produzione e gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti gestiti negli impianti di trattamento.
Rivending, nuova vita a bicchierini e palette del caffè
Il mondo dei distributori automatici diventa protagonista dell’economia circolare grazie al progetto RiVending, un ciclo virtuoso di recupero e riciclo di bicchieri e palette in plastica voluto da Confida (associazione italiana distribuzione automatica), Corepla (consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi di plastica) e Unionplast (Federazione Gomma Plastica).
Il progetto pilota, nato con l’idea di rendere ancor più sostenibile il riciclo dei bicchierini di plastica utilizzati dai distributori automatici, sarà allargato. I consumatori dei distributori automatici, dopo aver gustato il caffè, sono invitati a buttare bicchierino e paletta in un apposito contenitore che permette di isolare il materiale plastico di cui sono fatti, dagli altri imballaggi in plastica e di semplificare così il processo di selezione del materiale recuperando una plastica omogenea di altissima qualità con cui si possono creare tanti nuovi prodotti.
Rilegno e la nuova cassetta per la frutta biologica
L’economia circolare passa anche dai materiali che utilizziamo. Come possiamo usare il legno per realizzare nuove soluzioni progettuali per contenere e trasportare il biologico?
Questa l’idea alla base del contest che Rilegno, il consorzio ambientale per il recupero e il riciclo degli imballaggi in legno, ha lanciato in occasione di Ecomondo. La sfida è reinventare la cassetta di legno per ideare un nuovo contenitore per i prodotti biologici, ripensando il rapporto tra oggetto fisico, beni di consumo in esso contenuti, relazione con la filiera commerciale (dalla logistica al punto vendita) e rapporto con il consumatore.
Sarà possibile candidare i progetti fino al 2 marzo 2020 attraverso il sito www.contest.rilegno.org.
L’Ecofuturo dell’Enea
L’Enea è fra i vincitori del premio «I geni di Ecomondo 2019» nell’ambito di Ecofuturo. Le cinque eco-innovazioni Enea premiate sono:
• il robot Nao che “suggerisce” l’uso efficiente dell’energia nelle case;
• la bioplastica da scarti dell’industria casearia;
• il toner per stampanti 3D ottenuto dalla plastica dei rifiuti elettrici ed elettronici;
• il lampione intelligente;
• un sistema di compostaggio hi-tech.
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