Edilizia superlusso a Londra (e non solo) firmata da un conte italiano
Un prestigiso sviluppo a Bayswater è tra le ultime realizzazioni della Banda Property di Edoardo Mapelli Mozzi, che si racconta al Sole 24 Ore. La sua società ha realizzato a Londra 40 progetti per un valore di quasi 700 milioni di euro
di Nicol Degli Innocenti
3' di lettura
Dietro uno dei nomi di maggiore successo dell’edilizia superlusso inglese c’è un conte italiano. Edoardo Mapelli Mozzi nel 2007 ha fondato Banda Property e nel giro di dodici anni ha trasformato una piccola impresa in un gruppo multi-disciplinare che spazia dalla ricerca e acquisto di immobili alla ristrutturazione di ville e appartamenti, all’architettura e al design di interni. Entro la fine dell’anno Banda Studio proporrà una sua linea di mobili realizzata da artigiani inglesi.
La sede di Banda è a Londra, dove il gruppo ha realizzato 40 progetti diversi per un valore di oltre 600 milioni di sterline (quasi 700 milioni di euro), ma Mapelli Mozzi realizza progetti privati in tutto il mondo, tra cui uno chalet nelle Alpi, una villa a Ibiza, un attico a New York, un palazzo d'epoca a Londra e una villa di nuova costruzione nella campagna inglese vicino a Oxford.
Lo charme e le conoscenze di Mapelli Mozzi nell'alta società inglese hanno sicuramente contribuito alla crescita del gruppo. Il conte ha da poco annunciato il suo fidanzamento con la principessa Beatrice, figlia del principe Andrea e nipote della Regina Elisabetta II e il matrimonio è previsto nel 2020.
Il successo di Banda è stato però costruito anno dopo anno grazie alla felice intuizione di puntare sulla fascia più alta del mercato e a un modo di lavorare estremamente rigoroso – solo edifici di prestigio, solo materiali di altissima qualità, solo artigiani di grande livello e la scelta di optare per un look elegante ma semplice, mille miglia dal lusso ostentato di altri progetti di alta gamma. Mapelli Mozzi non ama il termine minimalista, ma lo stile che caratterizza Banda è essenziale.
Il segreto, spiega a Il Sole-24Ore Casa, è «un’attenzione quasi maniacale ai dettagli per creare un’eleganza senza tempo e un’atmosfera di grande serenità. Le commissioni private ci consentono di capire cosa piace ai nostri clienti e ci danno nuova ispirazione per i progetti immobiliari».
Il suo ultimo progetto immobiliare londinese è a Bayswater, Leinstersquare, a un passo da Hyde Park e accanto ai negozi e ai ristoranti di Notting Hill. Quattro edifici d’epoca adiacenti al 13-19 di Leinster Square sono stati completamente demoliti, lasciando solo la facciata tipica di stucco bianco con le colonne, tutelata dalle Belle Arti.
Dietro la facciata gli edifici costruiti ex novo sono stati divisi in quindici residenze supermoderne tra i 200 e i 400 mq circa, una diversa dall'altra, sviluppate lateralmente per sfruttare al massimo la luce e la vista sul giardino della piazza. Il progetto comprende cinque maisonette con ingresso privato, otto appartamenti con terrazza e due attici con terrazzi sul tetto.
Gli interni, dai colori chiari e rilassanti, sono realizzati in materiali naturali come la pietra e il legno, ravvivati dal tocco caldo dell'ottone brunito e naturalmente il marmo di Carrara che, ricorda Mapelli Mozzi, «secondo Michelangelo è più prezioso dell'oro».
La struttura dell’edificio d’epoca è stata mantenuta, con soffitti alti oltre 3 metri e grandi finestre, e gli stucchi e le decorazioni vittoriane sono stati ripristinati, ma il nuovo palazzo è high-tech. I prezzi partono da 5,9 milioni di sterline (circa 6,8 milioni di euro) per un appartamento con tre camere da letto e il progetto sarà completato entro l’anno.
«Mi piace il contrasto, il mix di antico e nuovo sia nell’edificio che negli interni – racconta Mapelli Mozzi –. Ho deciso fin da giovanissmo che volevo lavorare nel settore immobiliare e subito dopo l’università ho fatto esperienze in campi diversi. Mi piace l’idea di creare spazi che migliorano la vita quotidiana di chi ci abita».
Mapelli Mozzi ha cittadinanza britannica e tra qualche mese entrerà a far parte della famiglia reale inglese, ma l'Italia, dichiara, «ce l’ho nel sangue. Amo andarci in vacanza e mi piacerebbe tanto anche lavorarci, trovare un bel progetto da realizzare, magari a Roma o a Firenze».
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