Edilizia, da costruzione di edifici green e riqualificazioni in Italia 250mila posti di lavoro
Secondo uno studio di Schneider Electric e Boston University, tra Europa e Stati Uniti sono più di due milioni i lavoratori che serviranno di qui al 2050
di Cristina Casadei
3' di lettura
La costruzione di nuovi edifici che adottano tecnologie con energia pulita e la riqualificazione di quelli esistenti creeranno nuovi posti di lavoro? A questa domanda risponde uno studio di Schneider Electric, società che si occupa di trasformazione digitale della gestione dell’energia e dell’automazione, in collaborazione con Boston University, secondo cui tra Stati Uniti ed Europa i posti che si creeranno sono oltre 2 milioni. Di questi, un decimo, 252mila sono in Italia. Lo stimolo all’occupazione è uno dei più interessanti benefit associati alla decarbonizzazione che potrebbe riuscire ad alleggerire le preoccupazioni socio-economiche e favorire le policy sul clima.
L’approccio dello studio
Lo studio stima ad un livello molto dettagliato la capacità di creare posti di lavoro degli edifici del futuro a basse emissioni del Nord America, dell’Europa e dell’Asia, siano essi strutture residenziali, ospedali, hotel, uffici, spazi commerciali, edifici che ospitano attività educative. I dati raccolti riguardano in particolare l’adozione di impianti fotovoltaici sui tetti, l’installazione di pompe di calore e di batterie per l’accumulo energetico pensate per conservare l’energia rinnovabile auto prodotta che può essere rivenduta sul mercato, in ottica “prosumer”.
L’arco temporale
La valutazione delle tecnologie a basse emissioni, è stata fatta in un’ottica di lungo periodo, di qui al 2050. Un lasso di tempo che risulta essere ragionevole anche per arrivare alla riqualificazione in tal senso del 100% degli edifici che ne abbiano bisogno. «È sempre più chiaro che grazie alle moderne tecnologie è fattibile a partire da oggi una transizione rapida verso il net-zero nel settore degli edifici», spiega Vincent Petit, Senior Vice President of Climate and Energy Transition Research di Schneider Electric, che guida anche il Sustainability Research Institute. «Ciò di cui spesso non ci rendiamo conto è che questa trasmissione porta con sé benefici socioeconomici significativi. Questa ricerca dimostra ulteriormente questo fatto»
Il confronto internazionale
Ad essere coinvolta nel piano di costruzione di nuovi edifici e nella riqualificazione non sarà solo l’Italia. Tutta l’Europa sembra infatti un’area dove c’è grande spazio di crescita in vari paesi: ad esempio in Francia si calcolano 295.000 posti di lavoro, in Germania 257.000, nel Regno Unito 347.000, in Spagna 212.000 e in Olanda 66.000. Negli Stati Uniti il potenziale è ancora più elevato e i nuovi posti di lavoro saranno 642.900, distribuiti tra le varie aree geografiche del paese.
Le tecnologie
Il più elevato potenziale di creazione di posti di lavoro arriva dall’adozione di pompe di calore in grandi edifici e di soluzioni di storage energetico in regioni e tipologie di edifici dove si ha un surplus di produzione di energia solare. La fetta più ampia di posti di lavoro legati a pompe di calore, fotovoltaico e batterie derivano dalle attività di costruzione dei prodotti e dall’installazione delle soluzioni negli edifici.
Il calcolo
Il potenziale di creazione di lavoro dipende dal tipo di edificio e dall’area geografica in cui l’edificio si trova. In media, negli edifici residenziali si ha un’aggiunta media pari a 0,05 posti di lavoro per edificio. Negli edifici ad uso terziario, si va da 0,3 a 4,7 posti di lavoro per ogni edificio. È così che il potenziale di creazione di posti di lavoro complessivo arriva a quasi due milioni. «Il lavoro è spesso un argomento polarizzante quando si parla di transizione a un’economia net-zero, perché c’è incertezza sulle opportunità legate all’energia pulita», dice Benjamin Sovacool, Director, Boston University Institute for Global Sustainability and Professor, Earth & Environment, College of Arts & Sciences. «Questo studio offre informazioni più dettagliate per capire il potenziale di creazione di posti di lavoro legato alla riduzione delle emissioni degli edifici».
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