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Effetto “caro energia” sulla meccanica: produzione -0,4% nel 2022

Secondo Federmeccanica nel quarto trimestre la produzione metalmeccanica è aumentata dell'1,3% rispetto al terzo. Bene l’export

di Giorgio Pogliotti

(IMAGOECONOMICA)

2' di lettura

L’effetto della guerra, con il rialzo dei prezzi energetici e il caro materie prime si è fatto sentire sulla meccanica che nel 2022 ha ridotto la produzione dello 0,4% rispetto al 2021, un risultato sostanzialmente in linea con quello registrato dall'intero comparto industriale (-0,3%), dopo un andamento altalenante durante l'anno. Nel quarto trimestre 2022 si è attenuata la fase negativa, e la produzione metalmeccanica è aumentata dell'1,3% rispetto al terzo. Nel confronto tendenziale con l'ultimo trimestre del 2021, invece, tra ottobre e dicembre c'è stata una variazione del +0,2% (dopo che i due trimestri precedenti avevano chiuso con cali tendenziali).

Il 2022 in crescita nel resto d’Europa
L'indagine congiunturale di Federemeccanica evidenzia come l’Italia viaggi in controdenza con il resto d’Europa, considerando che nella media dell'anno, il -0,4% dell'Italia, si rapporta con una Ue a 27 dove si è registrato un incremento tendenziale del 2,8%, in Spagna l’aumento è stato del 3,7%, in Francia del 2,2% e in Germania dell'1,8%.

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«Non avremmo voluto vedere un segno meno davanti al dato della produzione industriale del 2022 - ha commentato il presidente di Federmeccanica, Federico Visentin-, non vorremmo continuare a vedere nei nostri bilanci quella significativa stretta sui margini determinata in larga misura dai costi dell'energia e delle materie prime».

Perdita a due cifre per la metallurgiaIl risultato italiano è dovuto ad andamenti differenziati tra i vari comparti, con riduzioni produttive a due cifre per la metallurgia negli ultimi due trimestri del 2022 (-16,5% nel quarto trimestre 2022 sul 2021), un calo per i prodotti in metallo (-5,4%), l'incremento di autoveicoli e rimorchi (+8,2%), altri mezzi di trasporto (+5,2%) macchine e apparecchi meccanici (+ 3,6%).

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Saldo commerciale attivo per 45 miliardi
Sui livelli produttivi del 2022 hanno influito positivamente le esportazioni che nel confronto con il 2021 hanno fatto registrare un +14,4%, mentre le importazioni sono cresciute del 19,7% determinando un saldo commerciale attivo di quasi 45 miliardi di euro, anche se gli incrementi dell'interscambio in valore sono stati influenzati dalla crescita dei valori medi unitari.

Il sentiment delle imprese: in attenuazione la fase negativa
Le prospettive a breve emerse dall'indagine congiunturale condotta presso un campione di imprese metalmeccaniche associate, indicano «un'attenuazione della fase negativa della congiuntura settoriale»; si riduce la quota di imprese che valuta “cattiva o pessima” la situazione della liquidità aziendale(10% rispetto al precedente 14%), anche se i livelli rimangono più elevati rispetto al passato.
Resta alto nel quarto trimestre del 2022 il numero di imprese che soffrono per i costi dell'energia (71%), nonostante l'attenuazione dei prezzi sui mercati internazionali. Nel 51% dei casi gli elevati costi delle materie prime e dell'energia hanno comportato la riorganizzazione del lavoro o dell'attività produttiva, nel 20% una riduzione degli investimenti. Resta all'8%, la percentuale di imprese che ha indicato come possibile conseguenza l'interruzione dell'attività aziendale.

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