Edil San Felice debole al debutto, punta ad acquisizioni entro l'anno
L'a.d.Lorenzo Di Palma: obiettivo fatturato a 50 milioni nel 2024
di Enrico Miele
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Edil San Felice (Esf) rallenta il passo a Piazza Affari dopo il debutto al rialzo. Si tratta della 24esima ammissione del 2023 sull’Euronext Growth Milan (che ad oggi conta circa duecento società quotate). L’azienda, con la terza generazione alla guida, si occupa di costruzione e manutenzione di reti stradali e opere di edilizia civile ed industriale, ed è specializzata anche in bonifiche ambientali.
Ora il salto nel mondo della Borsa. In fase di collocamento Esf ha raccolto 10,75 milioni, escludendo il potenziale esercizio dell’opzione di over-allotment (in caso di integrale esercizio, l’importo complessivo raccolto sarà di 11,75 milioni). Il flottante al momento dell’ammissione è del 22,07% e la capitalizzazione di mercato all’Ipo di 48,7 milioni.
«I proventi della quotazione – ha spiegato l’amministratore delegato, Lorenzo Di Palma, a margine della cerimonia della campanella a Palazzo Mezzanotte – saranno utilizzati per l’acquisizione già entro quest’anno di una società che opera nel campo ferroviario». Da qui, «la proiezione del fatturato per il 2024 che si attesterà intorno ai 50 milioni di euro».
Il mercato italiano, aggiunge il ceo, nei prossimi anni sul fronte delle infrastrutture è destinato a crescere: «Anas allo stato ha ancora 3.500 opere da ispezionare, ci saranno almeno dieci anni di lavori, ma secondo me saranno almeno vent’anni. Il problema non sarà il lavoro ma reperire manodopera specializzata per affrontare le nuove sfide». Tanto che Edil San Felice entro fine anno raggiungerà quota «300 dipendenti».
Sul fronte degli investitori che hanno fatto il loro ingresso nel capitale, a parte Invitalia che è “anchor investor”, è entrato «un fondo francese che ha investito circa tre milioni di euro nella nostra azienda, ci ha dato una grande fiducia». Tra le commesse di Esf, «lavoriamo molto con Autostrade, che è il nostro primo cliente, poi con Anas, Aeroporti di Roma e gli scali di Napoli e Salerno». Quanto al futuro, si guarda anche all’estero («tramite una società stiamo valutando di entrare nel mercato polacco delle infrastrutture») ma il focus resta sul nostro Paese: «In Italia – conclude – c’è grande spazio di crescita, basti pensare alle due opere di Autostrade per l’Italia, la Gronda di Genova e il Passante di Bologna, che da sole valgono 16 miliardi di euro».
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