GLI STATI GENERALI

Editoria: Conte, riforma sarà percorso condiviso, a settembre la legge

Editoria, Crimi: capire come migliorare riforma agenzie stampa

4' di lettura

«Ci occuperemo di tutti i temi sul campo. Dall’equo compenso alle querele temerarie. Spesso ci sono iniziative giudiziarie che rischiano di creare soggezione ma serve cautela perché esiste la libertà di informare ma anche la tutela della persona». Il premier Giuseppe Conte ha aperto questa mattina gli Stati generali dell’editoria, organizzati dalla Presidenza del Consiglio.

La riforma dell’editoria, ha spiegato, sarà un percorso condiviso: «Sarà un percorso impegnativo - ha affermato -, il sottosegretario Crimi lo ha concepito in modo articolato ma sarà un percorso inclusivo. Non vogliamo stravolgere alcunché, vogliamo migliorare il sistema dell’informazione con il vostro aiuto».

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Conte ha rimarcato che tutti gli stakeholder saranno coinvolti e saranno chiamati a portare le loro proposte. A settembre, a valle di questo percorso, «saranno presentati i testi di legge definitivi», che sintetizzeranno «la posizione del Governo».

Conte: «Settore delicato per la democrazia»
Il capo del governo giallo verde ha ricordato che quello dell’editoria è un settore delicato per la democrazia. «Forse - ha affermato - abbiamo concesso qualcosa all’enfasi ma gli stati generali dell’editoria sono un momento importante è tutti devono dare il loro contributo. Compete al governo esprimere un indirizzo politico ma - ha aggiunto Conte - è da anni che se ne parla e da anni non si fa nulla. È un settore delicato per la democrazia. Sarà un percorso complesso ma incluso. Sarete chiamati a esprimere proposte speriamo innovative».

«A settembre i disegni di legge definitivi»
Gli Stati generali dell’editoria si svilupperanno su quattro aree tematiche: l’informazione primaria, i giornalisti, l’editoria, il mercato e i cittadini. «Il percorso - ha chiarito - sarà articolato in 4 giornate. Oggi potrete già fare le prime proposte. A giugno potranno essere argomentate le riflessioni. A luglio ci sarà una sintesi ragionata con le prime valutazioni del governo. A settembre saranno presentati i disegni di legge definitivi».

Liti temerarie, Crimi: tavolo al ministero Giustizia
Il sottosegretario all’editoria Vito Crimi ha annunciato che «il ministero della Giustizia sta aprendo un tavolo per affrontare il tema delle liti temerarie che doveva essere risolto da tempo».

Google, Fb e Amazon parte del confronto sulla riforma
«Gli “Over the top”, Google, Facebook e anche Amazon sono presenti oggi e saranno parte di questo tavolo di confronto, dovranno sedersi al tavolo per trovare soluzioni alle questioni poste», ha detto il sottosegretario all’Editoria in un passaggio delle conclusioni.

«Riforma agenzie molto contestata, ora capire come ha funzionato»
Crimi ha fatto riferimento anche alla riforma Lotti delle agenzie, ossia ai bandi europei messi in campo dal ex sottosegretario del governo Renzi. «Come sapete - ha affermato - c’è stata una riforma recente sulle agenzie di stampa che ha creato non pochi disagi, molto contestata non solo dalle agenzie ma da tutto il settore: è il momento di capire come ha funzionato e se è il caso di migliorarla». Il primo punto del percorso di riforma del settore editoriale tracciato da Palazzo Chigi prevede proprio «una proposta di riforma del sistema dell’informazione primaria, del ruolo delle agenzie nel sistema informativo del Paese Italia».

«Oggi - ha aggiunto il sottosegretario, a margine dell’incontro - c’è una quantità di agenzie di stampa che, anche rispetto alle altre realtà internazionali, non è corrispondente al mercato in cui operano. A mio avviso le agenzie di stampa dovrebbero tendere a concentrare il più possibile le loro capacità, rispetto a una frammentazione che oggi è eccessiva rispetto al resto del mondo, magari specializzandosi in certi settori. Alcune agenzie lo stanno facendo». «Le fusioni? - ha proseguito Crimi -. Le lascio alla libera determinazione delle agenzie, ma credo che non ci siano altre strade se non immaginare un percorso di riduzione del numero di agenzie. Non in senso negativo, ma perché il mercato ha quelle necessità».

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Il sottosegretario: «Per l’editoria serve un nuovo modello»
Più in generale, per Crimi l’editoria necessita di un nuovo modello. «Se l’idea - ha affermato - è continuare a pensare che l’unica forma per sostenere l’editoria è il contributo diretto non ci siamo. Dobbiamo guardare al futuro, il mondo sta cambiando. Possiamo dare un contributo diretto per 10 anni e tra 10 anni staremo di nuovo qui a parlare di un settore in crisi. Bisogna dare un taglio al modello che è stato utilizzato fino ad adesso - ha continuato il sottosegretario - e creare un modello nuovo per il rilancio del settore, non per farlo bivaccare ancora per un po’ di tempo».

Le tappe del percorso di riforma
«Ci sarà un percorso ben definito - ha chiarito Crimi -. Si inizia con una consultazione pubblica di tutti i cittadini, poi una consultazione di tutte le categorie interessate, per poi interessare gli stakeholder e le associazioni che rappresentano i vari soggetti: un percorso che parte dai cittadini e chiude ai cittadini per restituire un’informazione corretta, libera e trasparente». Il percorso di lavoro prevede una prima fase, che si svolgerà ad aprile, con una consultazione online; una seconda, a maggio, con incontri pubblici specifici con ogni categoria; una terza, a giugno, con un dibattito pubblico di due giorni sulle proposte emerse (questa fase si svolgerà a Torino); una quarta, a luglio, con una sintesi e una valutazione politica delle proposte e un primo coinvolgimento delle Commissioni parlamentari; una quinta, a settembre, con le proposte definitive di legge che il Dipartimento per l’Editoria sottoporrà al governo.

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