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Edizione in crescendo per Miart

Buono il bilancio del ventisettesimo appuntamento con la fiera milanese. Occhi puntati sugli artisti italiani. Soddisfatte le gallerie

di Silvia Anna Barrilà e Maria Adelaide Marchesoni

Lo stand di Dvir Gallery a miart 2023, foto di Nicola Gnesi

5' di lettura

«Crescendo», il titolo della 27ª edizione di miart, la fiera internazionale d'arte moderna e contemporanea di Milano, ha fatto centro. Con la direzione per il terzo anno consecutivo di Nicola Ricciardi, nei giorni di apertura (dal 14 al 16 aprile), il trend è stato positivo sul fronte commerciale, con un incremento delle presenze di collezionisti per la maggior parte nazionali che sostengono con passione il mercato dell'arte, oltre a un'affluenza di pubblico e di appassionati in tutte le giornate della manifestazione. Questa edizione di miart e dell'art week milanese ha confermato l'importanza della manifestazione per la città, anche se ha in parte risentito di una presenza fin troppo ingombrante, soprattutto sul fronte mediatico, della Milano Design Week.

Lo stand di C L E A R I N G a miart 2023, foto di Nicola Gnesi

Ma concentriamoci sull'offerta presente in fiera. Ad essere apprezzata è stata la qualità delle opere che le 169 gallerie hanno esposto, con un aumento significativo della portata internazionale. In questa edizione, però, è emersa anche una maggior valorizzazione dell'arte italiana tra gli stand, con artisti italiani giovani e affermati. Alcuni collezionisti hanno fatto notare che, forse, è un riflesso della pandemia, ovvero di un periodo in cui i contatti con la platea straniera sono stati in parte frenati.

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Lo stand di Esther Schipper a miart 2023, foto di Nicola Gnesi

Budget più contenuti

Una tendenza che hanno segnalato diversi galleristi è stata quella di aver beneficiato di alcune vendite sin dall'opening per effetto di un'offerta con range di prezzo più affordable, entro i 20.000 euro, che non ha portato a lunghe e stressanti trattative. È il caso della gallerista Martina Simeti, sezione Emergent, molto soddisfatta sul fronte commerciale, che presentava opere con un range di prezzo a partire da 2.700 euro (stampa in ceramica della giovane Costanza Candeloro) fino ai 18.000 euro per una preziosa scultura in oro «Rings of the rings», 2022 dell'artista Bernhard Schobinger. Stesse considerazioni espresse da Monica Bottani fondatrice di Ribot Gallery (Milano), che a miart ha portato un progetto espositivo che metteva in dialogo le opere di due artisti new entry Bénédicte Peyrat (Parigi, 1967) e Andrei Pokrovskii (Mosca, 1996). Entrambi utilizzano la pittura come linguaggio espressivo ma su registri stilistici differenti: Peyrat riecheggia la nobile tradizione della grande pittura europea (prezzi da 800 a 10.000 euro), mentre per Pokrovskii sono l'architettura e la sua rappresentazione ad essere scenario dominante e utilizzato per innescare una percezione non abituale della realtà (prezzi da 1.800 a 4.000 euro). Altri galleristi, come la bolognese P420, hanno segnalato che il ritmo delle vendite è stato più lento, in particolare il giorno dell'inaugurazione, nonostante la notevole affluenza. Per la galleria, che ha vinto il premio Visconti di Modrone con l'artista June Crespo (Pamplona, classe 1982, vive a lavora a Bilbao), è stato inevitabile il grande interesse verso Irma Blank, artista strettamente identificata con la galleria, che purtroppo ci ha lasciato proprio in questi giorni.

Una delle opere acquistate a miart 2023 dal Fondo acquisizioni di Fondazione Fiera Milano di Nora Turato presso Galerie Gregor Staiger, foto di Nicola Gnesi

L'arte italiana

Uno stand tutto italiano per Federica Schiavo che, dopo sette anni passati insieme a Chiara Zoppelli con una base anche a Milano, ha annunciato la fine della loro liaison poco prima dell'inaugurazione della fiera e ha riaperto da sola la galleria solo a Roma. Per la gallerista questa edizione di miart è stata “molto positiva ed è stata premiante la scelta di concentrare lo stand su due artisti molto apprezzati”. Accanto ai lavori inediti in ceramica di Patrick Tuttofuoco esposti per la prima volta al museo di Tirana (prezzi da 15.000 a 9.000), vi erano le opere di Stefania Carlotti (Carpi, 1994), una delle artiste presenti da Ordet nella mostra «Primary domain», dedicata alla generazione di artisti più giovani (nati tra il ’92 e il ’96) della scena milanese. Galleria Fuoricampo (Siena) ha messo in dialogo due artisti italiani, che da tempo si conoscono, esponendo due opere che riflettono sul tempo: di Giovanni Oberti (Bergamo 1982) «Untitled 3'00”», una clessidra in vetro borosilicato (prezzi da 2.000 euro), e di Giulio Delvé «Long walk in your sun» del 2019, una meridiana realizzata con cera di carnauba, cera d'api e gesso e la forma di una foglia di palma (prezzi da 3.800 a 4.000 euro). Da Richard Saltoun (Roma e Londra) ha colpito il lavoro in ceramica di Raffaela Naldi Rossano (Napoli, 1990) che trae ispirazione dalla mitologia e scaturisce da stratificazioni iconografiche e simboliche. «A Liquid Confession IV e V» (2020) fa riferimento alla fontana di Kastalia, considerata un elemento rituale di purificazione anche dalla fede cristiana, qui riempita di limoni per evocare una dimensione mediterranea (prezzi 8.000 e 9.000 euro).

