emergenza covid

Effetti del coronavirus: Caccia aperta alla liquidità su pegno

File agli sportelli per richiedere denaro a fronte di operazioni di credito su stima: Affide registra una crescita del 30%

di Marilena Pirrelli

4' di lettura

La liquidità per un mese non costa nulla. Così Affide partendo dalle file che ogni giorno si creavano agli oltre 100 sportelli e 43 filiali su tutto il territorio nazionale, ha deciso di offrire il pegno per un mese a costo zero. L’emergenza Covid-19 ha, infatti, fatto registrare una crescita del 30% delle operazioni di credito su stima, tra rinnovi e nuove richieste, rispetto al periodo pre-covid.

In tanti alle strette con i soldi anche per le necessità primarie si sono recati con i beni di famiglia alle filiali per fronteggiare la necessità. Affide, attiva nel credito su stima autorizzata da Banca d'Italia, dall’11 maggio propone per i nuovi clienti prestiti fino a 1.000 euro a costo zero per il primo mese per chi lo rimborsa o rinnova entro la scadenza. Unica richiesta è di lasciare in custodia all’istituto un bene in pegno di pari valore – a fronte del quale – si può ricevere un prestito in denaro in 20 minuti. I beni impegnati sono di solito preziosi, gioielli e orologi. E secondo una ricerca Doxa-Affide, otto connazionali su 10 si dice pronto a usare questo servizio.

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In Italia si rivolgono ogni anno al credito su stima tra le 270.000 e 300.000 persone, per circa 800 milioni di affidamenti (dati Assopegno 2020) e un taglio medio del prestito di circa 1.000 euro secondo quanto dichiarato da Affide. Il 95% dei beni dati in pegno viene riscattato, mentre il 5% finisce all'asta.

Il credito su stima permette di ricevere un finanziamento offrendo come unica garanzia un prezioso o un gioiello, che resta di proprietà di chi lo impegna e che viene solo custodito dalla società di credito su stima. Al termine del periodo concordato, il proprietario del bene può scegliere se riscattare il suo bene, prolungare il finanziamento o mandare il bene all'asta

I tassi d’interesse
Ma quanto può costare la liquidità trascorso il mese gratuito? Su un valore di stima di 150 euro, l’importo finanziato è di 100 euro per 3 mesi a un tasso annuo nominale del 9,80% (fino a 250 euro oltre è del 10,50%) cui si aggiungono 2,44 euro di interessi, 1,5 euro di spese di custodia anticipate, per un tasso annuo effettivo globale (Taeg) del 17,036% e un tasso effettivo globale (Teg) del 14,762%. Su un valore di stima di 1.200 euro il Taeg sale al 17,715% e il Teg al 15,495%.

«Il Paese sta vivendo un momento molto delicato. Sappiamo che le persone possono avere bisogno, in poco tempo, di una liquidità imprevista, per questo il credito su stima rappresenta una soluzione ideale. Per affrontare questo periodo così complicato abbiamo studiato una formula di finanziamento ad hoc per i nuovi clienti che potranno ricevere un finanziamento, a fronte di un bene impegnato, del corrispettivo valore e fino a un massimo di 1.000 euro, con restituzione gratuita senza costi per un intero mese», spiega Andreas Wedenig, direttore generale di Affide. Inoltre l’azienda del gruppo Dorotheum durante l'emergenza Coronavirus per andare incontro ai clienti ha sospeso la vendita del pegno per tutte le polizze scadute e non rinnovate dall’inizio di gennaio 2020 e fino alla fine dell'emergenza sanitaria. Sempre per l’emergenza ha allungato la garanzia della polizza a scadenza semestrale per altri sei mesi prima di mettere l’oggetto impegnato all'asta. I clienti quest’anno avranno sei mesi di tempo in più per rinnovare o riscattare il bene, a partire dalla data di scadenza della polizza.

L’iter per il prestito
«La concessione di un prestito su pegno è molto semplice: se si tratta di un nuovo cliente, prima viene censito eseguendo anche i dovuti controlli antiriciclaggio. Poi i nostri esperti, cosiddetti stimatori, valutano l'oggetto e propongono al cliente i dettagli del prestito. Se il cliente accetta, il prestito viene erogato subito, o in contanti o via bonifico», aggiunge Steger . «La grande differenza rispetto a un credito normale è data dal fatto che il cliente non diventa debitore della società (pertanto l'unica garanzia per noi è l'oggetto dato in pegno), pertanto non chiediamo nessun documento che comprovi la capacità di rimborso o la situazione patrimoniale del cliente. Il cliente rimane sempre proprietario del bene, che noi teniamo in custodia nei nostri caveau di sicurezza. Il cliente ha un determinato periodo di tempo per poter riscattare il bene, al termine di quel periodo – qualora non potesse o decidesse di non riscattarlo – potrà chiedere una estensione della durata dell'accordo o mandare il bene all'asta per la vendita. Solo il 5% degli oggetti dati in pegno finisce all'asta e, in questo caso, ci occupiamo noi della vendita e l'eventuale sopravanzo (rispetto all'importo dovuto) spetta tutto al cliente».

Chi chiede liquidità con il pegno
«La nostra è una clientela molto variegata. In prevalenza sono donne over 50, spesso casalinghe, che rappresentano circa 2/3 del totale della nostra clientela. Chi ci sceglie lo fa anche perché offriamo valutazioni molto interessanti dei preziosi che ci lasciano in pegno: parliamo in media di un valore fino ai 22€/g per l'oro. Oggi sappiamo che potrebbero venire da noi anche molti clienti nuovi, persone con esigenze differenti dal passato e che magari per la prima volta si trovano a dover far fronte a una situazione imprevista. Proprio per questo abbiamo pensato che fosse giusto offrire 1 mese di prestito gratuito, perché vogliamo che comprendano che questa è una soluzione concreta, sicura, chiara per ottenere un piccolo prestito in pochissimo tempo», conclude Andreas Wedenig.

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