Lo stand di Kaufmann Repetto a miart 2023, foto di Nicola Gnesi

Proposta quasi completamente nazionale anche da Galleria ZERO…, che ha presentato una collettiva con fotografie di Francesco Gennari (14.000 euro in edizione di 6 + 2AP), Giorgio Andreotta Calò (da 8.500 euro), Massimo Grimaldi («Figurine, slideshow on Apple iPad Air», 2022, da 10.000 euro) e una nuova produzione di Irene Fenara con la serie «Supervision» (prezzi a partire da 2.500 euro).

L'arte italiana è stata anche protagonista della mostra «Supernova 23» presso lo stand di Intesa Sanpaolo. Curata da Luca Beatrice, l’esposizione era dedicata alla pittura e presentava i lavori di sette artisti tutti nati a partire dal 1989, ovvero dopo la caduta del Muro di Berlino. Tre le artiste, Giuditta Branconi, Delfina Scarpa e Marta Spagnoli, che lavorano rispettivamente con L.U.P.O. Lorenzelli Project (Milano), Galleria Alessandra Bonomo (Roma) e Galleria Continua. Accanto a loro, Davide Serpetti, Erik Saglia, Andrea Fontanari e Arvin Golrokh di origini iraniane che ha scelto l'Italia per vivere e lavorare. Artista italiano di un'altra generazione, invece, Franco Mazzuchelli, protagonista di un'installazione con le sue dinamiche sculture gonfiabili sulla Darsena e, nella versione incorniciata (a 15.500 euro) presso lo stand di ChertLüdde, tornata a miart per questa edizione con una selezione di opere che, da un lato, sottolineano l’impatto fisico dell’uomo sull’ambiente e, dall’altro, prendono in considerazione i limiti biologici del corpo umano. In stand anche Petrit Halilaj, già presente in diverse collezioni private italiane.

Lo stand condiviso di LC Queisser e Ermes Ermes a cui è andato il Premio Herno a miart 2023, foto di Nicola Gnesi

Premi

Diversi i premi per l'edizione 2023 di miart, volti a supportare l'impegno e la visione delle gallerie e degli artisti che hanno partecipano alla fiera. Nove le opere selezionate dal Fondo di Acquisizione di Fondazione Fiera Milano di altrettanti artisti: Râzvan Anton, Javier Barrios, Elisabetta Benassi, Pierpaolo Campanini, Wendt Eyckermans, Soshiro Matsubara, Daniel Steegmann Mangrané, Nora Turato e Tobias Zielony. Il Premio Herno, invece, ha riconosciuto il dialogo sul processo artistico instaurato tra due artiste di diverse generazioni: Ser Serpas, giovane artista di Los Angeles molto apprezzata sul mercato, presentata da LC Queisser (Tbilisi), e Luisa Gardini, classe 1935, di Ravenna, presentata da Ermes Ermes (prezzi tra 10.000 e 30.000 euro). Il premio dello Studio Legale LCA per la sezione Emergent è stato assegnato alla galleria brasiliana HOA Galeria di San Paolo, mentre a un'italiana con base a Zurigo è stato attribuito il Premio Covivio, Lorenza Longhi, classe 1991, rappresentata da Fanta.MLN (prezzi tra 3.000 e 20.000 euro).

Lo stand della galleria HOA a cui è andato il Premio LCA per Emergent a miart 2023, foto Nicola Gnesi

Ci sono stati anche premi assegnati per la prima volta, come quello della Fondazione Henraux Sculpture Commission, che ha incoronato Haris Epaminonda (1980, Nicosia, Cipro) presentata da Galleria Massimo Minini (Brescia), mentre il Premio Orbital Cultura – Nexi Group ha selezionato Francesco Jodice (1967, Napoli, Italia) presentato dalla Galleria Umberto Di Marino (Napoli) nella sezione Established; il Premio Matteo Visconti di Modrone è andato a June Crespo (1982, Pamplona, Spagna) con le gallerie P420 (Bologna) e Ehrhardt Flórez (Madrid) nella sezione Established. Infine, il Premio Rotary Club Milano Brera per l'Arte Contemporanea e Giovani Artisti ha visto l'acquisizione di un'opera di Binta Diaw (1995, Milano, Italia) della galleria PROMETEO GALLERY Ida Pisani (Milano – Lucca) nella sezione Established e per il Premio Massimo Giorgetti è stata scelta Jenna Bliss (1984, Yonkers, New York) della galleria FELIX GAUDLITZ (Vienna) nella sezione Emergent.

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